23 gennaio 2019
Aggiornamenti e focus, Speciale Bocca sana
Antibiotici e odontoiatria: un rapporto conflittuale
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Le recenti e allarmistiche informazioni sull'uso smodato degli antibiotici hanno puntato l'indice soprattutto verso l'odontoiatria, in cui la somministrazione di questi farmaci pare essere particolarmente vivace. In effetti il famoso detto anglosassone "Take two pills and call me tomorrow" (Prendi due compresse e chiamami domani...) trova spesso una sponda favorevole nelle situazioni odontoiatriche di emergenza; non conosco però colleghi che prescrivano antibiotici come bibite.
La campagna in tal senso mi pare infatti oltremodo aggressiva nei confronti della classe dentistica. Rimane però un fatto: un uso più oculato degli antibiotici e più appropriato degli stessi potrebbe essere incoraggiato non solo nel numero degli odontoiatri ma a tutti i rami della medicina in generale. Bisogna poi sottolineare costantemente l'importanza di un confronto diretto con lo specialista: lasciando perdere le situazioni di emergenza telefonica, il paziente con la borsa del ghiaccio a lenire l'ascesso non può essere visitato con "face-time"...
Certamente un'immagine può essere d'aiuto per capire l'entità del problema, come pure un'accurata descrizione dei sintomi da parte del paziente può condurre il clinico verso un impiego ragionato dei farmaci.
Ma quali sono i sintomi da tenere d'occhio? L'impossibilità di portare a contatto i denti è, quasi sempre, un segno di infezione dominabile solo con terapia antibiotica ma potrebbe essere egualmente importante andare da un odontostomatologo per fare una radiografia e un'apertura del dente (in senso generico) per verificare l'ipotesi di un drenaggio. Così facendo, la situazione di emergenza potrebbe essere dominata e l'uso dell'antibiotico magari scongiurato.
Diversi sono i casi in cui il gonfiore sia particolarmente consistente; sono da tenere in grande considerazione i gonfiori che si sviluppano nella zona sottomandibolare perché possono evolvere negativamente. Un segno molto importante di queste affezioni è rappresentato dalla febbre che, se presente, è un segno caratteristico di evoluzione negativa che richiedere un'adeguata terapia antibiotica. Anche in questo caso la problematica non potrà essere gestita a domicilio e richiederà una visita in emergenza ovunque ci si trovi (a patto di essere a contatto con la civiltà). L'uso preventivo e personale dell'antibiotica deve essere sempre scoraggiato ma, come si dice, quando ci vuole, ci vuole!
A cura di:
Professor Massimo Gagliani
Professore Associato di Malattie Odontostomatologiche presso l'Università degli Studi di Milano
In evidenza:
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Sull’uso eccessivo di antibiotici in odontoiatria
La campagna in tal senso mi pare infatti oltremodo aggressiva nei confronti della classe dentistica. Rimane però un fatto: un uso più oculato degli antibiotici e più appropriato degli stessi potrebbe essere incoraggiato non solo nel numero degli odontoiatri ma a tutti i rami della medicina in generale. Bisogna poi sottolineare costantemente l'importanza di un confronto diretto con lo specialista: lasciando perdere le situazioni di emergenza telefonica, il paziente con la borsa del ghiaccio a lenire l'ascesso non può essere visitato con "face-time"...
Certamente un'immagine può essere d'aiuto per capire l'entità del problema, come pure un'accurata descrizione dei sintomi da parte del paziente può condurre il clinico verso un impiego ragionato dei farmaci.
Quali sono i sintomi di infezione
Ma quali sono i sintomi da tenere d'occhio? L'impossibilità di portare a contatto i denti è, quasi sempre, un segno di infezione dominabile solo con terapia antibiotica ma potrebbe essere egualmente importante andare da un odontostomatologo per fare una radiografia e un'apertura del dente (in senso generico) per verificare l'ipotesi di un drenaggio. Così facendo, la situazione di emergenza potrebbe essere dominata e l'uso dell'antibiotico magari scongiurato.
Diversi sono i casi in cui il gonfiore sia particolarmente consistente; sono da tenere in grande considerazione i gonfiori che si sviluppano nella zona sottomandibolare perché possono evolvere negativamente. Un segno molto importante di queste affezioni è rappresentato dalla febbre che, se presente, è un segno caratteristico di evoluzione negativa che richiedere un'adeguata terapia antibiotica. Anche in questo caso la problematica non potrà essere gestita a domicilio e richiederà una visita in emergenza ovunque ci si trovi (a patto di essere a contatto con la civiltà). L'uso preventivo e personale dell'antibiotica deve essere sempre scoraggiato ma, come si dice, quando ci vuole, ci vuole!
A cura di:
Professor Massimo Gagliani
Professore Associato di Malattie Odontostomatologiche presso l'Università degli Studi di Milano
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