Dermocosmetici sicuri senza i perturbatori endocrini

23 marzo 2018
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Dermocosmetici sicuri senza i perturbatori endocrini



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Degli spettri si aggirano fra i nostri cosmetici (e non solo) e possono avere effetti nocivi sulla salute, in modo particolare di donne in gravidanza, neonati, bambini, adolescenti: si chiamano perturbatori endocrini. Ma cosa sono? Per spiegarlo e dare indicazioni scientifiche sul problema, i Laboratori dermocosmetici SVR hanno chiamato il professor Carlo Gelmetti, ordinario Università degli Studi di Milano, responsabile UOC di Dermatologia Pediatrica, Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico di Milano che studia il fenomeno da tempo e ha introdotto l'argomento in modo 'leggero' partendo dalle ricerche di Theodora Colborn, zoologa, sulle malformazioni che avevano colpito alcuni animali nella regione statunitense dei Grandi Laghi, in Usa.

Proprio dal suo lavoro è emerso che in ciò che ci circonda (aria, suolo, cibo, cosmetici e oggetti di uso quotidiano) esistono oltre 800 sostanze definite dall'Oms perturbatori endocrini (sostanze esogene o miscele di sostanze che alterano le funzioni del sistema endocrino causando effetti avversi sulla salute di un organismo, della sua progenie o di una popolazione e hanno nomi come isobutilparabene, distilbene, bisfenolo A, ftalati, formalina ecc.) che ci espongono a una sorta di inquinamento invisibile e quotidiano e che possono avere effetti negativi sull'organismo. Gli studi degli esperti hanno evidenziato che queste sostanze possono 'nascondersi' anche nei giocattoli, nei vestiti, nella biancheria intima, nelle confezioni dei prodotti, persino nella carta igienica e 'aggredire' il sistema endocrino degli organismi viventi.

Sistema endocrino e prodotti per la pelle

Il sistema endocrino, infatti, è costituito da organi come il cervello (che contiene ipofisi, ipotalamo ed epifisi) e ghiandole importanti come tiroide, paratiroide, timo, ghiandole surrenali, pancreas e gli organi riproduttivi (ovaie e testicoli). Questi organi producono gli ormoni (estrogeni, testosterone, insulina, adrenalina, noradrenalina, ecc.) che si comportano come messaggeri chimici che, trasportati dal sangue verso gli organi, regolano le funzioni principali dell'organismo come la riproduzione, l'attività sessuale, la crescita, l'appetito, il sonno, la temperatura corporea e molto altro.

I perturbatori endocrini alterano queste funzioni e sono responsabili di ridurre la fertilità, favorire malformazioni genitali e anche causare malattie come obesità, certi tipi di tumori e malattie neurovegetative.

Da qui l'importanza di proteggere le categorie più vulnerabili (feto, neonati, bambini e adolescenti) tenendo conto che una volta nell'organismo, questi perturbatori, possono essere trasmessi al feto attraverso il sangue della madre o passare nel latte materno e quindi venire assorbite dal neonato.

Il problema è così importante che persino il presidente francese Macron ne aveva fatto uno temi del suo programma di governo e in Francia, gli ingredienti reputati perturbatori endocrini, sono stati eliminati, specialmente nei prodotti d'igiene.

Dall'esigenza, quindi, di essere trasparenti e impegnarsi nei confronti della salute dei soggetti più vulnerabili, la società SVR ha deciso di eliminare materie prime che possono contenere perturbatori endocrini dalle sue formulazioni e ha affidato alla società di analisi indipendente Watchfrog - specializzata nei test sui perturbatori endocrini (specialmente in conservanti e pesticidi) - il controllo sui suoi prodotti dermocosmetici finiti appartenenti alle linee di solari, cicatrizzanti, trattamenti antiacne e anti macchie (Sebiaclear, Cicavit, Topialyse, Clairial, Sun Secure), che sono risultati al di sotto del limite che fa considerare i prodotti come nocivi per gli organismi viventi. E l'azienda ha anche annunciato che tutti i suoi prodotti saranno sottoposti a questo test e, nel caso non risultassero idonei, si procederà alle riformulazioni.

Questa scelta ha portato i Laboratori dermocosmetici SVR a impegnarsi per far conoscere la problematica sia a livello di ricerca sia a livello legislativo (non esiste ancora una legge che vieta l'uso di materie prime contenenti queste sostanze), mettendo a punto anche un simbolo che evidenzia come i prodotti siano 'testati per i perturbatori endocrini'. Un simbolo che potrebbe diventare, nel futuro, un marchio a salvaguardia della salute di chi utilizza i dermocosmetici.

I test sui perturbatori endocrini di Watchfrog

Basati sull'evidenza di marcatori fosforescenti in organismi vertebrati post fecondazione (larve e girini), che hanno lo stesso sistema ormonale della specie umana, i test messi a punto da Watchfrog - che opera ad Evry, in Francia, all'interno del Génopole, centro di ricerca biotecnologica e genetica - riunisce quattro risorse fondamentali per lo studio delle interferenze endocrine e cioè: un metodo alternativo ai test sugli animali; test condotti sull'intero sistema endocrino in vitro; valutazione sui tre assi ormonali (tiroidei, estrogeni e androgeni) e il riconoscimento internazionale per misurare l'attività dei perturbatori endocrini. Per misurare gli effetti di un prodotto e del suo packaging su un organismo vivente, quindi, il laboratorio utilizza marcatori fosforescenti che indicano le vie ormonali endocrine.

Più il marcatore è evidente, tanto maggiore è il livello di interferenza. Le zone osservate sono molto precise poiché l'emissione di fluorescenza a livello del sistema nervoso corrisponde all'alterazione sull'asse ormonale tiroideo; a livello del fegato corrisponde l'asse ormonale estrogenico mentre a livello delle reni corrisponde un'alterazione dell'asse ormonale androgenico.

Elisa Da Vinci



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