26 luglio 2005
Aggiornamenti e focus
Emergenza non inestetismo
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Il concetto ormai è assodato. Mangiare in modo corretto e fare movimento aumentano di tantissimo le prospettive di vita. Se, però, lo si dice alla presenza del nuovo ministro della Salute, alla prima uscita ufficiale milanese, e di altre autorità, il concetto assume anche una veste istituzionale. L'occasione è stata data dalla presentazione della Piattaforma europea sull'alimentazione, l'attività fisica e la salute. A fare gli onori di casa Michele Carruba, presidente della Società Italiana dell'Obesità (SIO).
"Trasmettere nuovi modelli di stile di vita, correggere abitudini alimentari ormai deviate, promuovere l'attività fisica degli italiani, è un obbligo più che morale" ha esordito Carruba. "Per farlo è necessario agire uniti, medici, industria alimentare e delle bevande, politici, comunicatori, perché il fenomeno è complesso e richiede l'attivazione di importanti risorse, che solo uno sforzo comune può rendere disponibili". Frasi preoccupate che trovano, però, il conforto dei numeri. Nel mondo occidentale, Italia compresa, cresce il numero delle persone extra-large. E il problema riguarda più che mai i bambini, basti pensare che il 30% è già in sovrappeso e ben oltre il 5% già obeso. Giovani destinati a sviluppare serie malattie. L'obesità, infatti, come ha puntualizzato Carruba, è la madre di tutte le patologie, in particolare quelle cardio-circolatorie, ma anche i tumori che, come confermano studi recenti, sono nel 30% dei casi determinati da cattiva alimentazione. E i costi, oltreché sociali sono anche economici. Il sovrappeso, l'obesità e le malattie che queste condizioni causano, diabete e malattie cardiovascolari in particolare, costano ogni anno al paese ben 22,8 miliardi di Euro di soli costi diretti. L'ospedalizzazione da sola, per esempio, conta per il 64%. E di obesità si muore, 390 persone ogni 100mila abitanti ogni anno.
Ecco perché occorre fare urgentemente qualcosa e non soffermarsi su quelli che il presidente della SIO definisce falsi problemi, come gli additivi alimentari e i fitofarmaci, problematiche con un impatto ridicolo sulla salute. La piattaforma UE nasce proprio con l'intento di dare risposte su questo punto. L'iniziativa risale al 1999 quando la SIO e l'International Task Force on Obesity hanno reso pubblica la "Milan Declaration", un documento controfirmato dalle Società scientifiche di 24 paesi europei, che intendeva spronare le autorità a porre maggiore attenzione al problema del sovrappeso, sino ad allora ritenuto un semplice inestetismo, ma che di fatto stava già rappresentando una vera emergenza sanitaria. Un progetto ambizioso: contribuire alla promozione di stili di vita più salutari. L'obiettivo attuale è quello di presentare il progetto in Italia e raccogliere l'impegno di medici, industria, società civile, ma soprattutto delle istituzioni. La presenza del ministro Storace sembrerebbe di buon auspicio. Storace, del resto, ha sottolineato come non si tratti di imporre una dieta di Stato, ma di dare informazioni ai cittadini per sensibilizzarli e di far partire azioni politiche che coinvolgano diversi attori istituzionali e non, dalle ASL ai comuni, dai medici alle famiglie. A questo scopo è stato presentato un decalogo ministeriale con le regole base di una sana alimentazione e di uno stile di vita altrettanto sano. Il ministro sembra ben disposto e a conferma ha chiuso l'intervento con la promessa di dimagrire entro l'anno. E se lo fa lui....
Marco Malagutti
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La piattaforma europea sull'alimentazione
"Trasmettere nuovi modelli di stile di vita, correggere abitudini alimentari ormai deviate, promuovere l'attività fisica degli italiani, è un obbligo più che morale" ha esordito Carruba. "Per farlo è necessario agire uniti, medici, industria alimentare e delle bevande, politici, comunicatori, perché il fenomeno è complesso e richiede l'attivazione di importanti risorse, che solo uno sforzo comune può rendere disponibili". Frasi preoccupate che trovano, però, il conforto dei numeri. Nel mondo occidentale, Italia compresa, cresce il numero delle persone extra-large. E il problema riguarda più che mai i bambini, basti pensare che il 30% è già in sovrappeso e ben oltre il 5% già obeso. Giovani destinati a sviluppare serie malattie. L'obesità, infatti, come ha puntualizzato Carruba, è la madre di tutte le patologie, in particolare quelle cardio-circolatorie, ma anche i tumori che, come confermano studi recenti, sono nel 30% dei casi determinati da cattiva alimentazione. E i costi, oltreché sociali sono anche economici. Il sovrappeso, l'obesità e le malattie che queste condizioni causano, diabete e malattie cardiovascolari in particolare, costano ogni anno al paese ben 22,8 miliardi di Euro di soli costi diretti. L'ospedalizzazione da sola, per esempio, conta per il 64%. E di obesità si muore, 390 persone ogni 100mila abitanti ogni anno.
Il ministro si impegna...
Ecco perché occorre fare urgentemente qualcosa e non soffermarsi su quelli che il presidente della SIO definisce falsi problemi, come gli additivi alimentari e i fitofarmaci, problematiche con un impatto ridicolo sulla salute. La piattaforma UE nasce proprio con l'intento di dare risposte su questo punto. L'iniziativa risale al 1999 quando la SIO e l'International Task Force on Obesity hanno reso pubblica la "Milan Declaration", un documento controfirmato dalle Società scientifiche di 24 paesi europei, che intendeva spronare le autorità a porre maggiore attenzione al problema del sovrappeso, sino ad allora ritenuto un semplice inestetismo, ma che di fatto stava già rappresentando una vera emergenza sanitaria. Un progetto ambizioso: contribuire alla promozione di stili di vita più salutari. L'obiettivo attuale è quello di presentare il progetto in Italia e raccogliere l'impegno di medici, industria, società civile, ma soprattutto delle istituzioni. La presenza del ministro Storace sembrerebbe di buon auspicio. Storace, del resto, ha sottolineato come non si tratti di imporre una dieta di Stato, ma di dare informazioni ai cittadini per sensibilizzarli e di far partire azioni politiche che coinvolgano diversi attori istituzionali e non, dalle ASL ai comuni, dai medici alle famiglie. A questo scopo è stato presentato un decalogo ministeriale con le regole base di una sana alimentazione e di uno stile di vita altrettanto sano. Il ministro sembra ben disposto e a conferma ha chiuso l'intervento con la promessa di dimagrire entro l'anno. E se lo fa lui....
Marco Malagutti
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