La soglia del dolore si abbassa se si soffre d’insonnia

05 giugno 2015
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La soglia del dolore si abbassa se si soffre d’insonnia



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Esiste un legame tra le difficoltà del sonno e la soglia del dolore. Ne sono convinti i ricercatori norvegesi guidati da Børge Sivertsen del Norvegian institute of public health di Bergen che hanno recentemente pubblicato sulla rivista Pain i risultati di uno studio da loro condotto sull'argomento.

«I disturbi del sonno e il dolore sono due dei principali problemi di salute pubblica ma l'associazione tra queste condizioni non è stata studiata in modo approfondito» dice l'autore che ha coinvolto nella ricerca oltre 10mila uomini e donne di età media pari a 58 anni. Lo scopo principale dell'analisi, basata anche sui dati riferiti dai partecipanti, era valutare tramite appositi test la sensibilità al dolore, per poi identificare l'eventuale associazione con le caratteristiche del sonno tenendo conto anche di altri parametri come presenza di dolore cronico, depressione e ansia.

«Le persone coinvolte nello studio hanno fornito informazioni su durata del sonno, tempo impiegato per addormentarsi, qualità del sonno e frequenza e gravità dell'insonnia» dice Sivertsenche ha sottoposto i partecipanti a test per definire la soglia del dolore, uno dei quali consisteva nel tenere la mano in acqua fredda per 106 secondi. E i dati raccolti dimostrano che tutti i parametri legati al sonno, ad eccezione della durata del sonno stesso, sono associati a modifiche nella soglia del dolore.

«Maggiori sono la frequenza e la gravità dei problemi di sonno, meno si tollera il dolore e inoltre la difficoltà ad addormentarsi e l'efficacia del sonno sono legate a una maggiore sensibilità al dolore in modo dose-dipendente» precisa l'autore. Lo si è visto nel test utilizzato, durante il quale circa un terzo dei partecipanti è riuscito a tenere la mano nell'acqua fredda per tutta la durata della prova: il 42 per cento di chi soffriva di insonnia ha tolto la mano dall'acqua prima della fine rispetto al 31 per cento di chi non aveva problemi di sonno.

«In caso di dolore cronico la probabilità di essere più sensibili al dolore quasi raddoppia» aggiunge Sivertsen ricordando che lo studio non dimostra che i problemi del sonno sono la causa dell'abbassamento della soglia del dolore, ma mette in luce solo l'esistenza di un'associazione. «L'esistenza del legame è chiara, ma le ragioni non lo sono altrettanto» conclude l'autore ricordando che fattori psicologici, ma anche differenze nei livelli del neurotrasmettitore dopamina potrebbero essere alla base di questo legame.



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