02 novembre 2021
Aggiornamenti e focus, Speciale Vitamina D
Report Aifa: agli over 65 tre farmaci al giorno e vitamina D
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Tre dosi di farmaci al giorno, principalmente quelli per il sistema cardiovascolare, soprattutto antipertensivi, con "consumi" superiori tra gli uomini rispetto alle donne, e più al Sud che al Nord. Questo il quadro sull'uso dei medicinali in Italia tra gli over 65, che emerge dal Rapporto dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) presentato a Roma. Un dossier intitolato "L'uso dei farmaci nella popolazione anziana in Italia", dal quale emerge che nel 2019 la quasi totalità (il 98%) della popolazione italiana over 65 ha ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica (98%), con consumi giornalieri pari a tre dosi per ciascun cittadino e una spesa pro capite annua di circa 660 euro, con un maggiore utilizzo da parte degli uomini rispetto alle donne in tutte le classi di età.
Dal rapporto risulta inoltre che l'uso dei farmaci aumenta con l'età fino agli 84 anni, per poi diminuire nelle classi successive, per il cosiddetto "healthy survivor effect". In cima alla lista delle prescrizioni i farmaci del sistema cardiovascolare, in particolare gli antipertensivi, mentre metà della popolazione ha ricevuto antibiotici o gastroprotettori. Tra le regioni, il Sud supera di molto il Nord in termini di consumi e di spesa. Al Nord, infatti, si spendono 593 euro per utilizzatore, rispetto ai 759 euro del Sud.
Tale differenza, pari a -21%, è spiegabile sia con un minore consumo -2.824 Ddd/1.000 abitanti al Nord (Defined daily dose - dose media di un farmaco assunta giornalmente da un paziente adulto, ndr), rispetto a 3.402 Ddd/1.000 abitanti al Sud - sia con un diverso costo per giornata di terapia (0,55 euro al Nord vs 0,62 euro al Sud). Nel complesso della popolazione sono state consumate 3.088,2 Ddd (tre dosi per ciascun cittadino ogni giorno dell'anno), con una spesa per utilizzatore di 670 euro, un consumo medio annuale di 1.146 dosi e un costo per giornata di terapia pari a 0,58 euro.
Quanto alle diverse classi di età, dal rapporto emerge un incremento dei consumi in tutte le fasce, a eccezione di quella 70-74 anni in cui si registra una riduzione dello 0,8%, più marcata nelle donne rispetto agli uomini, con andamento simile anche negli anni precedenti. Gli uomini hanno un consumo superiore a quello delle donne in tutte le classi di età, oltre che un'intensità di prescrizione superiore (Ddd per utilizzatore: 1.249 vs 1.067). Ad esempio, nel 2019, negli uomini ultra85enni si raggiungono le 4.417 Ddd, valore più elevato del 25% rispetto a quello delle donne (3.540 Ddd).
I farmaci del sistema cardiovascolare sono dunque la categoria a maggiore prescrizione nella popolazione con almeno 65 anni e nel 2019 - secondo il rapporto Aifa - ben 8 persone su 10 in questa fascia di età hanno ricevuto almeno una dose, con un massimo del 96% negli ultra85enni, senza marcate differenze tra uomini e donne. Seguono, con una prevalenza d'uso del 71%, i farmaci gastrointestinali e del metabolismo, tra i quali rientrano gli anti-diabete e i gastroprotettori, gli antibatterici (52%) e i farmaci del sangue e organi emopoietici (49%). Ad eccezione delle categorie con indicazione specifica (ad esempio i farmaci genito-urinari, usati principalmente per il trattamento dell'ipertrofia prostatica negli uomini), le maggiori differenze tra i generi sono presenti per i farmaci del sistema nervoso centrale (donne 37%, uomini 26%), gastrointestinali (donne 76%, uomini 64%), per i preparati ormonali sistemici esclusi ormoni sessuali e insuline (donne 31%, uomini 21%), del sangue (uomini 52%, donne 46%).
Più nel dettaglio il colecalciferolo (vitamina D) è la molecola più utilizzata: circa 4 donne su 10 ne hanno ricevuto almeno una dose nel corso del 2019, con un valore del 41,7% nella fascia di età compresa tra 70 e 74 anni. Al secondo posto si colloca l'acido acetilsalicilico (il principio attivo dell'aspirina), utilizzato come antiaggregante piastrinico in prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria, sostanza a maggior prevalenza (29,4%) negli uomini, che raggiunge il 40% tra gli ultra85enni.
A seguire, l'antibiotico a base di amoxicillina + acido clavulanico (22,3% negli uomini e 21,0% nelle donne), il gastroprotettore pantoprazolo, prescritto a una persona su 5 senza differenze tra i generi e l'anticolesterolo atorvastatina (19,9% negli uomini e 15,3% nelle donne). Tra le prime 20 sostanze compaiono 6 farmaci del sistema cardiovascolare, 5 dell'apparato gastrointestinale (tra cui tre inibitori di pompa protonica) e tre antibatterici per uso sistemico.
Gli antipertensivi sono la categoria di farmaci a maggior spesa pro capite
E ancora, dal report risulta che oltre il 75% della popolazione ultra 75enne è risultata in trattamento antipertensivo nel corso del 2019, con valori superiori al 90% nella fascia 85 anni e più, senza marcate differenze tra uomini e donne. Un dato che, in media, mostra come ogni cittadino di età superiore ai 65 anni ha consumato poco più di una dose di farmaci antipertensivi ogni giorno dell'anno. Metà della popolazione ha ricevuto farmaci antibiotici o gastroprotettori e circa il 30% è in terapia con antiaggreganti, ipolipemizzanti o Fans. Nelle donne la prevalenza di farmaci per il trattamento dell'osteoporosi è pari al 48,4%. I farmaci per i disturbi genito-urinari sono invece utilizzati dal 31,7% della popolazione maschile, che nel 20,6% è trattata con antidiabetici e nel 18,8% con farmaci per asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).
Quest'ultimo dato si spiega con una maggiore prevalenza in questa popolazione di alcuni fattori di rischio, come ad esempio fumo di tabacco, responsabili dell'insorgenza di Bpco. Le donne hanno una maggiore prevalenza d'uso di antidepressivi (19,3% vs 10,6% negli uomini) e di farmaci per la terapia del dolore (17,1% vs 11,5%). Tra le categorie del sistema nervoso centrale, si osserva una prevalenza di oltre il 3% per antiepilettici e antipsicotici (4,3% nelle donne) e di poco più del 2% per farmaci anti-Parkinson, mentre i farmaci anti-demenza sono utilizzati dall'1,6% delle donne e dall'1,1% degli uomini. Infine, per quanto riguarda i costi, sono gli antipertensivi la categoria di farmaci a maggior spesa pro capite nel corso del 2019, con valori simili tra uomini e donne (rispettivamente 105,3 euro e 100,2 euro), ma con un elevato gradiente per età. Tra gli uomini si passa da 81,6 euro nella classe 65-69 anni a 127,1 nella classe 80-84 (+55,8%), per poi diminuire leggermente nelle persone con 85 e più anni (+49,5%). Tra le stesse classi la differenza è ancora più marcata nelle donne, con valori che variano da 67,1 euro a 125,6 euro (+87,1%), anche in questo caso con un leggero calo nelle ultra 85enni.
Disturbi genitourinari e osteoporosi
Le altre categorie con elevati valori di spesa sono stati gli anticoagulanti (83,6 euro pro capite negli uomini e 72,8 euro nelle donne), gli antidiabetici (77,5 euro pro capite negli uomini e 53,4 euro nelle donne) e i farmaci per asma e Bpco, dove la differenza tra i generi è del 50% (52,3 euro negli uomini vs 34,9 euro nelle donne). Pur in presenza di simili livelli di esposizione nella popolazione (circa 50%), la spesa per antibiotici è meno della metà di quella rilevata per i farmaci per ulcera peptica e reflusso gastroesofageo (Mrge), ovvero 18 euro pro capite rispetto a 40 euro.
Al contrario i farmaci anti-Parkinson, utilizzati da circa il 2% della popolazione, presentano una spesa di 13,7 euro per gli uomini e di 8,8 euro nelle donne, valori non dissimili da quelli dei farmaci per i disturbi oculari, la cui prevalenza d'uso nel 2019 è stata pari al 7%. Come già rilevato - conclude il rapporto - le maggior differenze di genere si riscontrano nelle categorie con indicazione specifica come i farmaci per i disturbi genito-urinari (uomini 41,1 euro e donne 0,1 euro) e i farmaci per l'osteoporosi (donne 46,1 euro e uomini 8,3 euro).
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Over 65: gli uomini consumano più farmaci
Dal rapporto risulta inoltre che l'uso dei farmaci aumenta con l'età fino agli 84 anni, per poi diminuire nelle classi successive, per il cosiddetto "healthy survivor effect". In cima alla lista delle prescrizioni i farmaci del sistema cardiovascolare, in particolare gli antipertensivi, mentre metà della popolazione ha ricevuto antibiotici o gastroprotettori. Tra le regioni, il Sud supera di molto il Nord in termini di consumi e di spesa. Al Nord, infatti, si spendono 593 euro per utilizzatore, rispetto ai 759 euro del Sud.
Tale differenza, pari a -21%, è spiegabile sia con un minore consumo -2.824 Ddd/1.000 abitanti al Nord (Defined daily dose - dose media di un farmaco assunta giornalmente da un paziente adulto, ndr), rispetto a 3.402 Ddd/1.000 abitanti al Sud - sia con un diverso costo per giornata di terapia (0,55 euro al Nord vs 0,62 euro al Sud). Nel complesso della popolazione sono state consumate 3.088,2 Ddd (tre dosi per ciascun cittadino ogni giorno dell'anno), con una spesa per utilizzatore di 670 euro, un consumo medio annuale di 1.146 dosi e un costo per giornata di terapia pari a 0,58 euro.
Quanto alle diverse classi di età, dal rapporto emerge un incremento dei consumi in tutte le fasce, a eccezione di quella 70-74 anni in cui si registra una riduzione dello 0,8%, più marcata nelle donne rispetto agli uomini, con andamento simile anche negli anni precedenti. Gli uomini hanno un consumo superiore a quello delle donne in tutte le classi di età, oltre che un'intensità di prescrizione superiore (Ddd per utilizzatore: 1.249 vs 1.067). Ad esempio, nel 2019, negli uomini ultra85enni si raggiungono le 4.417 Ddd, valore più elevato del 25% rispetto a quello delle donne (3.540 Ddd).
Vitamina D, la molecola più utilizzata
I farmaci del sistema cardiovascolare sono dunque la categoria a maggiore prescrizione nella popolazione con almeno 65 anni e nel 2019 - secondo il rapporto Aifa - ben 8 persone su 10 in questa fascia di età hanno ricevuto almeno una dose, con un massimo del 96% negli ultra85enni, senza marcate differenze tra uomini e donne. Seguono, con una prevalenza d'uso del 71%, i farmaci gastrointestinali e del metabolismo, tra i quali rientrano gli anti-diabete e i gastroprotettori, gli antibatterici (52%) e i farmaci del sangue e organi emopoietici (49%). Ad eccezione delle categorie con indicazione specifica (ad esempio i farmaci genito-urinari, usati principalmente per il trattamento dell'ipertrofia prostatica negli uomini), le maggiori differenze tra i generi sono presenti per i farmaci del sistema nervoso centrale (donne 37%, uomini 26%), gastrointestinali (donne 76%, uomini 64%), per i preparati ormonali sistemici esclusi ormoni sessuali e insuline (donne 31%, uomini 21%), del sangue (uomini 52%, donne 46%).
Più nel dettaglio il colecalciferolo (vitamina D) è la molecola più utilizzata: circa 4 donne su 10 ne hanno ricevuto almeno una dose nel corso del 2019, con un valore del 41,7% nella fascia di età compresa tra 70 e 74 anni. Al secondo posto si colloca l'acido acetilsalicilico (il principio attivo dell'aspirina), utilizzato come antiaggregante piastrinico in prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria, sostanza a maggior prevalenza (29,4%) negli uomini, che raggiunge il 40% tra gli ultra85enni.
A seguire, l'antibiotico a base di amoxicillina + acido clavulanico (22,3% negli uomini e 21,0% nelle donne), il gastroprotettore pantoprazolo, prescritto a una persona su 5 senza differenze tra i generi e l'anticolesterolo atorvastatina (19,9% negli uomini e 15,3% nelle donne). Tra le prime 20 sostanze compaiono 6 farmaci del sistema cardiovascolare, 5 dell'apparato gastrointestinale (tra cui tre inibitori di pompa protonica) e tre antibatterici per uso sistemico.
Gli antipertensivi sono la categoria di farmaci a maggior spesa pro capite
E ancora, dal report risulta che oltre il 75% della popolazione ultra 75enne è risultata in trattamento antipertensivo nel corso del 2019, con valori superiori al 90% nella fascia 85 anni e più, senza marcate differenze tra uomini e donne. Un dato che, in media, mostra come ogni cittadino di età superiore ai 65 anni ha consumato poco più di una dose di farmaci antipertensivi ogni giorno dell'anno. Metà della popolazione ha ricevuto farmaci antibiotici o gastroprotettori e circa il 30% è in terapia con antiaggreganti, ipolipemizzanti o Fans. Nelle donne la prevalenza di farmaci per il trattamento dell'osteoporosi è pari al 48,4%. I farmaci per i disturbi genito-urinari sono invece utilizzati dal 31,7% della popolazione maschile, che nel 20,6% è trattata con antidiabetici e nel 18,8% con farmaci per asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco).
Quest'ultimo dato si spiega con una maggiore prevalenza in questa popolazione di alcuni fattori di rischio, come ad esempio fumo di tabacco, responsabili dell'insorgenza di Bpco. Le donne hanno una maggiore prevalenza d'uso di antidepressivi (19,3% vs 10,6% negli uomini) e di farmaci per la terapia del dolore (17,1% vs 11,5%). Tra le categorie del sistema nervoso centrale, si osserva una prevalenza di oltre il 3% per antiepilettici e antipsicotici (4,3% nelle donne) e di poco più del 2% per farmaci anti-Parkinson, mentre i farmaci anti-demenza sono utilizzati dall'1,6% delle donne e dall'1,1% degli uomini. Infine, per quanto riguarda i costi, sono gli antipertensivi la categoria di farmaci a maggior spesa pro capite nel corso del 2019, con valori simili tra uomini e donne (rispettivamente 105,3 euro e 100,2 euro), ma con un elevato gradiente per età. Tra gli uomini si passa da 81,6 euro nella classe 65-69 anni a 127,1 nella classe 80-84 (+55,8%), per poi diminuire leggermente nelle persone con 85 e più anni (+49,5%). Tra le stesse classi la differenza è ancora più marcata nelle donne, con valori che variano da 67,1 euro a 125,6 euro (+87,1%), anche in questo caso con un leggero calo nelle ultra 85enni.
Disturbi genitourinari e osteoporosi
Le altre categorie con elevati valori di spesa sono stati gli anticoagulanti (83,6 euro pro capite negli uomini e 72,8 euro nelle donne), gli antidiabetici (77,5 euro pro capite negli uomini e 53,4 euro nelle donne) e i farmaci per asma e Bpco, dove la differenza tra i generi è del 50% (52,3 euro negli uomini vs 34,9 euro nelle donne). Pur in presenza di simili livelli di esposizione nella popolazione (circa 50%), la spesa per antibiotici è meno della metà di quella rilevata per i farmaci per ulcera peptica e reflusso gastroesofageo (Mrge), ovvero 18 euro pro capite rispetto a 40 euro.
Al contrario i farmaci anti-Parkinson, utilizzati da circa il 2% della popolazione, presentano una spesa di 13,7 euro per gli uomini e di 8,8 euro nelle donne, valori non dissimili da quelli dei farmaci per i disturbi oculari, la cui prevalenza d'uso nel 2019 è stata pari al 7%. Come già rilevato - conclude il rapporto - le maggior differenze di genere si riscontrano nelle categorie con indicazione specifica come i farmaci per i disturbi genito-urinari (uomini 41,1 euro e donne 0,1 euro) e i farmaci per l'osteoporosi (donne 46,1 euro e uomini 8,3 euro).
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