Varicella vaccinata, molto attenuata

11 febbraio 2005
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Varicella vaccinata, molto attenuata



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Anche per le vaccinazioni, anzi soprattutto, i bilanci si fanno a lungo termine. E' dunque la volta del vaccino contro la varicella, che negli Stati Uniti è stato introdotto nel 1995. In Italia non è mai stata una vaccinazione obbligatoria, il vaccino stesso è stato introdotto successivamente e caso mai consigliato, come si legge nei documenti dell'Istituto Superiore di Sanità, nei soggetti a rischio (persone immunodepresse come pazienti sotto chemioterapia, e adulti suscettibili, cioè a contatto con bambini piccoli). Tuttavia l'Italia è stata il primo paese europeo a registrare il vaccino in uso Oltreatlantico (2002), vale a dire che, volendo, su base individuale è disponibile.

Come è andata Oltreatlantico


In uno studio epidemiologico pubblicato dal New England Journal of Medicine è stato fatto un confronto tra la situazione precedente e quella successiva alla vaccinazione di massa dei bambini di età compresa tra 12 e 18 mesi, con dose di richiamo entro i 13 anni. A questo scopo sono state esaminate le statistiche nazionali nel periodo 1990-2001. Primo dato importante: la mortalità per varicella considerando sia i casi in cui la malattia era l'unica causa di morte sia quelli in cui la varicella aveva concorso a determinare il decesso, magari in persone rese deboli da altre patologie. Fino al 1994, il dato era di 145 decessi l'anno collegati alla varicella (105 dei quali dovuti esclusivamente all'infezione). Nel periodo successivo all'inizio della vaccinazione, il dato complessivo calava a 66 decessi/anno, che è già un buon risultato, ma migliora se si considerano le diverse fasce d'età. Infatti, nei bambina da 1 a 4 anni la mortalità si è ridotta (al 2001) di ben il 92%. Complessivamente, la mortalità relativa è scesa da 0,41 decessi per milione di abitanti a 0,14 sempre per milione di abitanti. Anche dettagliando l'analisi per i diversi gruppi etnici, le differenze si sono davvero ridotte: prima della vaccinazione i bianchi colpiti erano 0,37 per milione, mentre gli appartenenti agli altri gruppi etnici avevano una mortalità decisamente più elevata: 0.66 per milione. Questo, e non accade spesso negli Stati Uniti, significa che il programma è stato effettivamente universale e ha saputo raggiungere anche le fasce di popolazione che normalmente hanno un accesso più contrastato alle prestazioni sanitarie.Tutto solo positivo, dunque? Per quanto riguarda l'effetto principale di una vaccinazione, sì.

Il richiamo è opportuno


Tuttavia ci si chiede anche quanto duri l'immunità conferita dal vaccino; infatti, il rischio è che si creino gruppi di adulti non più immuni, quindi esposti al contagio con l'aggravante che entrare in contatto con il virus da adulti di solito ha conseguenze un po' più serie. Inoltre il virus non provoca soltanto la varicella , ma anche l'herpes-zoster o fuoco di Sant'Antonio. Effettivamente, dopo un anno l'immunità è al 97% e dopo otto anni scende all'84%, effettivamente, ancora, si sono presentati casi di varicella in soggetti già vaccinati. Ma in questo caso la malattia è molto lieve e, inoltre, la trasmissione del contagio è molto meno efficiente che non tra i soggetti non vaccinati. E poi questo problema può essere risolto effettuando la vaccinazione di richiamo.

Maurizio Imperiali



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