26 marzo 2021
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Dal dentista in sicurezza. Intervista al professor Enrico Gherlone
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Per proteggere i pazienti e gli operatori sanitari, gli studi odontoiatrici applicano un protocollo di sicurezza validato a livello del Ministero della Salute. Lo studio odontoiatrico è sicuro? Come si deve comportare il paziente? Come si protegge il personale nello studio?
Norberto Maccagno, direttore editoriale di Odontoiatria33, ha approfondito il tema della sicurezza negli studi odontoiatrici in questa intervista esclusiva per Dica33 con il professor Enrico Gherlone, Odontoiatra, Magnifico Rettore dell'Università "Vita e Salute" del San Raffaele di Milano e Coordinatore del Tavolo tecnico sull'Odontoiatria del Ministero della Salute.
Nell'aprile del 2020 in pieno lockdown il Ministero della Salute ha aperto un Tavolo tecnico sull'Odontoiatria con l'obiettivo di individuare le linee guida da applicare negli studi odontoiatrici per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Il dentista lavora a stretto contatto con il paziente e il virus si trasmette attraverso droplets, le goccioline di vapore emesse con il respiro. Per questo motivo all'inizio della pandemia gli studi odontoiatrici hanno deciso di sospendere l'attività clinica garantendo le sole emergenze. Nel mentre il Tavolo tecnico in accordo con il CTS e le Associazioni di categoria hanno elaborato delle linee guida che hanno consentito di riprendere l'attività clinica in piena sicurezza sia per i pazienti che per gli stessi operatori. Protocollo di sicurezza che in questi mesi si è dimostrato assolutamente efficace visto che il tasso di trasmissione del virus nello studio odontoiatrico è stato dello 0,9%. Il protocollo prevede che, quando il paziente accede alla sala operativa venga accolto dal personale protetto da camice monouso, mascherina ffp2 senza valvola, visiera e guanti. Tutte queste protezioni non devono spaventare, anzi, significa che il paziente si trova in un ambiente dove sono state prese tutte le misure di sicurezza per lui e per il personale.
Il vero rischio per i pazienti sono le patologie non curate. Durante il lockdown si è assistito ad un peggioramento della salute orale degli italiani dovuto all'impossibilità di accedere agli studi odontoiatrici. Ma non solo, la difficoltà di accesso in generale ai presidi ospedalieri - ricordiamo che la maggior parte dei reparti è stata convertita ad accogliere i pazienti Covid -, ha portato a una diminuzione delle cure e degli screening di prevenzione. Questo ha purtroppo causato, ad esempio, un aumento di morte per infarto in quanto i pazienti con problemi circolatori avevano paura o non potevano accedere alle strutture ospedaliere.
Per quanto riguarda l'odontoiatria ricordiamo che un ascesso in bocca o una infiammazione non curati possono provocare problemi a livello renale o circolatorio. O ancora peggio una neoplasia non scoperta sul nascere può diventare un serio carcinoma se la visita viene posticipata di mesi o di un anno. Rimandare le cure odontoiatriche comporta, comunque, l'aggravarsi della patologia e la necessità, poi, di interventi più complessi ed anche costosi.
Le regole di sicurezza nello studio odontoiatrico
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Norberto Maccagno, direttore editoriale di Odontoiatria33, ha approfondito il tema della sicurezza negli studi odontoiatrici in questa intervista esclusiva per Dica33 con il professor Enrico Gherlone, Odontoiatra, Magnifico Rettore dell'Università "Vita e Salute" del San Raffaele di Milano e Coordinatore del Tavolo tecnico sull'Odontoiatria del Ministero della Salute.
Sicurezza degli studi odontoiatrici
Nell'aprile del 2020 in pieno lockdown il Ministero della Salute ha aperto un Tavolo tecnico sull'Odontoiatria con l'obiettivo di individuare le linee guida da applicare negli studi odontoiatrici per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Il dentista lavora a stretto contatto con il paziente e il virus si trasmette attraverso droplets, le goccioline di vapore emesse con il respiro. Per questo motivo all'inizio della pandemia gli studi odontoiatrici hanno deciso di sospendere l'attività clinica garantendo le sole emergenze. Nel mentre il Tavolo tecnico in accordo con il CTS e le Associazioni di categoria hanno elaborato delle linee guida che hanno consentito di riprendere l'attività clinica in piena sicurezza sia per i pazienti che per gli stessi operatori. Protocollo di sicurezza che in questi mesi si è dimostrato assolutamente efficace visto che il tasso di trasmissione del virus nello studio odontoiatrico è stato dello 0,9%. Il protocollo prevede che, quando il paziente accede alla sala operativa venga accolto dal personale protetto da camice monouso, mascherina ffp2 senza valvola, visiera e guanti. Tutte queste protezioni non devono spaventare, anzi, significa che il paziente si trova in un ambiente dove sono state prese tutte le misure di sicurezza per lui e per il personale.
Non curarsi è il vero rischio
Il vero rischio per i pazienti sono le patologie non curate. Durante il lockdown si è assistito ad un peggioramento della salute orale degli italiani dovuto all'impossibilità di accedere agli studi odontoiatrici. Ma non solo, la difficoltà di accesso in generale ai presidi ospedalieri - ricordiamo che la maggior parte dei reparti è stata convertita ad accogliere i pazienti Covid -, ha portato a una diminuzione delle cure e degli screening di prevenzione. Questo ha purtroppo causato, ad esempio, un aumento di morte per infarto in quanto i pazienti con problemi circolatori avevano paura o non potevano accedere alle strutture ospedaliere.
Per quanto riguarda l'odontoiatria ricordiamo che un ascesso in bocca o una infiammazione non curati possono provocare problemi a livello renale o circolatorio. O ancora peggio una neoplasia non scoperta sul nascere può diventare un serio carcinoma se la visita viene posticipata di mesi o di un anno. Rimandare le cure odontoiatriche comporta, comunque, l'aggravarsi della patologia e la necessità, poi, di interventi più complessi ed anche costosi.
Le regole di sicurezza nello studio odontoiatrico
- Prima dell'appuntamento il paziente viene sottoposto ad un triage telefonico, se presenta sintomi Covid o ha avuto stretto contatto con pazienti affetti, dovrà rimandare l'appuntamento.
- Il paziente deve presentarsi con la mascherina, lavare le mani con acqua e sapone o con gel disponibile in sala d'attesa, rispettare le distanze di sicurezza e attendere indicazioni.
- Nella sala d'attesa dev'essere garantito il distanziamento.
- In sala ci sono solo alcune sedie, non ci sono tavolini o riviste.
- rilevare la temperatura con termoscanner o termometro contactless. Se supera i 37,5° il paziente verrà invitato a ritornare in un altro giorno;
- fare un'anamnesi compilando e sottoscrivendo il questionario Covid. Se risultano positività al Covid (presenza di un sintomo) il paziente verrà invitato a recarsi dal medico di famiglia per accertamenti. Oppure, può essere eseguito direttamente nello studio un test sierologico rapido;
- far depositare in un sacco tutti gli effetti personali prima di entrare nelle sale operative;
- far lavare le mani, o farle disinfettare con soluzione idroalcolica in gel o liquida. In caso di lavaggio in bagno, sarà presente un dispenser di salviette in carta o un asciugature ad aria calda;
- controllare che il paziente indossi la mascherina fino all'inizio della fase operativa.
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