Assicurazioni e psicoterapie

02 luglio 2003
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Assicurazioni e psicoterapie



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Nel sistema sanitario italiano vi sono prestazioni importanti che, per ragioni storiche o per questioni di convenienza, rientrano solo marginalmente nell'offerta pubblica. E' il caso dell'odontoiatria, ma anche della psicoterapia e in generale della sfera della salute mentale. Soprattutto per quest'ultima, anche se nei presidi pubblici esiste qualche possibilità, gli spazi di assistenza si vanno restringendo piuttosto rapidamente. Eppure i disturbi psicologici (come del resto le patologie dentarie) sono tutt'altro che un aspetto secondario, per effetti sulla qualità della vita e per diffusione. Oltretutto, i costi della psicoterapia non sono trascurabili come ben sa chiunque abbia dovuto ricorrere a queste prestazioni privatamente. Per quanto si difficile in questo settore dare delle cifre, è ben difficile che una seduta con uno psicoterapeuta possa costare meno di 65-80 euro, soprattutto nelle grandi città.

La prima polizza italiana di questo tipo


La psicoterapia, dunque, sarebbe uno dei settori ideali per l'intervento delle forme assicurative: non provvede il servizio pubblico e la necessità di ricorrervi è relativamente frequente (basti pensare ai disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia). In Italia, però, sia per l'arretratezza del settore delle polizze salute, sia per la sottovalutazione di questo aspetto, non esisteva nessun prodotto mirato; negli Stati Uniti, per esempio, è ormai obbligatorio prevedere nelle polizze una copertura anche per i disturbi mentali, con un massimale pari a quello previsto per le malattie organiche; del resto, le polizze con questo tipo di copertura sono presenti anche in altri paesi europei.
La carenza italiana viene oggi colmata da una polizza che si chiama Serenamente, lanciata da Unisalute, del gruppo Unipol, la prima compagnia assicurativa esclusivamente dedicata al settore sanitario. La polizza, studiata per semplificare al massimo la scelta da parte del cittadino, prevede una copertura per le prestazioni psicoterapeutiche, ma non si occupa solo di questo rischio. Infatti è una polizza sanitaria completa, che prevede la copertura di tutte le spese relative a ricoveri per un totale di 77500 euro l'anno, oltre alla copertura delle spese relative alle indagini diagnostiche di alta specializzazione.

Una convenzione con gli psicoterapeuti


La vera novità, però, è la copertura della psicoterapia, che è stata resa possibile grazie all'accordo tra la compagnia e il MOPI (Movimento Psicologi Indipendenti), che raggruppa 2700 psicologi liberi professionisti. Solo così, infatti è stato possibile da una parte radunare un numero adeguato di professionisti specializzati nelle diverse scuole terapeutiche e nei diversi disturbi e, dall'altra, garantire un costo certo per le prestazioni. Chi sottoscrive la polizza, dunque, potrà vedersi "coperte" 50 sedute l'anno, per le quali pagherà soltanto una sorta di franchigia di 25 euro a seduta direttamente al terapeuta. Una forma di partecipazione alla spesa che, però, ha anche un valore curativo: è noto che una delle regole, per esempio, della psicanalisi è che il paziente non possa non pagare, in quanto questo è funzionale al coinvolgimento e all'impegno nel rapporto terapeutico.
Come si accede alla prestazione è presto detto. L'assicurato telefona alla Centrale Operativa di Unisalute (un numero verde) che, oltre alle informazioni e consulenze relative alla copertura sanitaria complessiva, è in grado di fornire a chi chiama una rosa di 15 psicoterapeuti che operano vicino al suo luogo di residenza, indicando anche qual è la loro specializzazione (problemi di coppia, per esempio, o disturbi del comportamento alimentare). Scelto il professionista, il paziente fissa la visita e sarà il terapeuta, e non la compagnia assicurativa, a decidere se è necessario un trattamento e in quali modi e tempi. Questa è una differenza sostanziale rispetto a quanto accade nei paesi anglosassoni, dove a decidere se è il caso di procedere alla prestazione è. In sostanza, un funzionario della compagnia che, a voler esser maligni, ha tutto l'interesse a risparmiare.

Anche i ricoveri sono riconosciuti

All'occorrenza, lo psicoterapeuta può anche decidere che è necessaria la visita di uno psichiatra, magari perché possono essere necessari trattamenti farmacologici, e anche questa prestazione viene coperta dalla polizza. I farmaci eventualmente prescritti dallo psichiatra, però, non vengono pagati dall'assicurazione. In compenso, eventuali ricoveri resi necessari dal disturbo diagnosticato dallo psicologo daranno diritto a una diaria giornaliera di 75 euro al giorno per un massimo di 90 giorni.
Questo non è l'unico vantaggio di Serenamente: per esempio, non si richiede un certificato anamnestico, vale a dire che non si indaga se, prima della sottoscrizione del contratto, la persona aveva già patito qualche disturbo. L'unica condizione è che la diagnosi del disturbo psicologico avvenga dopo che il contratto è stato sottoscritto. "Vista la particolare natura di questi disturbi è ovvio che la loro origine risale indietro nel tempo. Mettere come condizione l'origine del disturbo, anziché la diagnosi, antecedente alla stipula avrebbe significato non erogare di fatto la prestazione" ha spiegato Patrizia Adami Rook, Presidente della Scuola di Psicoterapia Comparata.

Che cosa rientra nella garanzia

Ovviamente non tutti i disturbi che rientrano nella sfera psichica rientrano nella garanzia. Con la collaborazione del MOPI, è stata stilata una divisione tra le situazioni che possono essere gestite con la psicoterapia e quelle per le quali questa può avere una funzione di supporto, ma non può essere risolutiva. Di conseguenza la polizza esclude l'intervento in caso di:
  • Delirium
  • Demenza
  • Disturbi amnestici e altri disturbi cognitivi
  • Schizofrenia e psicosi
  • Disturbi sessuali non trattabili
  • Parafilie (pedofilia, voyeurismo ...)
  • Disturbo dell'identità di genere
  • Disturbi di personalità dei gruppi A (per esempio il disturbo paranoide), B (per esempio il disturbo antisociale, la personalità borderline) e C (per esempio il disturbo ossessivocompulsivo)
Invece alla psicoterapia si può accedere in caso di:
  • Disturbi dell'umore (depressione, per esempio)
  • Disturbi d'ansia
  • Disturbi somatoformi (disturbi funzionali, per esempio la dispepsia, che hanno una base psicologica)
  • Disturbi sessuali
  • Disturbi del comportamento alimentare (bulimia, anoressia)
  • Disturbi del sonno
  • Disturbi del controllo degli impulsi
  • Disturbi dell'adattamento
Resta una domanda: 50 sedute l'anno sono sufficienti? All'interrogativo ha risposto il dottor Rolando Ciofi, segretario del MOPI: "nel caso del disturbo da stress post-traumatico, per fare un esempio, in media sei sedute possono essere sufficienti a risolvere situazioni spesso dirompenti per la vita della persona che ne è colpita". Del resto, ormai buona parte degli psicoterapeuti (anche di scuola freudiana) concordano nel dire che il modello dell'analisi freudiana alla Woody Allen, che cioè dura tutta la vita e richiede un numero enorme di sedute, appartiene al passato. E comunque resta il fatto che non esiste attualmente altra possibilità di garantirsi almeno in parte un'assistenza in questo settore.
Un'altra particolarità della polizza Serenamente è che per ora viene "venduta" soltanto attraverso Internet. Pertanto, già ora è possibile calcolare on-line il preventivo direttamente sul sito di Unisalute

. Sempre sul sito della compagnia è possibile prendere visione di tutti gli altri aspetti della polizza che, come già detto, comprende anche gli altri aspetti di assistenza sanitaria.

Maurizio Imperiali



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