Paracetamolo, una scelta di prima linea per trattare il dolore acuto anche in presenza di patologie croniche
Il paracetamolo è un antidolorifico di prima scelta per molti adulti con dolore acuto da lieve a moderato, è generalmente ben tollerato alle dosi raccomandate (3 g/giorno) negli adulti sani e può essere preferibile ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), il cui uso è associato ad effetti indesiderati gastrointestinali, renali e cardiovascolari. (1,2)
Il peso dell'evidenza acquisita durante i molti anni di studio ed utilizzo clinico del paracetamolo indicano, infatti, che un'assunzione episodica di paracetamolo (inferiore ai 14 giorni) alle dosi raccomandate è associata a un rischio quasi trascurabile di eventi avversi gravi. (1)
Per tale motivo, il paracetamolo è anche il farmaco antidolorifico di prima linea adatto al trattamento del dolore acuto di intensità da media a moderata nell'anziano e in pazienti con altre comorbidità: (1)
Paracetamolo e disturbi gastrointestinali. A differenza dell'acido acetilsalicilico o di altri FANS, che aumentano il rischio di sanguinamenti gastrointestinali a qualsiasi dose, il paracetamolo ha un rischio trascurabile di provocare ulcere gastrointestinali, aggravare ulcere già presenti o generare complicanze ad esse correlate. (1)
Paracetamolo e malattie cardiovascolari. Per alleviare il dolore muscolo-scheletrico in questi pazienti, l'American Heart Association suggerisce di iniziare con farmaci associati a un minore rischio di effetti collaterali cardiovascolari, come paracetamolo e acido acetilsalicilico, alle dosi efficaci più basse, consigliando da subito paracetamolo per le persone a rischio di sanguinamenti gastrointestinali. Molte persone con comorbidità cardiovascolari, inoltre, assumono più farmaci contemporaneamente e paracetamolo è raccomandato al posto dei FANS per ridurre le possibili interazioni con altri farmaci ed evitare una sospensione o una modifica nel dosaggio delle terapie in atto. (1)
Paracetamolo e malattia epatica. Il comprovato profilo di sicurezza e la mancanza di effetti sedativi o di tossicità renale di paracetamolo lo rendono il farmaco di scelta per il trattamento del dolore indipendentemente dalla condizione di salute del fegato, mentre i FANS sono controindicati a causa di un aumento del rischio di sanguinamenti gastrointestinali, insufficienza renale, e per la loro azione anticoagulante. (1)
Paracetamolo e malattie renali. La US Kidney Foundation e altri esperti nefrologi raccomandano il paracetamolo come antidolorifico di prima linea preferibile per il trattamento occasionale del dolore lieve nei pazienti con disfunzione renale, insufficienza renale cronica, e/o che sono sottoposti a dialisi. Tuttavia, per i pazienti con insufficienza renale avanzata si raccomanda una riduzione del dosaggio di paracetamolo a massimo di 3 g al giorno. (1)
Paracetamolo e asma. Visti i rischi di ipersensibilità e sanguinamenti gastrointestinali associati ai FANS, il paracetamolo è preferibile per il trattamento a breve termine del dolore da lieve a moderato nelle persone con asma. Sebbene le evidenze scientifiche disponibili suggeriscano che l'uso occasionale di paracetamolo non aggravi i sintomi respiratori, le persone con asma indotta da acido acetilsalicilico possono essere sensibili anche al paracetamolo e gli esperti raccomandano, quindi, l'impiego occasionale del farmaco alla dose singola efficace più bassa. (1)
Bibliografia
Alchin J, Dhar A, Siddiqui K, Christo PJ. Why paracetamol (acetaminophen) is a suitable first choice for treating mild to moderate acute pain in adults with liver, kidney or cardiovascular disease, gastrointestinal disorders, asthma, or who are older. Curr Med Res Opin. 2022 May;38(5):811-825.
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