12 gennaio 2005
Aggiornamenti e focus, Speciale Bocca sana
Ma l'amalgama innocua non è
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Abbiamo letto con molto interesse le dichiarazioni di Cynthia Trajtenberg, effettuate a mezzo di stampa e media (Dica33 20 Dicembre), riguardanti la sicurezza dell'uso dell'amalgama dentale.1Siamo sorpresi e imbarazzati dall' inconsistenza delle affermazioni sul comportamento chimico dell'amalgama. Già in precedenza, noi e altri abbiamo corretto dichiarazioni simili in merito a questo grave errore di comprensione dei concetti di chimica di base.2,3,4
Chimicamente parlando, il mercurio metallico non crea un legame chimico stabile con gli altri metalli della lega, costituita primariamente da argento, stagno, rame, zinco, palladio. Quindi, il mercurio metallico evapora in modo continuativo per tutta la durata d'impiego dell'amalgama come otturazione dentale. In definitiva, il composto intermetallico amalgama dentale non è stabile né tanto meno inerte.2
In molti soggetti adusi ad utilizzare chewing-gum e in alcuni bruxisti, il livello di mercurio vapore all'interno del cavo orale raggiunge i limiti soglia consentiti in ambienti di lavoro.5Il mercurio vapore emesso dagli amalgami dentali si diffonde in tutto l'organismo: c'è una chiara evidenza che il numero delle otturazioni in amalgama è correlata con il contenuto di mercurio totale in sangue intero, plasma, urine, feci, saliva, placenta e latte materno.2Per quanto concerne la differente tossicità tra metil-mercurio e mercurio vapore, ricordiamo che entrambi hanno come principale target il sistema nervoso centrale e che il metil-mercurio è rilevabile in saliva come sottoprodotto del mercurio metallico degli amalgami.2
Allergia all'amalgama: il capitolo mancante
Trajtenberg, inoltre, non menziona l'emergente aumento della frequenza di allergia a mercurio e ad altri metalli dell'amalgama. Infatti, non è noto alla specialista di biomateriali dentali che, oltre ai potenziali rischi dati dall'esposizione a mercurio vapore, molti individui esprimono reazioni avverse a questo materiale da otturazione come eventi mediati dal sistema immunitario. La frequenza di allergia a composti mercuriali nella popolazione italiana e di circa l'1% nella popolazione generale e fino al 14-16% in individui con patologie orali7 (nostri dati non pubblicati). Il patch-test è l'esame diagnostico atto a evidenziare una sensibilizzazione a mercurio. Noi abbiamo trovato, e altri supportano questa interpretazione6, che la rimozione degli amalgami è fortemente consigliata nelle lesioni lichenoidi orali.7 Certamente, sono necessari ulteriori studi - in particolare trials clinici - per meglio comprendere i potenziali rischi delle otturazioni al mercurio. Nel frattempo, il decreto del 10 Ottobre 2001 firmato dal Ministro della Salute - Girolamo Sirchia - rappresenta un'ottima guida per il medico e l'odontoiatra sulle precauzioni da adottare nelle categorie di individui definite a rischio.
Pigatto PD1, Zerboni R1, Guzzi G2.
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Mercurio e leghe: un legame instabile
Chimicamente parlando, il mercurio metallico non crea un legame chimico stabile con gli altri metalli della lega, costituita primariamente da argento, stagno, rame, zinco, palladio. Quindi, il mercurio metallico evapora in modo continuativo per tutta la durata d'impiego dell'amalgama come otturazione dentale. In definitiva, il composto intermetallico amalgama dentale non è stabile né tanto meno inerte.2
Diffusione di mercurio: la percezione del rischio
In molti soggetti adusi ad utilizzare chewing-gum e in alcuni bruxisti, il livello di mercurio vapore all'interno del cavo orale raggiunge i limiti soglia consentiti in ambienti di lavoro.5Il mercurio vapore emesso dagli amalgami dentali si diffonde in tutto l'organismo: c'è una chiara evidenza che il numero delle otturazioni in amalgama è correlata con il contenuto di mercurio totale in sangue intero, plasma, urine, feci, saliva, placenta e latte materno.2Per quanto concerne la differente tossicità tra metil-mercurio e mercurio vapore, ricordiamo che entrambi hanno come principale target il sistema nervoso centrale e che il metil-mercurio è rilevabile in saliva come sottoprodotto del mercurio metallico degli amalgami.2
Allergia all'amalgama: il capitolo mancante
Trajtenberg, inoltre, non menziona l'emergente aumento della frequenza di allergia a mercurio e ad altri metalli dell'amalgama. Infatti, non è noto alla specialista di biomateriali dentali che, oltre ai potenziali rischi dati dall'esposizione a mercurio vapore, molti individui esprimono reazioni avverse a questo materiale da otturazione come eventi mediati dal sistema immunitario. La frequenza di allergia a composti mercuriali nella popolazione italiana e di circa l'1% nella popolazione generale e fino al 14-16% in individui con patologie orali7 (nostri dati non pubblicati). Il patch-test è l'esame diagnostico atto a evidenziare una sensibilizzazione a mercurio. Noi abbiamo trovato, e altri supportano questa interpretazione6, che la rimozione degli amalgami è fortemente consigliata nelle lesioni lichenoidi orali.7 Certamente, sono necessari ulteriori studi - in particolare trials clinici - per meglio comprendere i potenziali rischi delle otturazioni al mercurio. Nel frattempo, il decreto del 10 Ottobre 2001 firmato dal Ministro della Salute - Girolamo Sirchia - rappresenta un'ottima guida per il medico e l'odontoiatra sulle precauzioni da adottare nelle categorie di individui definite a rischio.
Pigatto PD1, Zerboni R1, Guzzi G2.
- Istituto di Dermatologia, Università di Milano, Ospedale Maggiore IRCCS, Milano.
- Associazione Italiana Ricerche Metalli e Biocompatibilità, AIRMEB, Milano.
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