07 aprile 2010
Aggiornamenti e focus
La Tbc fa ancora paura
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Nei paesi sviluppati non rappresenta più la minaccia di un tempo ma la tubercolosi rimane una malattia altamente letale, causa nel 2008 di poco meno di due milioni di decessi e quasi nove milioni e mezzo di nuovi contagi in tutto il mondo. I dati arrivano dall'Oms e sono stati diffusi in occasione della Giornata mondiale della tubercolosi (World Tb Day), celebrata il 24 marzo per ricordare la battaglia che da anni l'Organizzazione mondiale della sanità ha ingaggiato contro questa malattia.
L'obiettivo è ambizioso: rallentare il tasso di crescita della tubercolosi - che oggi interessa quasi due miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale - e invertirlo in senso decrescente entro il 2015. Così almeno si legge nel "Piano globale 2006-2015" dell'Oms, che nel bollettino contenente i dati consuntivi del 2008 lascia intravvedere qualche speranza: l'incidenza della patologia si è assestata a livello mondiale a 139 casi ogni 100mila abitanti, in arretramento rispetto ai 143 del 2004 (nei Paesi europei il tasso è inferiore a 24 casi ogni 100mila abitanti). Anche le cure diventano più efficaci: i trattamenti contro la Tb hanno fatto registrare nel 2008 una percentuale di successo pari all'87% e per la prima volta si è superata la soglia dell'85% fissata nel 1991. Rimane tuttavia ancora molta strada da compiere.
Il tasso di incidenza della malattia, per cominciare, sta scendendo ma a un ritmo estremamente lento: in Europa l'andamento si è ormai stabilizzato ma in Asia e nei Paesi dell'Africa centrale i progressi sono minimi. La tubercolosi, infatti, è una patologia che colpisce soprattutto i paesi poveri: la stragrande maggioranza dei decessi avviene nei paesi del Terzo mondo e la metà circa interessa soltanto il continente asiatico. In più, preoccupa la diffusione della Mdr-Tb (Multidrug resistant tubercolosis) e della Xdr-Tb (Extensively drug-resistant tubercolosis), due forme di tubercolosi che si sono rivelate particolarmente tenaci al trattamento con i tradizionali farmaci di prima (Mdr-Tb) e seconda linea (Xdr-Tb). Attualmente l'incidenza della Mdr-Tb si aggira attorno al 5% dei casi di tubercolosi registrati nel mondo, ma nei paesi dell'ex-Urss l'Oms ha registrato nel 2008 il picco più alto mai osservato, pari al 22% del totale. Nella stessa area, la Xdr-Tb riguarda un caso su dieci di Mdr-Tb. Di qui le parole d'ordine che l'Oms ha divulgato in occasione dell'edizione 2010 del World Tb Day: urge promuovere l'uso di tecnologie innovative, occorre incrementare il numero di malati sottoposti a cura, devono essere trovate nuove fonti di finanziamento.
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L'obiettivo è ambizioso: rallentare il tasso di crescita della tubercolosi - che oggi interessa quasi due miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale - e invertirlo in senso decrescente entro il 2015. Così almeno si legge nel "Piano globale 2006-2015" dell'Oms, che nel bollettino contenente i dati consuntivi del 2008 lascia intravvedere qualche speranza: l'incidenza della patologia si è assestata a livello mondiale a 139 casi ogni 100mila abitanti, in arretramento rispetto ai 143 del 2004 (nei Paesi europei il tasso è inferiore a 24 casi ogni 100mila abitanti). Anche le cure diventano più efficaci: i trattamenti contro la Tb hanno fatto registrare nel 2008 una percentuale di successo pari all'87% e per la prima volta si è superata la soglia dell'85% fissata nel 1991. Rimane tuttavia ancora molta strada da compiere.
Il tasso di incidenza della malattia, per cominciare, sta scendendo ma a un ritmo estremamente lento: in Europa l'andamento si è ormai stabilizzato ma in Asia e nei Paesi dell'Africa centrale i progressi sono minimi. La tubercolosi, infatti, è una patologia che colpisce soprattutto i paesi poveri: la stragrande maggioranza dei decessi avviene nei paesi del Terzo mondo e la metà circa interessa soltanto il continente asiatico. In più, preoccupa la diffusione della Mdr-Tb (Multidrug resistant tubercolosis) e della Xdr-Tb (Extensively drug-resistant tubercolosis), due forme di tubercolosi che si sono rivelate particolarmente tenaci al trattamento con i tradizionali farmaci di prima (Mdr-Tb) e seconda linea (Xdr-Tb). Attualmente l'incidenza della Mdr-Tb si aggira attorno al 5% dei casi di tubercolosi registrati nel mondo, ma nei paesi dell'ex-Urss l'Oms ha registrato nel 2008 il picco più alto mai osservato, pari al 22% del totale. Nella stessa area, la Xdr-Tb riguarda un caso su dieci di Mdr-Tb. Di qui le parole d'ordine che l'Oms ha divulgato in occasione dell'edizione 2010 del World Tb Day: urge promuovere l'uso di tecnologie innovative, occorre incrementare il numero di malati sottoposti a cura, devono essere trovate nuove fonti di finanziamento.
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