Notti bianche con pancione

05 aprile 2006
Aggiornamenti e focus

Notti bianche con pancione



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Senza ombra di dubbio la gravidanza è un periodo molto particolare nella vita di una donna, in cui avvengono così tanti cambiamenti che, spesso, anche quelli più problematici non vengono percepiti come tali, e ciò non è privo di conseguenze. Uno di questi è sicuramente il sonno disturbato, la cui comparsa peggiora o provoca stati depressivi o ansiosi, mette a dura prova la relazione con il partner, e la famiglia, e ostacola la formazione di un legame profondo con il bambino in arrivo. Infine ritarda il ritorno al lavoro della mamma e ne compromette le prestazioni professionali.

Sonno interrotto


Al di là delle cause, in gravidanza si registra una riduzione delle ore di sonno notturno rispetto al periodo precedente. Questo fenomeno è stato osservato, mediante actigrafia (metodo più pratico e maneggevole da gestire a domicilio, rispetto alla polisonnografia), in un gruppo di donne tra i 25 e i 39 anni che avevano pianificato di concepire un figlio entro l'anno.Durante il periodo di ricerca della gravidanza, il sonno è stato monitorato nel periodo follicolare (dal 4° al 10° giorno del ciclo) e luteale (dal 16° al 25° giorno), per poi continuarlo durante la gestazione nelle 33 donne rimaste incinte. I periodi monitoraggio interessavano l'intervallo tra la 11a e la 12a settimana, tra la 23a e la 24a e tra la 35a e la 36a. Per 29 neomamme, il controllo è stato ripetuto anche a tre e a 11 settimane dopo il parto.I primi sintomi riportati dalle donne gravide erano la sonnolenza e la fatica diurne che, talvolta, precedevano le nausee mattutine. Ma la variazione significativa della quantità di sonno si rilevava già all'undicesima settimana. Infatti, per quanto la media delle ore di sonno fosse più alta, di circa mezz'ora (7,4 ore di sonno), in realtà era molto disturbato, con risvegli molto più frequenti rispetto al periodo precedente. Andando avanti nelle settimane i cambiamenti fisiologici interferivano sempre di più con il sonno. La pressione dell'utero sulle vescica le costringeva ad alzarsi di notte per urinare, inoltre era difficile trovare una posizione comoda tra i movimenti fetali, il seno più sensibile e i crampi alle gambe. Al terzo trimestre le ore di sonno scendevano a 6,9 e nell'11% del tempo passato a letto erano sveglie. Dopo il parto non sembrava che la situazione migliorasse, anzi tutt'altro: dopo un mese le neomamme restavano sveglie per un quarto del tempo passato a letto, dormendo solo 6,2 ore. Anche dopo tre mesi poco cambiava: appena 6,3 ore. A quel punto, il menage notturno del neonato interessava anche il partner, perché il 93% dei bambini dormiva nella stanza dei genitori e il 51% nel letto matrimoniale. Quindi, anche dopo il parto venivano riportati stanchezza e momenti di depressione. In caso di gemelli la situazione si complica, perché ci sono meno pause di riposo nella gestione dei piccoli. Lo conferma uno studio su genitori di gemelli (alla prima gravidanza) che ha riportato livelli simili di fatica in padre e madre. Per altro, in caso di gravidanza gemellare spesso si ricorre al cesareo e al riposo forzato a letto prima del parto.

Le cause ci sono


Un sonno disturbato di solito, comunque, non è senza causa. Spesso, infatti, è proprio in gravidanza che compaiono alcuni disturbi che interferiscono con il sonno. E' il caso della sindrome delle gambe senza riposo e dell'apnea ostruttiva. Con la sindrome si ha continuamente la sensazione di imminenti crampi alle gambe e si avverte la necessità di camminare; poiché peggiora di notte, diventa difficile addormentarsi e restare addormentati. E' una condizione legata ai livelli di ferro nel sangue, ragion per cui sarebbe opportuno controllarli in previsione di una gravidanza ed eventualmente provvedere a integrare la carenza.Il russamento è un fenomeno di solito maschile che interessa solo il 5% delle donne, ma durante la gravidanza la quota femminile sale al 25-30%. Ma oltre a disturbare il sonno, proprio e del partner, è un chiaro sintomo di apnee ostruttive, e secondo alcuni studi aumenta il rischio di ipertensione gestazionale, preeclampsia.Per tutto il periodo che ruota attorno alla nascita di un bambino, la donna è più esposta a queste condizioni e un sonno interrotto e difficoltoso non si può ridurre a una semplice perdita di qualche ora di sonno. Quelle ore passate senza riposare, oltre a non essere recuperate, possono nascondere altri problemi.

Simona Zazzetta



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