Legge sul parto per mamme più informate

07 luglio 2004
Aggiornamenti e focus

Legge sul parto per mamme più informate



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Se all'inizio era "partorirai con dolore", adesso è, invece, con sempre meno dolore e scegliendo anche il luogo in cui mettere al mondo il proprio bambino. E' esattamente in questa direzione che si orienta la nuova normativa sanitaria in tema di travaglio e parto. La legge intende incentivare e promuovere l'assistenza personalizzata alla nascita e favorire il parto fisiologico, pur tutelando i diritti e la libera scelta della gestante, garantendo il benessere del nascituro. Ma anche ridurre la percentuale di tagli cesarei, che in Italia raggiungono il 35,2% quando le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità invitano a non superare il limite del 15%.

Scegliere dove e come


I contenuti della legge sono stati anticipati da Giuseppe Palumbo, presidente della commissione sanità della Camera, durante l'80° Congresso Nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO). Viene particolarmente sottolineata la necessità di dare la possibilità alla partoriente di scegliere la terapia antalgica: oggi solo il 10% della donne che lo richiedono riescono a ottenere l'anestesia epidurale, un'inadempienza dovuta a limiti organizzativi. Secondo il nuovo provvedimento, ogni reparto maternità, che si trovi in strutture pubbliche o private, deve poter somministrare la terapia antidolorifica e assicurare, alle donne che lo richiedono, un parto indolore. Inoltre sarà possibile anche scegliere dove partorire. Il desiderio di mettere alla luce il bambino tra le mura domestiche dovrà essere autorizzato da un ginecologo o da un'ostetrica che certifichi l'assenza di rischi. Sempre con il consenso del medico, si potrà scegliere il parto in acqua o altre metodiche innovative. In ogni caso nessuna spesa sarà a carico della partoriente ma del Servizio Sanitario Nazionale. Le garanzie di assistenza proseguiranno anche dopo il parto. Le neomamme infatti, indipendentemente dal "punto nascita" (pubblico, privato o a domicilio) in cui hanno partorito saranno seguite, sempre gratuitamente, dall'ostetrica che le ha assistite e da un pediatra.

Sicure in tutte le fasi


In pratica vengono interessate tutte le fasi dell'assistenza alla gravidanza e al parto, rendendolo il più fisiologico possibile. E' prevista l'educazione sanitaria preconcenzionale per valutare possibili malattie genetiche e identificare il rischio ostetrico. Le future mamme potranno conoscere i dati epidemiologici delle malattie in gravidanza e degli eventi avversi, la diagnosi prenatale, verrà loro spiegato come si fa la sorveglianza e le modalità di assistenza durante il travaglio e il parto. E infine verranno a conoscenza della possibilità di indurre il parto in caso di superamento del termine della gravidanza e del controllo del dolore.
Il provvedimento ha raccolto il favore dell'Associazione italiana di ostetrici e ginecologi ospedalieri (AOGOI), il presidente, Mario Campogrande lo conferma: "Siamo d'accordo in modo particolare per quanto riguarda l'assicurazione alla donna che chiede di partorire senza dolore che il suo desiderio venga esaudito. In linea di massima non siamo contrari al parto in casa purché esistano le condizioni di sicurezza ma soprattutto di vicinanza e di colleganza con una struttura ospedaliera. Però l'AOGOI è del parere che il parto in casa non debba essere generalizzato e soprattutto proposto".

Simona Zazzetta



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