Verso il vaccino antimalarico

24 ottobre 2007
Aggiornamenti e focus

Verso il vaccino antimalarico



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"Mantenere la malaria sotto controllo è fondamentale per promuovere la salute infantile e lo sviluppo economico dei paesi colpiti. Gli studi dimostrano che in questi paesi la malaria colpisce in modo sproporzionato i più poveri e che ciò contribuisce al loro ulteriore impoverimento". Si è espresso così recentemente il Direttore generale dell'Unicef, Ann Veneman, e date le premesse non possono che essere accolti positivamente i passi avanti nella sperimentazione clinica sui vaccini e in particolare sul più promettente di questi, di cui parla una ricerca appena pubblicata da Lancet. Del resto oltre 3 miliardi di persone vivono in aree malariche e in 107 tra stati e territori la malaria è endemica con un milione di persone che ogni anno perde la vita a causa della malattia, l'80% dei quali sono bambini con meno di 5 anni, che vivono in Africa. E la malaria rimane una delle principali cause di mortalità infantile. Lo studio di Lancet, perciò, risulta ulteriormente importante dal momento che il vaccino preso in esame, col nome scientifico di RTS,S/AS02, si è dimostrato efficace nei bambini con meno di un anno. Il gruppo più vulnerabile. Ma come si è svolto lo studio?

Il punto sulla ricerca


Si tratta di una fase precoce e di uno studio relativamente piccolo svoltosi su 214 bambini in Mozambico, con l'obiettivo di mostrare che il vaccino fosse sicuro a età molto giovane. Non solo. L'intenzione era anche quella di verificare se venisse ridotto il rischio di contrarre la malattia dopo tre inoculazioni successive. I risultati sono stati soddisfacenti visto che il rischio di contrarre la malattia con questo vaccino si è ridotto del 65% e che sono iniziate le prime sperimentazioni sui bambini al di sotto dell'anno, considerati la fascia demografica più vulnerabile. Un risultato che ha fatto dichiarare a Pedro Alonso, il responsabile del clinical trial sponsorizzato da finanziatori privati (tra cui la casa farmaceutica Glaxo) ma anche pubblici (varie ONG e il governo del Mozambico), "un ulteriore passo avanti per la realizzazione del vaccino che potrà proteggere i bambini africani". Se passerà ulteriori trial clinici più estesi che stanno per cominciare in sette paesi il prossimo anno e se sarà accettato dalle agenzie regolatorie potrebbe essere pronto per la distribuzione entro il 2012.

La questione costi


Già nel 2004, peraltro, gli ultimi test sul vaccino avevano evidenziato per la prima volta come potesse proteggere dall'infezione e dalla morte. Su un campione di 2022 bambini dagli 1 ai 4 anni, infatti, è stata riscontrata una protezione del 45%. Un dato che in occidente non sarebbe accettabile ma che in una situazione come quella africana, dove la malaria è una delle principali cause di mortalità, rappresenta una grande vittoria per la salute pubblica. Il vaccino usa una proteina ricombinante che fonde parte della proteina circumsporozoita di Plasmodium Falciparum con l'antigene di superficie dell'epatite B. Combinato con un sistema adiuvante il vaccino induce la produzione di anticorpi e cellule T che interferiscono con la capacità del plasmodio malarico di infettare l'uomo. Ma le strategie in corso sono molte, basti pensare che al momento sono nove i vaccini in via di sviluppo. Con investimenti notevoli. "Abbiamo investito oltre 300 milioni di dollari USA nello sviluppo di questo candidato vaccino per renderlo il più possibile sicuro ed efficace", dicono all'azienda produttrice. E d'altro canto l'aspetto economico è prioritario visto che si è stimato che siano necessari tra i 300 e i 500 milioni di trattamenti anti-malaria, e che l'anno scorso in tutto il mondo sono stati comprati appena 90 milioni di trattamenti. Non a caso Bill Gates con la sua fondazione sta destinando molti soldi a questa causa. Il prossimo passaggio, però, è che questo vaccino sia accessibile e disponibile per tutti coloro che ne hanno bisogno. Accessibile e disponibile, visto che si parla di Africa e quindi di poche risorse a disposizione. Per ora non si parla di prezzi ma "se i bambini ne beneficeranno - dicono i responsabili della ricerca - il prezzo non è in discussione. La speranza è che sia davvero così.

Marco Malagutti



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