18 novembre 2024
Vene varicose: cause, sintomi e cure
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Indice
Definizione
Vene varicose: definizione e generalità
Le vene varicose, o varici, sono vene superficiali delle gambe molto dilatate, nelle quali il sangue scorre a fatica o ristagna. Nella maggior parte dei casi, i vasi interessati sono la vena grande safena (che corre lungo la faccia interna della gamba e della coscia) e la piccola safena (che sale posteriormente lungo il polpaccio fino al cavo del ginocchio). La formazione delle varici è dovuta allo sfiancamento delle pareti venose, che determina l'allungamento e l'allargamento dei vasi. Di conseguenza, le valvole presenti all'interno della vena, che normalmente impediscono al sangue di rifluire verso il basso, divengono incontinenti e il sangue si accumula nei vasi per forza di gravità.
Cause
Vene varicose: cause principali
La vene varicose colpiscono soprattutto le donne, probabilmente favorite da fattori ormonali. La gravidanza, le occupazioni che costringono a restare a lungo in piedi e i traumi ripetuti possono anche contribuire alla comparsa del disturbo.
Sintomi
Vene varicose: sintomi più comuni
Inizialmente le varici si presentano come sottili strisce bluastre, che col tempo si ingrossano fino a sembrare cordoni nodosi. I sintomi sono costituiti da dolore, sensazione di pesantezza delle gambe, crampi e formicolii durante il sonno, prurito e gonfiore delle caviglie. Nei casi più gravi la circolazione periferica può essere molto scarsa fino ad arrivare alla stasi cronica. Le varici più sfiancate si possono rompere all'interno, creando macchie bluastre sulla superficie della cute, oppure aprirsi all'esterno in forma di ulcera varicosa, che spesso stenta a chiudersi.
Diagnosi
Vene varicose: come efftuare la diagnosi
Oltre che sull'esame diretto della parte colpita, la diagnosi si avvale generalmente dell'esecuzione di un eco-doppler, in grado di dare informazioni anatomiche sullo stato dei vasi sanguigni e di mostrare il flusso ematico al loro interno.
Cure
Vene varicose: cure e rimedi
Il trattamento delle varici può consistere nella chiusura del vaso dilatato (con l'iniezione di sostanze irritanti, la cosiddetta terapia sclerosante, o con il laser) o nell'asportazione chirurgica del vaso stesso (ottenuta con diverse metodiche, tutte consistenti nello sfilare il segmento venoso attraverso un piccolo taglio). I trattamenti non invasivi consistono soprattutto nell'uso di calze elastiche e nell'applicazione di farmaci topici ad azione vasoprotettrice.
Cure complementari
La fitoterapia propone piante dagli effetti protettivi sui vasi (ribes nero, centella asiatica, ginkgo biloba) e rimedi con effetti antiossidanti (come biancospino e pungitopo). L'agopuntura prevede applicazioni volte a migliorare la circolazione. I rimedi omeopatici più indicati sono Hamamelis virginiana, Carbo vegetabilis e Ferrum phosphoricum.
Alimentazione
È bene privilegiare un'alimentazione ricca di frutta e verdura che, oltre a favorire il controllo del peso corporeo, fornisce vitamine ad azione antiossidante che preservano l'integrità dei vasi. Occorre limitare il sale, gli alcolici e il caffè.
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- diosmina
- diosmina + esperidina
- escina + fosfatidilcolina
- oxerutina
- troxerutina + carbazocromo
- aminaftone
- eparan solfato
- eparan solfato sale sodico
- escina
- escina sale sodico
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