15 settembre 2006
Aggiornamenti e focus
Pressione da fitness
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Sollevare spesso pesi, come fanno molti appassionati di centri fitness, alla lunga per alcuni potrebbe avere ripercussioni per gli occhi, per via dell'alternarsi di innalzamenti della pressione intraoculare durante lo sforzo, aggravati dalla modalità di trattenere al culmine il respiro per qualche secondo. Lo rileva uno studio condotto tra giovani frequentatori dell'Health club dell'Università di Brasilia, i cui autori suggeriscono che un esercizio simile, prolungato nel tempo, possa costituire un potenziale fattore di rischio o di progressione del glaucoma. Com'è noto quando la pressione intraoculare aumenta per squilibri tra afflusso e deflusso di liquido e la situazione si protrae si danneggia il nervo ottico. In questo modo è favorito il glaucoma che, se non curato, può sfociare nella cecità; la condizione è a lungo asintomatica ma s'individua monitorando la tonometria oculare. Negli esercizi di allenamento aerobici o anaerobici, anche per il sollevamento pesi, e in quelli statici isometrici risultava che la pressione intraoculare si abbassasse, ma secondo i ricercatori non si era studiato specificamente che cosa succede mentre si solleva il peso nella modalità seguita; inoltre incrementi di pressione intraoculare erano stati osservati durante sforzi isometrici massimali e anche nella manovra di Valsalva, l'espirazione forzata a glottide chiusa (come nella tosse nel vomito). Incremento da contrazione
Gli autori perciò hanno utilizzato un set per fare esercizi alla panca, come avviene nelle palestre, chiedendo a 30 volontari di 18-40 anni e con tonometria normale ( 21 mm Hg) di eseguire due modalità di esercizio. Nel tipo I i soggetti sdraiati in posizione supina hanno sollevato il bilanciere quattro volte, esalando quando alzavano e inalando quando abbassavano tranne l'ultima volta nella quale non hanno esalato e sono rimasti a fiato trattenuto per qualche secondo sufficiente per 1-2 misurazioni. Mentre nel tipo II non c'erano differenze. La tonometria è stata rilevata più volte, prima e durante gli esercizi in entrambi gli occhi e un minuto dopo, il tipo II solo nel sinistro. E' risultato un incremento medio della pressione intraoculare in tutte e due le modalità e significativamente di più nella prima, pari rispettivamente a 4,3 mm Hg e 2,2 mm Hg, registrato nel 90% dei soggetti per il tipo I ( in due si arrivava a 13 e 17 mm Hg, ma in tre c'era un calo) e nel 62% per il II (nessuno oltre i 10 mm Hg e cinque con una diminuzione). Un minuto dopo l'esercizio c'era una piccola ma significativa riduzione pressoria nell'occhio sinistro per il tipo II.
Quale possibile meccanismo è intervenuto? Come aumenta la pressione?
L'aumento della pressione intraoculare potrebbe essere una conseguenza della manovra di Valsalva che, in associazione con la contrazione dei muscoli addominali e toracici, provoca un incremento extra della pressione venosa intratoracica e una compressione di tale sistema venoso: questo rialzo, trasmesso fino alla coroide, che vascolarizza l'occhio, ne fa aumentare il volume e causa quindi l'innalzamento pressorio intraoculare; potrebbe anche essere in gioco l'aumento della pressione venosa episclerale. L'incremento maggiore con l'esercizio di tipo I potrebbe derivare dalla più elevata pressione intratoracica a causa del trattenimento del respiro. Resta il fatto che in persone esposte a momentanei aumenti di pressione intraoculare legati alla pressione sia intratoracica sia intraaddominale, come chi solleva pesi regolarmente, ma anche chi suona abitualmente strumenti a fiato dove si fa forte resistenza, o chi ha patologie come l'asma o malattie ostruttive urinarie e intestinali, risulta più frequente il glaucoma a tensione normale (con tonometria nella norma). Situazioni come queste potrebbero dunque, se protratte, favorire il glaucoma o peggiorarlo se presente, dato che in questo caso c'è una minore capacità di deflusso del liquido intraoculare: sono già in corso ricerche su individui più vecchi che nello studio, che da molti anni fanno sollevamento pesi o hanno la malattia, per valutare il ruolo del fattore tempo.
Elettra Vecchia
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Gli autori perciò hanno utilizzato un set per fare esercizi alla panca, come avviene nelle palestre, chiedendo a 30 volontari di 18-40 anni e con tonometria normale ( 21 mm Hg) di eseguire due modalità di esercizio. Nel tipo I i soggetti sdraiati in posizione supina hanno sollevato il bilanciere quattro volte, esalando quando alzavano e inalando quando abbassavano tranne l'ultima volta nella quale non hanno esalato e sono rimasti a fiato trattenuto per qualche secondo sufficiente per 1-2 misurazioni. Mentre nel tipo II non c'erano differenze. La tonometria è stata rilevata più volte, prima e durante gli esercizi in entrambi gli occhi e un minuto dopo, il tipo II solo nel sinistro. E' risultato un incremento medio della pressione intraoculare in tutte e due le modalità e significativamente di più nella prima, pari rispettivamente a 4,3 mm Hg e 2,2 mm Hg, registrato nel 90% dei soggetti per il tipo I ( in due si arrivava a 13 e 17 mm Hg, ma in tre c'era un calo) e nel 62% per il II (nessuno oltre i 10 mm Hg e cinque con una diminuzione). Un minuto dopo l'esercizio c'era una piccola ma significativa riduzione pressoria nell'occhio sinistro per il tipo II.
Quale possibile meccanismo è intervenuto? Come aumenta la pressione?
L'aumento della pressione intraoculare potrebbe essere una conseguenza della manovra di Valsalva che, in associazione con la contrazione dei muscoli addominali e toracici, provoca un incremento extra della pressione venosa intratoracica e una compressione di tale sistema venoso: questo rialzo, trasmesso fino alla coroide, che vascolarizza l'occhio, ne fa aumentare il volume e causa quindi l'innalzamento pressorio intraoculare; potrebbe anche essere in gioco l'aumento della pressione venosa episclerale. L'incremento maggiore con l'esercizio di tipo I potrebbe derivare dalla più elevata pressione intratoracica a causa del trattenimento del respiro. Resta il fatto che in persone esposte a momentanei aumenti di pressione intraoculare legati alla pressione sia intratoracica sia intraaddominale, come chi solleva pesi regolarmente, ma anche chi suona abitualmente strumenti a fiato dove si fa forte resistenza, o chi ha patologie come l'asma o malattie ostruttive urinarie e intestinali, risulta più frequente il glaucoma a tensione normale (con tonometria nella norma). Situazioni come queste potrebbero dunque, se protratte, favorire il glaucoma o peggiorarlo se presente, dato che in questo caso c'è una minore capacità di deflusso del liquido intraoculare: sono già in corso ricerche su individui più vecchi che nello studio, che da molti anni fanno sollevamento pesi o hanno la malattia, per valutare il ruolo del fattore tempo.
Elettra Vecchia
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