Amenorrea

21 novembre 2024

Amenorrea: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Amenorrea: definizione e generalità


L'amenorrea o ipogonadismo femminile è l'assenza del ciclo mestruale fisiologico, accompagnata ad assenza di ovulazione. Il meccanismo che regola la ciclicità mestruale è così raffinato che può risentire di minime variazioni ormonali, a carico di ghiandole anche non direttamente legate alla funzione ovarica, come tiroide, surrene, ipofisi.

Si distinguono:
  • Amenorrea primaria: assenza di mestruazioni in una giovane dell'età di 14 anni senza lo sviluppo del seno, o dell'età di 16 anni con sviluppo del seno.
  • Amenorrea secondaria: scomparsa delle mestruazioni per un periodo variabile da 3 a 6 mesi.

Cause


Amenorrea: cause principali


Le cause che portano ad amenorrea possono essere ovariche: dovute alla presenza di anomalie congenite (disgenesia o sindrome di Turner) o patologie (infezioni, tumori) insorte nel corso della vita; oppure secondarie a insufficiente stimolazione dell'ovaio da parte delle gonadotropine. In questa seconda ipotesi l'alterazione endocrina può derivare da problemi organici a carico dell'asse ipotalamo-ipofisi, o anche solo da stress improvvisi, attività fisica molto intensa (atlete, ballerine), perdita di peso consistente e rapida (anoressia).

NOTE DI FISIOPATOLOGIA*

La mestruazione è il risultato della interrelazione fra ipotalamo, ipofisi ed ovaio con secrezione di gonadotropine (FSH e LH) che hanno come bersaglio l'ovaio. Questo a sua volta produce ormoni sessuali (principalmente estrogeni e progesterone) che hanno come bersaglio l'utero e regolano la secrezione delle gonadotropine mediante un meccanismo di feedback. Questa complessa autoregolazione è anche influenzata dall'attività di altri organi come il SNC (l'ipotalamo produce il GnRH che regola la produzione delle gonadotropine), il surrene (che produce a sua volta ormoni sessuali), la tiroide e l'ipofisi posteriore.


Sintomi

Amenorrea: sintomi più comuni


Se l'amenorrea è prepuberale si osservano, oltre alla mancata comparsa del menarca, ritardo nella crescita staturale, anomalie scheletriche e alterazioni somatiche nella sindrome di Turner, infantilismo dei genitali, incompleto sviluppo dei caratteri sessuali secondari.
Se l'ipogonadismo insorge invece nel corso della vita, dopo che la donna ha avuto cicli mestruali per un certo periodo di tempo, le conseguenze sono più limitate: amenorrea o irregolarità dei cicli (oligomenorrea), anovulazione cronica e infertilità, disturbi trofici a livello della cute e delle ossa (osteoporosi).


Diagnosi

Amenorrea: come efftuare la diagnosi


La diagnosi è differenziale, cioè prevede un percorso clinico atto a individuare, per step successivi, la causa che ha indotto l'amenorrea. In primis va escluso che vi sia una gravidanza in corso poi si procede con l'esame obiettivo e la raccolta dell'anamnesi, i dosaggi di gonadotropine, prolattina e ormoni sessuali, infine, il Map test seguito, se positivo, da test con clomifene, se negativo da test con estroprogestinici.

Cenni clinici *

Amenorrea primaria, sostenuta principalmente da:
  • ipogonadismo ipogonadotropo (bassi livelli di FSH e LH)
  • tumori ipofisari o ipotalamici (bassi livelli di FSH e LH)
  • sindrome da ipersensibilità agli androgeni (testosterone elevato)
  • ooforite autoimmune (FSH elevato, anticorpi anti-ovaio)
  • disgenesia primaria (cariotipo XX) (FSH elevato)
  • sindrome di Turner (FSH elevato)
  • agenesia mülleriana (Mayer-Rokitansky) (estrogeni e gonadotropine nella norma)
  • imperforazione dell'imene (esame obiettivo ginecologico)
Amenorrea secondaria, considerare sempre:
  • gravidanza
  • iperprolattinemia
  • distiroidismo
Esami *
  • Esami di base: hCG, TSH, PRL, FSH
  • hCG elevato: gravidanza
  • PRL elevata: iperprolattinemia (escludere adenoma ipofisario)
  • TSH alterato: distiroidismo

Cure

Amenorrea: cure e rimedi


La terapia con estrogeni a basso dosaggio è necessaria nelle forme prepubere per consentire lo sviluppo corretto e completo dei caratteri sessuali. Si può iniziare a partire dai 12 anni d'età, incrementando progressivamente le dosi nel corso dei primi 2-4 anni. Dopo 2 anni si aggiunge anche la terapia progestinica. Il trattamento estroprogestinico va continuato fino all'età menopausale per mantenere la femminilizzazione e prevenire l'osteoporosi. Nelle pazienti che manifestano la malattia in età adulta la terapia sostitutiva con estrogeni può essere attuata dopo attenta valutazione del rapporto rischi/benefici.

Fonte: Rugarli. Medicina Interna sistematica. Sesta edizione - 2010 Elsevier

* Tratto da "Il laboratorio in tasca. Sintomi, esami e diagnosi"


Farmaci

Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.



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