27 luglio 2007
Aggiornamenti e focus
Non esiste il genitore perfetto
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Quando smettere di controllare i figli mentre vanno in bici, attraversano la strada, fanno il bagno in mare? Una domanda alla quale i genitori potrebbero rispondere in modo diverso, alle nostre latitudini, per esempio, potrebbero esserci mamme convinte che il "pupo" sia da scortare fino ai 40 anni. Ma al di la delle battute, come molte questioni legate al buon senso comune, le risposte variano a seconda di chi le dà. E proprio questo hanno cercato di stimare dei ricercatori statunitensi, in un articolo apparso sugli Archives of Pediatric and Adolescent Medicine. Come cioè la provenienza sociale e geografica possano condizionare gli atteggiamenti dei genitori. Ebbene il condizionamento c'è ed è anche piuttosto significativo.
La supervisione dei genitori, premettono i ricercatori, è stata identificata come vitale per prevenire i danni all'infanzia dalle principali associazioni che promuovono il benessere infantile. E non mancano le linee guida sull'argomento, comprese quelle inerenti argomenti come l'andare in bici piuttosto che il fare il bagno da soli. Ma le varie associazioni non concordano. L'American Academy of Pediatrics, per esempio, sostiene che i bambini sotto i sei anni debbano essere accompagnati per attraversare la strada, mentre Safe Kids Worldwide ritiene che questa supervisione debba arrivare fino ai dieci anni. Altre raccomandazioni, invece, non specificano fino a che età il genitore debba essere all'erta. Lo stesso dicasi per l'andare in bici. Secondo l'AAP i bambini piccoli possono farlo solo in presenza di adulti e cinque anni sarebbe l'età minima per iniziare a fare il bagno in mare da soli. Del resto, puntualizza lo studio, c'è poca letteratura sull'argomento e anche l'attitudine del bambino conta molto. E' facile così spiegare la variabilità delle indicazioni.
Ci sono, invece, e non sono pochi, gli studi che hanno cercato di definire la relazione tra supervisione dei genitori e rischio di incidenti, studi che hanno dimostrato l'esistenza di una relazione tra "l'abbandono" e gli incidenti e hanno evidenziato l'importanza delle caratteristiche dei genitori, dei figli nonché dell'ambiente di provenienza. Per esempio i genitori che hanno comportamenti più spregiudicati, tendenzialmente cresceranno i figli in modo spregiudicato, lasciandoli da soli prima. Per dimostrarlo i ricercatori hanno intervistato un campione di circa mille famiglie residenti in diverse zone del Colorado. I risultati? Mediamente il maschio può essere lasciato solo nelle attività esaminate (bici, attraversamento strada e bagno in mare) a partire dai sei anni, la femmina un anno dopo. Ma entrano in gioco variabili come etnia e livello socio-economico. In pratica quanto più è alto il grado sociale tanto più a lungo viene seguito il figlio, nei ceti più bassi invece si è autonomi e indipendenti prima. Così è difficile arrivare con metodo scientifico a una risposta univoca, un fatto che conferma la tendenza delle associazioni a parlare di età diverse. Il genitore perfetto non esiste è sempre una questione di buon senso.
Marco Malagutti
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Pochi studi e poco concordanti
La supervisione dei genitori, premettono i ricercatori, è stata identificata come vitale per prevenire i danni all'infanzia dalle principali associazioni che promuovono il benessere infantile. E non mancano le linee guida sull'argomento, comprese quelle inerenti argomenti come l'andare in bici piuttosto che il fare il bagno da soli. Ma le varie associazioni non concordano. L'American Academy of Pediatrics, per esempio, sostiene che i bambini sotto i sei anni debbano essere accompagnati per attraversare la strada, mentre Safe Kids Worldwide ritiene che questa supervisione debba arrivare fino ai dieci anni. Altre raccomandazioni, invece, non specificano fino a che età il genitore debba essere all'erta. Lo stesso dicasi per l'andare in bici. Secondo l'AAP i bambini piccoli possono farlo solo in presenza di adulti e cinque anni sarebbe l'età minima per iniziare a fare il bagno in mare da soli. Del resto, puntualizza lo studio, c'è poca letteratura sull'argomento e anche l'attitudine del bambino conta molto. E' facile così spiegare la variabilità delle indicazioni.
Lo studio statunitense
Ci sono, invece, e non sono pochi, gli studi che hanno cercato di definire la relazione tra supervisione dei genitori e rischio di incidenti, studi che hanno dimostrato l'esistenza di una relazione tra "l'abbandono" e gli incidenti e hanno evidenziato l'importanza delle caratteristiche dei genitori, dei figli nonché dell'ambiente di provenienza. Per esempio i genitori che hanno comportamenti più spregiudicati, tendenzialmente cresceranno i figli in modo spregiudicato, lasciandoli da soli prima. Per dimostrarlo i ricercatori hanno intervistato un campione di circa mille famiglie residenti in diverse zone del Colorado. I risultati? Mediamente il maschio può essere lasciato solo nelle attività esaminate (bici, attraversamento strada e bagno in mare) a partire dai sei anni, la femmina un anno dopo. Ma entrano in gioco variabili come etnia e livello socio-economico. In pratica quanto più è alto il grado sociale tanto più a lungo viene seguito il figlio, nei ceti più bassi invece si è autonomi e indipendenti prima. Così è difficile arrivare con metodo scientifico a una risposta univoca, un fatto che conferma la tendenza delle associazioni a parlare di età diverse. Il genitore perfetto non esiste è sempre una questione di buon senso.
Marco Malagutti
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