16 novembre 2007
Aggiornamenti e focus
Chili protettivi?
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Che l'obesità sia un rilevante problema di salute pubblica è ormai un fatto assodato. E i numeri che quantificano il problema sono lì a confermarlo, in particolare quando si parla dei più piccoli. In nazioni ricche, come gli Stati Uniti è sovrappeso un bambino su quattro, ma anche paesi come la Cina e la Russia si trovano a dover fronteggiare un problema crescente. In Italia le cose non vanno molto meglio e nel corso di un convegno svoltosi a Milano, organizzato dal CONI provinciale, si è parlato di un bambino su tre in sovrappeso, un dato che, hanno detto all'incontro milanese, pregiudica la vita sociale e forse anche il rendimento scolastico. In più a rincarare la dose è arrivata una richiesta del Parlamento europeo che vorrebbe introdurre l'obbligo in tutte le scuole primarie europee di praticare almeno tre ore di ginnastica alla settimana. Insomma il nemico è l'obesità, e in tutti i modi bisogna cercare di contrastarla. In un simile contesto di allarme generalizzato risulta decisamente in controtendenza uno studio pubblicato su JAMA, secondo il quale essere sovrappeso farebbe più bene che male. Possibile?
Il fatto è, dicono i ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che le persone sovrappeso hanno un indice di mortalità inferiore rispetto a quelle normopeso, sottopeso o obese. Con riferimento particolare a specifiche cause di mortalità. Per esempio i soggetti in sovrappeso avrebbero meno probabilità di morire per una serie di malattie come l'Alzheimer o il Parkinson, ma anche per le infezioni o per le malattie polmonari. Un rischio ridotto che non è controbilanciato dalla mortalità per cause come il cancro o il diabete o le malattie cardiache. I dati riguardano 39000 cittadini statunitensi, in un periodo di 25 anni, compreso tra il 1971 e il 2006; per esempio, nel 2004, l'ultimo anno di cui sono disponibili statistiche sanitarie complete, ci sono state oltre 100000 morti in meno tra i soggetti in sovrappeso rispetto a quelle che ci si sarebbe aspettati se fossero stati normopeso. Le statistiche non riguardano ovviamente gli obesi, per i quali i dati rimangono preoccupanti come pure per i sottopeso.
Più nel dettaglio lo studio sostiene che l'avere qualche chilo in eccesso aumenta i rischi di morte per diabete e malattie renali, tra loro strettamente connessi, ma non quelli per tumori o malattie cardiache, come ci si potrebbe aspettare. Anzi, i pochi chili in eccesso proteggerebbero da una serie di cause di morte, come una sorta di riserva naturale per i casi in cui l'organismo si trova a combattere contro malattie, ospedalizzazione, terapie intensive. L'obesità invece aumenta le cause di morte di qualsiasi tipo, da quelle cardiache ai tumori, dalle complicazioni polmonari al diabete. Si tratta quindi di stabilire un confine. Quando finisce il sovrappeso? Il punto di non ritorno, secondo gli esperti è un indice di massa corporea (BMI) pari a 30. Per intendersi una persona alta 160 cm che pesa 66 kg è in sovrappeso, se ne pesasse 75 sarebbe obesa. I risultati non hanno mancato di sollevare polemiche, di cui riferisce il New York Times. Se, infatti, c'è chi concorda pienamente coi dati, ritenendo che un BMI di 25 o 30, considerato sovrappeso, possa essere ottimale, c'è chi invece considera gli eccessi di peso, anche lievi, deleteri. Altri studi, dicono i detrattori, sostengono il contrario e comunque basta anche un lieve eccesso a peggiorare la qualità della vita. Il quadro è comunque piuttosto variegato e lo studio prende in esame le singole cause di morte. Un dato sorprendente, per esempio, riguarda il fatto che gli obesi non muoiono di cancro più spesso dei normopeso, a meno che non si tratti di tumori legati all'eccesso di peso (colon o esofago, per esempio). La novità, comunque, è rappresentata dal sovrappeso e come tutte le novità viene digerita con fatica. Molti esperti, infatti, bollano lo studio di superficialità. La partita sembra ancora aperta.
Marco Malagutti
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Sovrappeso si muore meno
Il fatto è, dicono i ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che le persone sovrappeso hanno un indice di mortalità inferiore rispetto a quelle normopeso, sottopeso o obese. Con riferimento particolare a specifiche cause di mortalità. Per esempio i soggetti in sovrappeso avrebbero meno probabilità di morire per una serie di malattie come l'Alzheimer o il Parkinson, ma anche per le infezioni o per le malattie polmonari. Un rischio ridotto che non è controbilanciato dalla mortalità per cause come il cancro o il diabete o le malattie cardiache. I dati riguardano 39000 cittadini statunitensi, in un periodo di 25 anni, compreso tra il 1971 e il 2006; per esempio, nel 2004, l'ultimo anno di cui sono disponibili statistiche sanitarie complete, ci sono state oltre 100000 morti in meno tra i soggetti in sovrappeso rispetto a quelle che ci si sarebbe aspettati se fossero stati normopeso. Le statistiche non riguardano ovviamente gli obesi, per i quali i dati rimangono preoccupanti come pure per i sottopeso.
La polemica si è aperta
Più nel dettaglio lo studio sostiene che l'avere qualche chilo in eccesso aumenta i rischi di morte per diabete e malattie renali, tra loro strettamente connessi, ma non quelli per tumori o malattie cardiache, come ci si potrebbe aspettare. Anzi, i pochi chili in eccesso proteggerebbero da una serie di cause di morte, come una sorta di riserva naturale per i casi in cui l'organismo si trova a combattere contro malattie, ospedalizzazione, terapie intensive. L'obesità invece aumenta le cause di morte di qualsiasi tipo, da quelle cardiache ai tumori, dalle complicazioni polmonari al diabete. Si tratta quindi di stabilire un confine. Quando finisce il sovrappeso? Il punto di non ritorno, secondo gli esperti è un indice di massa corporea (BMI) pari a 30. Per intendersi una persona alta 160 cm che pesa 66 kg è in sovrappeso, se ne pesasse 75 sarebbe obesa. I risultati non hanno mancato di sollevare polemiche, di cui riferisce il New York Times. Se, infatti, c'è chi concorda pienamente coi dati, ritenendo che un BMI di 25 o 30, considerato sovrappeso, possa essere ottimale, c'è chi invece considera gli eccessi di peso, anche lievi, deleteri. Altri studi, dicono i detrattori, sostengono il contrario e comunque basta anche un lieve eccesso a peggiorare la qualità della vita. Il quadro è comunque piuttosto variegato e lo studio prende in esame le singole cause di morte. Un dato sorprendente, per esempio, riguarda il fatto che gli obesi non muoiono di cancro più spesso dei normopeso, a meno che non si tratti di tumori legati all'eccesso di peso (colon o esofago, per esempio). La novità, comunque, è rappresentata dal sovrappeso e come tutte le novità viene digerita con fatica. Molti esperti, infatti, bollano lo studio di superficialità. La partita sembra ancora aperta.
Marco Malagutti
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