18 giugno 2008
Aggiornamenti e focus
Sorpresa velenosa in giardino
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Chi pensa che il giardinaggio sia un hobby innocuo si deve ricredere. In Gran Bretagna, infatti, un uomo ha sviluppato gravi problemi respiratori dopo aver fatto banali lavori nel suo giardino e avendo a che fare con materiali piuttosto comuni anche per un giardiniere dilettante, dal concime al pacciame fino al legno decomposto. Il caso dell'uomo quarantasettenne, riportato da Lancet e ripreso dalle cronache britanniche, si è concluso con la morte dello stesso. Come è potuto succedere? Colpa di un fungo, l'Aspergillus, uno dei più comuni funghi ambientali che si ritrova molto frequentemente nella vegetazione in putrefazione o nei cumuli di concime. Le spore del fungo possono portare a un gruppo di malattie infettive e allergiche note come aspergillosi polmonari. Le spore, infatti, si diffondono nell'aria e una volta inalati gli aspergilli colonizzano l'albero tracheobronchiale determinando una successiva risposta autoimmune. Tra gli esiti più probabili, una cronicizzazione della malattia asmatica e alterazioni importanti come fibrosi e insufficienza respiratoria. I rischi si fanno ancora maggiori se i funghi si diffondono ad altri organi quali cervello e reni. Ecco perché, osservano gli autori, potrebbe essere una buona idea dovendo gestire grandi quantità di terriccio o di compost, dotarsi di una maschera che protegga dalle polveri. L'aspergillo, infatti, è piuttosto comune nei giardini, i rischi mortali sono rari, però. Il caso dell'uomo britannico è illuminante da questo punto di vista.
Il fatto risale al maggio 2007 nel Buckinghamshire, quando si è presentato all'ospedale un uomo con difficoltà respiratorie in via di rapido peggioramento, febbre e dolore muscolare. Dall'esame ai raggi x i medici hanno interpretato un possibile caso di polmonite e hanno somministrato antibiotici. Senza effetto. Anzi l'infiammazione polmonare è andata peggiorando. Si è arrivati così al trasferimento presso l'unità di cura intensiva ma neanche questo passaggio ha sortito alcun effetto. Si è reso necessario perciò il trasferimento in un ospedale più grande, per un tentativo da ultima spiaggia. Quello di introdurre ossigeno nel suo corpo. E' a questo punto che gli esami di laboratorio hanno evidenziato la presenza di aspergillo in due campioni e si è reso necessario consultare la compagna del paziente, da cui si è appreso che il giorno prima che si manifestassero i sintomi, l'uomo era stato investito da nuvole di polvere mentre lavorava a terra. A questo è partita la giusta terapia, quella a base di trattamenti antifungini, ma troppo tardi, l'uomo è morto pochi giorni dopo con una rapidità sorprendente per i medici. Al di là dell'essere un fumatore e di lavorare come saldatore, infatti, l'uomo era nel complesso in buona salute. L'aspergillo, commenta David Denning dell'Università di Manchester alla Bbc, è comune in molti giardini e diventa pericoloso solo se è mosso in grandi quantità e se la polvere che ne risulta viene inalata. Nessun problema, perciò, quando si ha a che fare con giardini su piccola scala o con poche quantità di compost. In sostanza con i fiori del terrazzo non si dovrebbero rischiare esiti fatali e non è necessario bardarsi con tute mimetiche. Se le quantità aumentano, un blando rischio esiste. Si tratta di identificare rapidamente il problema e provvedere con l'adatta terapia antifungina. Molti medici non hanno mai avuto a che fare con casi di aspergillosi nella loro professione. Forse sarebbe meglio contemplarli.
Marco Malagutti
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Il caso su Lancet
Il fatto risale al maggio 2007 nel Buckinghamshire, quando si è presentato all'ospedale un uomo con difficoltà respiratorie in via di rapido peggioramento, febbre e dolore muscolare. Dall'esame ai raggi x i medici hanno interpretato un possibile caso di polmonite e hanno somministrato antibiotici. Senza effetto. Anzi l'infiammazione polmonare è andata peggiorando. Si è arrivati così al trasferimento presso l'unità di cura intensiva ma neanche questo passaggio ha sortito alcun effetto. Si è reso necessario perciò il trasferimento in un ospedale più grande, per un tentativo da ultima spiaggia. Quello di introdurre ossigeno nel suo corpo. E' a questo punto che gli esami di laboratorio hanno evidenziato la presenza di aspergillo in due campioni e si è reso necessario consultare la compagna del paziente, da cui si è appreso che il giorno prima che si manifestassero i sintomi, l'uomo era stato investito da nuvole di polvere mentre lavorava a terra. A questo è partita la giusta terapia, quella a base di trattamenti antifungini, ma troppo tardi, l'uomo è morto pochi giorni dopo con una rapidità sorprendente per i medici. Al di là dell'essere un fumatore e di lavorare come saldatore, infatti, l'uomo era nel complesso in buona salute. L'aspergillo, commenta David Denning dell'Università di Manchester alla Bbc, è comune in molti giardini e diventa pericoloso solo se è mosso in grandi quantità e se la polvere che ne risulta viene inalata. Nessun problema, perciò, quando si ha a che fare con giardini su piccola scala o con poche quantità di compost. In sostanza con i fiori del terrazzo non si dovrebbero rischiare esiti fatali e non è necessario bardarsi con tute mimetiche. Se le quantità aumentano, un blando rischio esiste. Si tratta di identificare rapidamente il problema e provvedere con l'adatta terapia antifungina. Molti medici non hanno mai avuto a che fare con casi di aspergillosi nella loro professione. Forse sarebbe meglio contemplarli.
Marco Malagutti
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