Cosa fare quando il dente del giudizio fa male?
Solitamente esce, all'interno del cavo orale, intorno ai diciotto anni e, per tale motivo, viene definito il dente del giudizio. La sua eruzione può essere normale ma, in una percentuale non irrilevante di casi, è accompagnata da dolori più o meno intensi.
Gonfiori e ascessi dovuti al dente del giudizio
Non di rado questi dolori possono essere associati a gonfiori locali o, in casi più gravi, a manifestazioni di ingrossamento nella regione della guancia e dell'angolo della mandibola: i cosiddetti ascessi di origine dentale. Il termine tecnico per definire questi quadri è: disodontiasi del terzo molare, più semplicemente "ascesso al dente del giudizio".
Perché si verifica questo quadro? Semplicemente perché il dente, non trovando spazio sufficiente nell'arcata dentale, rimane coperto da parte della gengiva. Tra questa gengiva e dente si incuneano dei batteri che - alimentati dai residui di cibo non rimovibili durante le normali manovre di igiene orale - aumento in numero provocando una reazione da parte dell'organismo, come sempre nelle comuni infezioni.
Questi episodi di disturbi gengivali possono essere fugaci perché, nel frattempo, la gengiva si è rimodellata ed ha consentito di far defluire il materiale infetto oppure intensi, quando questo fenomeno non è possibile e il processo infettivo si propaga in profondità nel tessuto osseo.
Cosa fare?
Sicuramente la terapia antibiotica, opportunamente dosata e sotto sorveglianza dell'odontoiatra, può risolvere l'evento acuto; questo fatto deve essere interpretato come un campanello d'allarme e delle valutazioni specialistiche devono essere prese in considerazione, onde evitare il ripetersi di questi fenomeni. La perdita di un dente del giudizio non può essere considerata una menomazione; in tali circostanze l'eliminazione di un elemento dentale con questo tipo di patologia rappresenterà sicuramente un beneficio per la salute orale complessiva del paziente.
Preventivamente potrebbe essere importante, a diciotto anni, esaminare radiograficamente la posizione di questi denti ma questo tipo di esame andrà prescritto con accuratezza e appropriatezza dall'odontostomatologo che ne ravveda la necessità.
A cura di:
Professor Massimo Gagliani
Professore Associato di Malattie Odontostomatologiche presso l'Università degli Studi di Milano
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