Rachele Aspesi: preveniamo il prediabete con una sana alimentazione
Il prediabete è sempre più strettamente correlato al contesto e all'ambiente in cui si vive: eccessiva urbanizzazione, inquinamento e stili di vita errati aumentano il rischio di sviluppare questa patologia. Ne parliamo con la dottoressa Rachele Aspesi, farmacista, specializzata in educazione alimentare.
Cosa si intende per prediabete?
Il prediabete o disglicemia è una condizione di alterato metabolismo glucidico, ed è definita così come prediabete in quanto è un fattore di rischio per il diabete ma anche per patologie cardiovascolari. È frequentemente una condizione asintomatica e non viene considerata uno stato patologico. Oggi, gli studi portano i vari professionisti sanitari, dal medico di medicina generale al farmacista, a valutare i campanelli di allarme del prediabete e a far iniziare un percorso di prevenzione e di monitoraggio al paziente.
Ci sono dei segni che lo caratterizzano?
Il prediabete è asintomatico ma ci sono dei segni (campanelli d'allarme) da non sottovalutare:
Alterata glicemia a digiuno (se il livello di glucosio plasmatico dopo 2 ore è <140 mg/dl) o alterata tolleranza agli idrati di carbonio (se il livello di glucosio plasmatico dopo 2 ore è compreso tra 140 e 199 mg/dl)
Eccessiva iperglicemia post prandiale > 140
Emoglobina glicata elevata con valori tra 6 e 6,5%
Quali stili di vita adottare per prevenirlo?
L'insorgenza del prediabete è favorita da una dieta ad alto indice e carico glicemico, a elevato contenuto di zuccheri semplici e grassi saturi. Inoltre, gli studi ci sottolineano che può dipendere da uno stile di vita sedentario, da cattive abitudini legate ai pasti, come gli orari non regolari, e anche dall'abuso di alcool.
Bisogna controllare l'alimentazione? Ci sono dei cibi che è meglio evitare?
Nella fase di prediabete, se questi fattori che abbiamo elencato prima vengono ridotti e corretti, le condizioni fisiche e salutistiche possono essere riportate alla normalità. Quindi il provvedimento immediato deve essere la modifica dello stile di vita, sia a tavola sia nell'attività fisica. Si consiglia di ridurre il consumo di zuccheri semplici aggiunti e tutti i prodotti dolci e salati che li contengono, compresi i farinacei raffinati. Si consiglia di ridurre il consumo di junk food ricchi di zuccheri, sale e additivi, nonché di cibi ad alto contenuto di grassi saturi.
L'assunzione di integratori può aiutare?
Accanto a un radicale cambiamento dello stile di vita, gli integratori con solidi studi scientifici alle spalle possono essere d'aiuto per il controllo della glicemia. Ad esempio, il Cromo picolinato in associazione con l'estratto vegetale di Banaba (Lagerstroemia speciosa). La presenza di Cromo aiuta a mantenere i normali livelli di glucosio nel sangue e favorisce il normale metabolismo dei macronutrienti (1). La Banaba è in grado di stimolare il trasporto di glucosio nelle cellule e inibire la differenziazione degli adipociti (2).
Fonti bibliografiche
1. Ivo Setnikar et al, Effetti euglicemizzanti di estratti standardizzati di banaba e cromo picolinato: risultati di due studi clinici. Pharmanutrition and Functional Foods, Anno II, N. 3 - Settembre 2017
2. Liu, F et al. "An extract of Lagerstroemia speciosa L. has insulin-like glucose uptake-stimulatory and adipocyte differentiation-inhibitory activities in 3T3-L1 cells." The Journal of nutrition vol. 131,9 (2001): 2242-7
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