03 maggio 2020
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Le storie di Bagigio: un carnevale con la Corona
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Anche nel Mondo di Bagigio è arrivato il #coronavirus. Quali sono le domande che pongono i bambini? Quali sono le risposte che possono dare le mamme e i papà? Le "Storie di Bagigio" della dottoressa Barbara Camilli, psicologa sono scritte per dare un aiuto a tutta la famiglia, alimentando la visione del futuro a misura di bambino, senza perdere il sorriso.
Stava per arrivare carnevale e la gioia aleggiava.
Stelle filanti e coriandoli erano già nell'aria, insieme al profumo delle chiacchere e delle frittelle.
Bagigio che insieme al papà si pregustavano questi dolci sapori stavano pensando a quale maschera indossare per carnevale.
Non ne avevano parlato fino a quel momento quindi non ne avevano proprio idea.
I giorni passavano e il momento della festa stava arrivando, finché un giorno, guardando la televisione giunse la notizia che il Carnevale era stato sospeso insieme a tutte le feste in programma per la ricorrenza.
Bagigio non ci poteva credere si disse "va bene che non avevo pensato alla maschera da indossare ma togliere la festa mi sembra un po' esagerato!"
Mentre Bagigio era lì con i suoi giochi sul tappeto sentiva mamma e papà che dalla cucina parlavano di una Corona che non stava a suo posto e per questo avevano cancellato tutte le feste.
"Insomma" si disse Bagigio "siamo alle solite la Regina dice delle cose e i sudditi non le fanno." Allora Bagigio allungò l'orecchio per sentire meglio cosa stesse accadendo! "Si ora per il Corona hanno vietato anche le strette di mano e gli abbracci."
Bagigio rimase stupito, anzi sbigottito, anzi di più di stucco!
La mamma poi aggiunse "Dobbiamo verificare i disinfettanti che abbiamo in casa per lavarci bene le mani e pulire tutte le superfici."
"Una Regina con la Corona che leva gli abbracci? Ma che regina sarà mai, di cuori non di certo! Sarà di Bastoni, Mah! Di sicuro non è di cuori! Come capisco quella povera di Cenerentola che lustrava e puliva. Questa Regina con La Corona è proprio una regina di Scope altro che Bastoni."
I giorni passavano e con loro anche la festa di carnevale era passata.
Venne il giorno in cui la mamma gli disse "Bagigio non possiamo più uscire di casa perché c'è un virus e se usciamo rischiamo il contagio, quindi per un po' di tempo staremo a casa!"
"E i nonni?" replicò Bagigio. "Non possiamo uscire e quindi non possiamo andare dai nonni però possiamo sentirli per telefono!"
Bagigio guardava la mamma e si domandava che razza di Corona poteva aver fatto una cosa simile, non solo si era presa le maschere di Carnevale e aveva imposto a tutti di lavarsi sempre, ma addirittura non ci si doveva abbracciare.
"Come si fa a non abbracciare" pensava Bagigio.
Un giorno Bagigio guardò alla finestra, nelle giornate che scivolavano via. I fiori iniziavano a sbocciare sul terreno, le giovani foglie verdi spuntavano dagli alberi e gli uccellini cantavano a più non posso dall'alba al tramonto, con loro anche le giornate si erano allungate.
E già la primavera stava salutando l'inverno.
"Inverno!!" si disse Bagigio "Non mi sono neanche accorto dell'inverno"
"Ho un po' di confusione tra Inverno, le maschere di Carnevale che non ci sono e una Regina con la Corona che leva gli abbracci e ti obbliga a lavarti spesso"
Mentre pensava tra sé e sé Bagigio guardando in cortile esclamo "Non ci posso credere... mamma ma è carnevale!"
La mamma che sentiva Bagigio ridere di gioia andò da lui "Dimmi Bagigio"
"Mamma guarda è tornato Carnevale" La mamma sbigottita guardò fuori e lì capì.
"Amoreee non è carnevale" esclamò la mamma.
"Ma hanno tutti le maschere colorate in viso" replicò Bagigio sorridendo.
"No amore sono delle protezioni perché c'è un virus molto contagioso e quelle servono per non prenderlo!"
Bagigio non era molto convinto. Però a ben guardare vedeva che le persone non sorridevano più. Stavano tutte lontane, anzi se qualcuno si avvicinava veniva sgridato. Da non credere.
Bagigio si disse "Caspita quella Corona ha uno scettro che fa proprio tanta paura, nessuno sorride, nessuno si parla, nessuno di abbraccia, nessuno si stringe la mano, tutti i negozi chiusi, tutti tristi e seri."
I giorni passavano e tra un riposino, una merenda, un po' di ginnastica sul tappeto e gli sgrattini con papà Bagigio cresceva, insieme al suo desiderio di vedere i nonni e i suoi amichetti del parco e della scuola, le maestre Franca e Mirella, ma anche la bidella Antonietta, il giardiniere Enzo e il portinaio Gustavo e tante tante altre persone.
Bagigio aveva l'amore di mamma e papà con sé ma l'amore dei nonni con i loro abbracci iniziavano a mancargli. Anche Willy il gatto della nonna gli mancava, lo zio, i cugini, la zia.
"Quella Corona non poteva restare a casa sua e lasciarci tranquilli. Perché è venuta qui, cosa si vuole prendere che non aveva già!"
Mentre le giornate passavano e fuori non passava più nessuno per paura di prendere il virus, iniziarono a uscire, non si sa da dove, piccoli scoiattoli che correvano su e giù per gli alberi, i leprotti che correvano da una parte all'altra della strada, nuovi uccellini tutti colorati nel petto, veramente belli.
Anche l'aria era diversa, era più fresca e pulita e poi i fiori stavano crescendo nei punti più strani dove prima non li aveva mai visti spuntare.
Bagigio era estasiato da tanta bellezza.
La finestra di casa era così diventato il suo punto di osservazione, lì aveva tutto ciò che gli serviva per giocare, non perdendo di vista il panorama che ogni giorno si faceva sempre più rigoglioso.
Ogni giorno faceva dei disegni bellissimi pieni di colori, di fiori e animali che vedeva dalla finestra.
Allora la mamma prendeva il disegno e lo fotografava per mandarlo ai nonni che non tardavano a chiamarlo per dirgli quanto fosse bravo.
Bagigio a quel punto dalla gioia di sentirli abbracciava la cornetta del telefono baciandola come se il bacio lo desse ai nonni.
Quanto gli mancavano gli abbracci dei nonni!
I nonni nel sentirlo, tra la gioia e la commozione ridevano con lui!
Quanto amore c'era nell'aria nonostante la situazione difficile che tutti stavano vivendo!
Barbara Camilli
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...e inoltre su Dica33:
Stava per arrivare carnevale e la gioia aleggiava.
Stelle filanti e coriandoli erano già nell'aria, insieme al profumo delle chiacchere e delle frittelle.
Bagigio che insieme al papà si pregustavano questi dolci sapori stavano pensando a quale maschera indossare per carnevale.
Non ne avevano parlato fino a quel momento quindi non ne avevano proprio idea.
I giorni passavano e il momento della festa stava arrivando, finché un giorno, guardando la televisione giunse la notizia che il Carnevale era stato sospeso insieme a tutte le feste in programma per la ricorrenza.
Bagigio non ci poteva credere si disse "va bene che non avevo pensato alla maschera da indossare ma togliere la festa mi sembra un po' esagerato!"
Mentre Bagigio era lì con i suoi giochi sul tappeto sentiva mamma e papà che dalla cucina parlavano di una Corona che non stava a suo posto e per questo avevano cancellato tutte le feste.
"Insomma" si disse Bagigio "siamo alle solite la Regina dice delle cose e i sudditi non le fanno." Allora Bagigio allungò l'orecchio per sentire meglio cosa stesse accadendo! "Si ora per il Corona hanno vietato anche le strette di mano e gli abbracci."
Bagigio rimase stupito, anzi sbigottito, anzi di più di stucco!
La mamma poi aggiunse "Dobbiamo verificare i disinfettanti che abbiamo in casa per lavarci bene le mani e pulire tutte le superfici."
"Una Regina con la Corona che leva gli abbracci? Ma che regina sarà mai, di cuori non di certo! Sarà di Bastoni, Mah! Di sicuro non è di cuori! Come capisco quella povera di Cenerentola che lustrava e puliva. Questa Regina con La Corona è proprio una regina di Scope altro che Bastoni."
I giorni passavano e con loro anche la festa di carnevale era passata.
Venne il giorno in cui la mamma gli disse "Bagigio non possiamo più uscire di casa perché c'è un virus e se usciamo rischiamo il contagio, quindi per un po' di tempo staremo a casa!"
"E i nonni?" replicò Bagigio. "Non possiamo uscire e quindi non possiamo andare dai nonni però possiamo sentirli per telefono!"
Bagigio guardava la mamma e si domandava che razza di Corona poteva aver fatto una cosa simile, non solo si era presa le maschere di Carnevale e aveva imposto a tutti di lavarsi sempre, ma addirittura non ci si doveva abbracciare.
"Come si fa a non abbracciare" pensava Bagigio.
Un giorno Bagigio guardò alla finestra, nelle giornate che scivolavano via. I fiori iniziavano a sbocciare sul terreno, le giovani foglie verdi spuntavano dagli alberi e gli uccellini cantavano a più non posso dall'alba al tramonto, con loro anche le giornate si erano allungate.
E già la primavera stava salutando l'inverno.
"Inverno!!" si disse Bagigio "Non mi sono neanche accorto dell'inverno"
"Ho un po' di confusione tra Inverno, le maschere di Carnevale che non ci sono e una Regina con la Corona che leva gli abbracci e ti obbliga a lavarti spesso"
Mentre pensava tra sé e sé Bagigio guardando in cortile esclamo "Non ci posso credere... mamma ma è carnevale!"
La mamma che sentiva Bagigio ridere di gioia andò da lui "Dimmi Bagigio"
"Mamma guarda è tornato Carnevale" La mamma sbigottita guardò fuori e lì capì.
"Amoreee non è carnevale" esclamò la mamma.
"Ma hanno tutti le maschere colorate in viso" replicò Bagigio sorridendo.
"No amore sono delle protezioni perché c'è un virus molto contagioso e quelle servono per non prenderlo!"
Bagigio non era molto convinto. Però a ben guardare vedeva che le persone non sorridevano più. Stavano tutte lontane, anzi se qualcuno si avvicinava veniva sgridato. Da non credere.
Bagigio si disse "Caspita quella Corona ha uno scettro che fa proprio tanta paura, nessuno sorride, nessuno si parla, nessuno di abbraccia, nessuno si stringe la mano, tutti i negozi chiusi, tutti tristi e seri."
I giorni passavano e tra un riposino, una merenda, un po' di ginnastica sul tappeto e gli sgrattini con papà Bagigio cresceva, insieme al suo desiderio di vedere i nonni e i suoi amichetti del parco e della scuola, le maestre Franca e Mirella, ma anche la bidella Antonietta, il giardiniere Enzo e il portinaio Gustavo e tante tante altre persone.
Bagigio aveva l'amore di mamma e papà con sé ma l'amore dei nonni con i loro abbracci iniziavano a mancargli. Anche Willy il gatto della nonna gli mancava, lo zio, i cugini, la zia.
"Quella Corona non poteva restare a casa sua e lasciarci tranquilli. Perché è venuta qui, cosa si vuole prendere che non aveva già!"
Mentre le giornate passavano e fuori non passava più nessuno per paura di prendere il virus, iniziarono a uscire, non si sa da dove, piccoli scoiattoli che correvano su e giù per gli alberi, i leprotti che correvano da una parte all'altra della strada, nuovi uccellini tutti colorati nel petto, veramente belli.
Anche l'aria era diversa, era più fresca e pulita e poi i fiori stavano crescendo nei punti più strani dove prima non li aveva mai visti spuntare.
Bagigio era estasiato da tanta bellezza.
La finestra di casa era così diventato il suo punto di osservazione, lì aveva tutto ciò che gli serviva per giocare, non perdendo di vista il panorama che ogni giorno si faceva sempre più rigoglioso.
Ogni giorno faceva dei disegni bellissimi pieni di colori, di fiori e animali che vedeva dalla finestra.
Allora la mamma prendeva il disegno e lo fotografava per mandarlo ai nonni che non tardavano a chiamarlo per dirgli quanto fosse bravo.
Bagigio a quel punto dalla gioia di sentirli abbracciava la cornetta del telefono baciandola come se il bacio lo desse ai nonni.
Quanto gli mancavano gli abbracci dei nonni!
I nonni nel sentirlo, tra la gioia e la commozione ridevano con lui!
Quanto amore c'era nell'aria nonostante la situazione difficile che tutti stavano vivendo!
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