Diventare genitori/4 Si torna a casa! Comincia il lavoro di mamma e papà

15 luglio 2015
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Diventare genitori/4 Si torna a casa! Comincia il lavoro di mamma e papà



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Le dimissioni
Genitori e figlio sono pronti per andare a casa dove li aspetta un adattamento ancora più complesso di quello che hanno vissuto in ospedale. Infatti, l'ospedale è un luogo in cui si sentivano protetti e avevano punti di riferimento (ostetrica/o, pediatra, infermiera pediatrica/puericultrice) costanti e sempre presenti. Persone cui poter fare domande per avere risposte a qualsiasi dubbio.
Purtroppo problemi economici, così come convinzioni di dover demedicalizzare l'evento nascita, hanno anticipato di molto la dimissione dei neonati dall'ospedale e questa avviene quando ancora alcuni eventi neonatali non sono completati (vedi l'ittero o il recupero del peso) e quando l'allattamento non è ancora completamente avviato (soprattutto nelle primipare e nelle donne che hanno fatto un taglio cesareo).

Una volta a casa
Per la prima settimana a casa la mamma dovrebbe pensare solo ad allattare il proprio figlio.
Il neonato si autoregola nell'appetito e piange quando ha fame. Questo è certamente vero quando il colostro iniziale si sarà trasformato in latte maturo (15-20 giorni dopo il parto), ma fino a quel momento cercare un ritmo sarà utile per il neonato e per il seno materno. Se si attacca il neonato al seno ogni 2-3 ore e si cerca di allungare il tempo tra una poppata e l'altra non c'è dubbio che si facilita l'assunzione di quantità di latte maggiori perché il seno ha più tempo per riempirsi. Nello stesso tempo un neonato che mangia quantità sempre maggiori tende ad assumere un ritmo di poppate inferiori lasciando alla madre il tempo di recuperare (forze e sonno).
Ma la mamma è spesso in ansia perché non sa se il suo latte va bene. E allora il consiglio più semplice è quello che spesso non viene dato. Se è vero che il latte è l'alimento ideale per un neonato perché garantisce un apporto proporzionato di liquidi e di calorie, basterà verificare che il neonato bagni il pannolino con regolarità (segno che i liquidi bastano) e che inizi a crescere dopo il calo ponderale (non importa quanto, ma che cresca).
Bisogna rassicurare le mamme che se si somministra qualche liquido (acqua, camomilla, tisana) al neonato questo si attaccherà comunque al seno. Lo stesso dicasi in caso di utilizzo del ciuccio come pacificatore. L'importante è che la mamma sia profondamente convinta di allattare; è questo che fa la differenza tra chi allatta e chi non allatta. Infine, ci sono donne, per fortuna poche, che non riescono ad allattare; non si debbono sentire aliene e frustrate se ci hanno provato fino in fondo e non ci sono riuscite.

Il primo controllo
Normalmente questo primo controllo si fa 4-7 giorni dopo la dimissione, generalmente nello stesso ospedale dove è nato il bambino, ma se la madre ha già identificato il pediatra di famiglia lo può organizzare anche autonomamente. L'importante è che rispetti i tempi del controllo. Perché il neonatologo/pediatra che ha dimesso il neonato dall'ospedale ha identificato un tempo che è utile per verificare che l'adattamento post-natale continui in modo idoneo. Ciò in riferimento al peso del neonato e al recupero del peso della nascita, all'autonomia nutrizionale e all'eventuale presenza di un ittero in via di regressione. Ritardare il controllo potrebbe far correre al neonato qualche rischio aggiuntivo non dovuto.
Se tutto procede per il meglio, il successivo controllo - questo sì dal pediatra di famiglia - si fa verso i 15-20 giorni. A questo punto sarà caduto il moncone ombelicale e sarà verificata la cicatrice ombelicale, sarà ripetuta la manovra per verificare lo stato dell'anca, potrebbe essere ripetuto il riflesso rosso oculare e la valutazione neurologica confermerà che il periodo neonatale (che termina a 28 giorni di vita) si sia svolto nella normalità.
Se invece a 4-7 giorni si verificherà qualche evento non del tutto fisiologico sarà necessario operare i controlli del caso e sarà compito del pediatra che visita il neonato programmare controlli ed eventuali esami.

Integrazione alimentare con latte formulato
L'allattamento non si è avviato bene e il neonato non cresce di peso: il pediatra valuterà se c'è spazio per tentare ancora solo con il latte materno o se è necessario integrare l'alimentazione con un latte formulato. Spesso bastano i consigli giusti e rassicurare la madre per far proseguire adeguatamente un allattamento al seno. Se così non fosse il pediatra si deve adoperare per non far sentire la madre incapace e inadeguata (guai a fomentare la depressione post-partum!).

Coliche
Il neonato ha dolori di pancia (coliche?) e non sembra gradire il latte materno? Bisogna convincersi tutti che non esiste il neonato che ha problemi con l'allattamento materno (esclusi gli intolleranti al lattosio, che sono pochi). Il neonato è ancora itterico: sarà il pediatra a giudicare se è necessario fare la determinazione della bilirubinemia. Ma attenzione! Se il neonato si alimenta al seno e cresce bene spesso l'ittero non ha significato patologico e guai a sospendere l'allattamento per verificarne la scomparsa. Non serve a nulla e può creare problemi al prosieguo dell'allattamento. Non ci sono normalmente altri problemi.

Esigenze di mamma e bebè
Molto importante, al momento del ritorno a casa, è mantenere un equilibrio tra le esigenze di tutti i componenti della famiglia. L'allattamento impegna molto la mamma e così essa avrà necessità di essere aiutata in tutti i modi possibili. D'altra parte il neonato deve trovare un ambiente confortevole con temperatura (20-22° gradi) e umidità (50 per cento) adeguate, poco rumoroso (non è necessario il silenzio, ma vanno evitati gli eccessi) che aiuteranno a rispettare i ritmi sonno/veglia del neonato e consentiranno alla mamma di avere delle pause di riposo.

Leggi anche gli altri capitoli:

Diventare genitori: i primi 30 giorni del bebè

Diventare genitori/1
È nato: le prime due ore dopo il parto, dal primo respiro alla prima poppata

Diventare genitori/2
Allattamento e Calo fisiologico neonatale

Diventare genitori/3
Screening neonatale: le visite dei primi giorni



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