L’ictus è più probabile per chi lavora troppo

16 settembre 2015
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L’ictus è più probabile per chi lavora troppo



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Poco esercizio fisico, dieta sregolata, alcol e tanto stress. Abitudini scorrette che portano a problemi cardiovascolari e che sono tipiche delle persone che si fermano al lavoro ben oltre l'orario "classico" delle 8 ore giornaliere. «Lavorare troppe ore al giorno si associa a un aumento significativo del rischio di ictus e probabilmente anche di malattie coronariche» sostiene Mika Kivimaki, professore di epidemiologia all'University college di Londra e autore di un articolo da poco pubblicato sulla rivista The Lancet.

Come precisano gli autori, lo studio non è in grado di dimostrare che sono proprio le ore "extra" a causare ictus e altri problemi a cuore e vasi, ma sottolineano che esiste un legame forte tra il troppo lavoro e l'aumento del rischio. Analizzando infatti i dati provenienti da 25 diversi studi che hanno coinvolto in totale oltre 600mila persone seguite in media per 8,5 anni, Kivimaki e colleghi hanno calcolato che il rischio di sviluppare malattie coronariche aumenta del 13 per cento e quello di ictus del 33 per cento per chi lavora 55 o più ore a settimana rispetto a chi lavora per 35-40 ore settimanali.

«E più aumentano le ore di straordinario, più aumenta il rischio» afferma l'autore commentando i risultati di una seconda analisi dalla quale è emerso che, rispetto a chi lavora le canoniche 40 ore settimanali, chi arriva a 41-48 ore ha un aumento del rischio pari al 10 per cento e chi raggiunge le 49-54 ore addirittura del 27 per cento. «Tra le possibili spiegazioni di questo effetto negativo del troppo lavoro sulla salute ci sono senza dubbio gli stili di vita di chi dedica troppe ore alla professione: poca attività fisica, dieta sbilanciata, alcol e stress» dice l'epidemiologo che poi continua: «La soluzione definitiva c'è e consiste nel ridurre l'orario di lavoro, ma purtroppo per molte persone non è una soluzione possibile». «Il messaggio che deve passare è che - anche se si lavora molto - è fondamentale dedicare tempo e attenzione a uno stile di vita sano, rivolgendosi senza indugio al proprio medico se qualcosa non va o se non ci si sente bene» conclude Kivimaki.



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