Febbre, le tre cose che non sai
Perché viene la febbre?
La febbre non è una malattia ma un sintomo, e deriva dalla reazione dell'organismo a una aggressione da parte di virus o batteri. Il rialzo della temperatura è quindi un meccanismo di difesa per impedirne o rallentarne la moltiplicazione.
La temperatura corporea oscilla, in una persona sana, tra 36.2 e 37.2°C; ogni individuo ha una propria temperatura basale, variabile nei vari momenti della giornata. Un rialzo oltre i 38°C è considerato febbre moderata, elevata se supera i 39 gradi. In generale la temperatura è influenzata da numerosi fattori, per esempio l'attività fisica, la temperatura dell'ambiente esterno, il ciclo mestruale, lo stress intenso, l'esposizione al sole.
Le cause della febbre sono molteplici; alla base di tutte c'è un processo infiammatorio in atto nell'organismo. In presenza di un'infezione Il corpo reagisce proprio aumentando la temperatura interna, allo scopo di eliminare i microorganismi patogeni. Per fare questo riduce il flusso sanguigno a livello cutaneo e causa delle contrazioni muscolari involontarie, i tipici brividi.
Come si misura la febbre?
La temperatura dovrebbe essere misurata sempre alla stessa ora e con lo stesso termometro, meglio se la mattina e nel tardo pomeriggio, lontano dai pasti e non dopo aver fumato. Nel caso la temperatura sia misurata per via rettale, come accade per i neonati, il valore deve essere poi abbassato di mezzo grado perché la temperatura interna è di per sé più elevata. Negli adulti e nei bambini più grandi si consiglia di misurarla posizionando il termometro sotto l'ascella.
Per misurare la febbre esistono tre categorie di termometri: digitale, a raggi infrarossi e a galinstano (una lega di tre metalli: gallio, indio e stagno). Quest'ultimo è il più simile al vecchio termometro al mercurio, oggi ritirato dal commercio e può essere usato per misurare sia la temperatura esterna sia quella interna.
I termometri a raggi infrarossi permettono di rilevare la temperatura in base al calore rilasciato dal corpo, senza un contatto diretto con lo strumento. Per esempio quello auricolare, utilizzato per i bambini piccoli, va inserito all'inizio del condotto uditivo.
Come curare la febbre
Non sempre è necessario abbassare la febbre il più possibile. Questo dipenderà dallo stato in cui si trova la persona e da quanto la febbre influisce sullo stato generale dell'individuo.
Una temperatura intorno ai 37°C-37.5°C, infatti, favorisce la replicazione del virus, che invece vengono più facilmente eliminati a temperature più elevate. Pertanto se la febbre non supera i 38°C-38.5°C può essere opportuno non intervenire, purché i sintomi correlati, come mal di testa e dolori, non siano troppo fastidiosi. Fanno eccezione in questo senso i bambini soggetti a convulsioni febbrili.
Per abbassare la febbre è possibile ricorrere a farmaci di automedicazione: paracetamolo, acido acetilsalicilico e antinfiammatori. Per i bambini e le donne in gravidanza la scelta è limitata al paracetamolo. Ricordare poi che gli antinfiammatori dovrebbero essere assunti a stomaco pieno. Quando si ha la febbre aumentano le perdite di acqua da parte dell'organismo, pertanto è importante aumentare la quantità di liquidi assunti. Oltre a bere molta acqua si possono consumare tisane e succhi di frutta.
Quando invece rivolgersi al medico? Sempre, anche in caso di febbre lieve, nel caso di bambini di pochi mesi. E se dopo tre giorni non si notano miglioramenti è consigliabile sentire il parere del medico curante, così come nel caso in cui la febbre si mantenga su valori particolarmente elevati.
Stefania Cifani
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