Campagna INDIPENDENTE DA TE sulla dipendenza da oppiacei
Nasce la campagna "Indipendente da Te", ideata da Edra S.p.A. con il supporto non condizionante di Molteni, per promuovere la prevenzione e la consapevolezza sulle dipendenze da oppiacei.
Questa iniziativa mira a educare la popolazione, ridurre lo stigma associato alle dipendenze e migliorare l'accesso ai servizi di cura.
L'utilizzo di sostanze psicoattive è un problema di salute globale, con un mercato sempre crescente sia di nuove sostanze che di nuovi consumatori. Nei paesi dell'Unione Europea, Norvegia e Turchia, circa 83,4milioni di persone tra i 15 e 64 anni (pari al 29% della popolazione) hanno utilizzato sostanze psicoattive e, nel 2021, la cannabis è stata assunta da 22milioni di consumatori: di questi, la maggior parte (71%) è rappresentata da giovani tra i 15 e i 34 anni.
Rispetto ad altre sostanze, i dati europei mostrano una bassa prevalenza del consumo di oppiacei, pari a circa 1 milioni di utilizzatori; tuttavia, gli oppiacei continuano ad essere i principali responsabili dei danni attribuiti al consumo di sostanze stupefacenti, illecite in Italia e la principale causa di overdose mortali. Inoltre, il consumo di oppiacei, principalmente di eroina, è stato nel 2020 il motivo principale per sottoporsi a trattamento specialistico, coprendo circa il 28% di tutte le richieste di trattamento.
Indicazioni pratiche per conoscere e gestire la dipendenza da oppiacei
Come parte della campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza sul problema della dipendenza da sostanze psicoattive nella sua dimensione di malattia cronico-recidivante, un board scientifico ha redatto un fascicolo "Indicazioni pratiche per conoscere e gestire la dipendenza da oppiacei"
Il testo si propone come strumento per educare i cittadini sul tema della dipendenza; divulgare una corretta informazione contro lo stigma riducendo di conseguenza la discriminazione che colpisce i pazienti; promuovere la conoscenza dei servizi e percorsi di cura esistenti in Italia favorendone l'accesso da parte del paziente e dei suoi familiari.
Da qui il titolo e la grafica scelti per la campagna: mettendo in scena in modo iconico l'atto del giudizio, attraverso un dito puntato, si allude alla stigmatizzazione che colpisce le persone con dipendenza. Il dito puntato è però anche un dito che indica la direzione di un percorso: un percorso di conoscenza e consapevolezza sulle dipendenze, ma anche un percorso di cura per coloro che ne soffrono. Obiettivo della campagna è rendere «indipendenti» dall'attività giudicante a favore di una corretta informazione.
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