Difficile lo studio degli stent

01 febbraio 2008
Aggiornamenti e focus

Difficile lo studio degli stent



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L'infarto del miocardio, come è noto, può essere causato dalla riduzione del calibro o dall'ostruzione delle arterie coronarie che alimentano il cuore. In questo ambito i cardiochirurghi hanno a disposizione l'arma degli stent medicati. Si tratta, in termini semplici, tubicini metallici che, oltre a fornire un supporto meccanico alla sezione di arteria da ricanalizzare, sono anche impregnati di farmaci in grado di ridurre la necessità di ricorrere a un nuovo intervento. Tuttavia alcuni studi condotti sull'efficacia di alcuni farmaci applicati agli stent non hanno rilevato vantaggi tangibili nel campo della riduzione del rischio di morte, nuovo infarto del miocardio e nuova trombosi nel sito di applicazione del presidio rispetto agli stent con azione semplicemente meccanica.

Studi poco chiari


Ogni farmaco, e quelli applicati agli stent non fanno eccezione, ha bisogno di seguire un preciso percorso di indagine che parte dalla sperimentazione della molecola in questione per chiarire se questa sarà in grado di funzionare esposta a condizioni di "lavoro" ideali. In questo modo tuttavia, si soprassiede alla valutazione dell'efficacia del farmaco nella pratica clinica reale. Inoltre gli studi di confronto tra le diverse molecole inserite negli stent sono stati condotti su pazienti a basso rischio di complicazioni e hanno comunque avuto risultati non concordi. Molte altre ricerche, messe a punto selezionando un campione di indagine senza una vera rilevanza statistica, hanno condotto a conclusioni altrettanto incerte. La confusione dei dati raccolti ha quindi messo in difficoltà i ricercatori che hanno tentato di trarre le conclusioni sull'efficacia degli stent medicati nella pratica clinica.

Mettere a fuoco la questione


Nel 2008 sono stati introdotti sul mercato gli stent denominati di seconda generazione che hanno offerto ai medici una ulteriore possibilità di scelta. La decisione potrà essere influenzata anche da altri fattori come la sicurezza degli stent, la loro efficacia ma anche componenti di economia sanitaria come la rimborsabilità dell'intervento. L'intento delle future ricerche dovrebbe quindi mirare alla creazione di un reale registro dell'uso pratico degli stent medicati da mettere a confronto con gruppi di controllo statisticamente validi. Tutto ciò potrà contribuire alla creazione di un ampio archivio contenente dati fondamentali per la redazione delle future linee guida.

Gianluca Casponi



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