11 giugno 2004
Aggiornamenti e focus, Speciale Bocca sana
La fluoroprofilassi in gravidanza
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Se è dimostrato che lefficacia della fluoroprofilassi è tanto maggiore quanto più precoce è linizio della somministrazione, la soluzione ideale è cominciare durante la gravidanza.
Sono ormai più di venti anni che questa misura preventiva è stata introdotta con soddisfazione e registrando una decisa riduzione della carie nei bambini.
Una pratica semplice
In linea generale si concorda che la madre dovrebbe cominciare lassunzione di fluoro nel secondo trimestre di gravidanza, cioè nella fase in cui nel feto si ha la formazione dellorgano dello smalto e della dentina. Lassunzione del supplemento deve poi continuare fino al termine della gravidanza.
Attualmente alle donne in attesa si consiglia di assumere una compressa di fluoro da 1 mg al giorno. La compressa va assunta la sera, dopo aver eseguito ligiene orale, e va lasciata sciogliere in bocca.
Quanto fluoro arriva al nascituro
Somministrare fluoro durante la gravidanza non presenta rischi per il feto, sempre che si seguano le indicazioni stabilite.
Infatti la placenta esercita una funzione di filtro tale per cui della dose standard consigliata in gravidanza soltanto un quarto (0,25 mg) raggiunge lembrione. Il resto del minerale assunto viene escreto dallorganismo materno (50%) o va a depositarsi nello scheletro della madre (il restante 25%). Di conseguenza, il nascituro assume una dose sovrapponibile a quella che comincerà ad assumere dopo le due settimane di età. Per un certo periodo di tempo si è ritenuto che, se la madre allattava al seno, potesse essere più semplice somministrare a lei il fluoro anzichè direttamente al bambino, ma esperienze successive hanno dimostrato che la somministrazione diretta è più efficace e controllabile. Anzi, proprio perchè nel latte materno il fluoro è scarsamente presente, anche quando la madre consuma acque in cui vi è una discreta presenza di fluoro, è opportuno non far mancare un adeguato supplemento soprattutto ai bambini allattati esclusivamente al seno.
Vantaggi aggiuntivi
I vantaggi della fluoroprofilassi, peraltro, non si limitano alla dentatura. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che lesposizione al fluoro determina un vantaggio anche per la formazione dello scheletro: il fluoro, infatti, sarebbe in grado di aumentare la densità ossea a livello femorale e della colonna vertebrale di circa il tre per cento nei soggetti esposti continuativamente alla molecola.
In alcuni casi si è agitato il timore della fluorosi, cioè della decolorazione dello smalto (situazione che peraltro non pregiudica la salute del dente ma soltanto il suo aspetto estetico). Tuttavia ricerche recenti mostrerebbero che la fluorosi si presenta soltanto nel 6% della soggetti che sono stati sottoposti a fluoroprofilassi; non solo: la causa prevalentemente non è da ricercare nella somministrazione del fluoro per via sistemica, ma in un uso scorretto di dentifrici e colluttori, oppure dal mancato rispetto delle indicazioni standard dei dosaggi.
Fonti
In evidenza:
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Sono ormai più di venti anni che questa misura preventiva è stata introdotta con soddisfazione e registrando una decisa riduzione della carie nei bambini.
Una pratica semplice
In linea generale si concorda che la madre dovrebbe cominciare lassunzione di fluoro nel secondo trimestre di gravidanza, cioè nella fase in cui nel feto si ha la formazione dellorgano dello smalto e della dentina. Lassunzione del supplemento deve poi continuare fino al termine della gravidanza.
Attualmente alle donne in attesa si consiglia di assumere una compressa di fluoro da 1 mg al giorno. La compressa va assunta la sera, dopo aver eseguito ligiene orale, e va lasciata sciogliere in bocca.
Quanto fluoro arriva al nascituro
Somministrare fluoro durante la gravidanza non presenta rischi per il feto, sempre che si seguano le indicazioni stabilite.
Infatti la placenta esercita una funzione di filtro tale per cui della dose standard consigliata in gravidanza soltanto un quarto (0,25 mg) raggiunge lembrione. Il resto del minerale assunto viene escreto dallorganismo materno (50%) o va a depositarsi nello scheletro della madre (il restante 25%). Di conseguenza, il nascituro assume una dose sovrapponibile a quella che comincerà ad assumere dopo le due settimane di età. Per un certo periodo di tempo si è ritenuto che, se la madre allattava al seno, potesse essere più semplice somministrare a lei il fluoro anzichè direttamente al bambino, ma esperienze successive hanno dimostrato che la somministrazione diretta è più efficace e controllabile. Anzi, proprio perchè nel latte materno il fluoro è scarsamente presente, anche quando la madre consuma acque in cui vi è una discreta presenza di fluoro, è opportuno non far mancare un adeguato supplemento soprattutto ai bambini allattati esclusivamente al seno.
Vantaggi aggiuntivi
I vantaggi della fluoroprofilassi, peraltro, non si limitano alla dentatura. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che lesposizione al fluoro determina un vantaggio anche per la formazione dello scheletro: il fluoro, infatti, sarebbe in grado di aumentare la densità ossea a livello femorale e della colonna vertebrale di circa il tre per cento nei soggetti esposti continuativamente alla molecola.
In alcuni casi si è agitato il timore della fluorosi, cioè della decolorazione dello smalto (situazione che peraltro non pregiudica la salute del dente ma soltanto il suo aspetto estetico). Tuttavia ricerche recenti mostrerebbero che la fluorosi si presenta soltanto nel 6% della soggetti che sono stati sottoposti a fluoroprofilassi; non solo: la causa prevalentemente non è da ricercare nella somministrazione del fluoro per via sistemica, ma in un uso scorretto di dentifrici e colluttori, oppure dal mancato rispetto delle indicazioni standard dei dosaggi.
Fonti
- Consensus Conference Stato dellarte sulla fluoroprofilassi, con focalizzazione sulla fluoroprofilassi sistemica. Milano, 6 Marzo 2003
- Stromenghen L. Sì, anche in gravidanza. Tempo Medico n. 693 del 15 febbraio 2001
In evidenza:
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