L'autotest non è in vista

15 settembre 2004
Aggiornamenti e focus

L'autotest non è in vista



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L'idea di poter controllare da sè alcuni parametri fisiologici è sempre allettante, e non soltanto per ragioni di comodità. Senza l'automisurazione, condotta però secondo le regole, il trattamento di una malattia cronica come il diabete o di fattori di rischio come l'ipertensione sarebbe più arduo. Anche il glaucoma potrebbe in teoria beneficiare di un qualche auto-test: è relativamente diffuso, si conoscono fattori di rischio e gruppi più esposti e per individuare se qualcosa non va è richiesto un solo esame relativamente semplice: la misurazione della pressione intraoculare o tonometria.
Il glaucoma è la condizione in cui all'interno dell'occhio si genera una pressione eccessiva.Questa alla lunga, nel caso del glaucoma ad angolo a aperto, o in breve tempo, nel caso del glaucoma ad angolo chiuso acuto, danneggia la papilla ottica, causando un progressivo restringimento del campo visivo, fino alla cecità completa.

Dopo i 40 test consigliato


Il glaucoma ad angolo aperto, quello più facilmente prevenibile, si presenta dopo i 40 anni e conosce una certa famigliarità. Per questo gli oculisti, una volta che il paziente ha raggiunto questa età, praticano la tonometria a ogni visita di controllo. E se per caso non si hanno difetti visivi (miopia, presbiopia eccetera) che comportano un contatto periodico con lospecialista, è comunque utile fare almeno una visita quando si arriva alla quarantina.
Da lungo tempo lo strumento standard per misurare la pressione intraoculare è il tonometro ad appianamento di Goldmann. Sostanzialmente si tratta di una sondina che preme sull'occhio fino a ottenere un certo grado di appiattimento del globo oculare. In base alla forza necessaria per raggiungere l'effetto si ha una valutazione della pressione interna. L'esame è rapido e poco costoso, ma richiede una leggera anestesia locale: toccare l'occhio provoca sempre fastidio. L'unico svantaggio è che l'esame richiede unavisita, sia per l'applicazione dell'anestetico sia perché l'apparecchio non è portatile. Recentemente è stata presentata un'alternativa: un apparecchio facilmente trasportabile che si può usare da sé, il Proview eye pressure monitor o PEPM. Questo funziona su un principio differente: la sonda dell'appareccho viene appoggiata sulla palpebra chiusa, quindi niente anestesia, e può venire azionata dal paziente stesso. Infatti la pressione viene valutata non in base alla deformazione dell'occhio ma in base al momento in cui compaiono i fosfeni, cioè quelle macchie colorate che si percepiscono quando si preme sull'occhio chiuso (un tipico divertimento dell'infanzia, almeno fino a quando non sono arrivati i videogames).

Valori più bassi della tonometria standard


L'apparecchio dunque prometteva bene. Purtroppo, però, sembra che le misurazioni effettuate con questa metodica diano dei valori più bassi rispetto a quelli rilevati con il tonometro tradizionale. Lo prova uno studio condotto su più di 170 persone, in maggioranza affette da glaucoma o per le quali si sospettava la malattia. La pressione intraoculare rilevata con il PEPM risultava in media più bassa di 3 mmHg rispetto a quella rilevata con il tonometro; di conseguenza, la valutazione affidata a questo strumento risulta poco affidabile quando il paziente si trova ad avere già una pressione elevata ma non a valori altissimi. In altre parole, nonintercetta quei casi iniziali nei quali più efficace è la prevenzione, che si attua somministrando farmaci topici. Insomma, per ora il fai da te del glaucoma non è ancora fattibile.

Maurizio Imperiali



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