Infezioni mondiali

23 giugno 2006
Aggiornamenti e focus

Infezioni mondiali



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Chi ben difficilmente si godrà i mondiali di calcio, in corso di svolgimento in Germania, sono i dipendenti dell'Istituto Robert Koch tedesco e la maggior parte dei dipartimenti sanitari locali. La ragione è che dovranno essere disponibili 24 ore su 24, senza possibilità di chiedere ferie durante la Coppa del mondo. E questo per mantenere una stretta sorveglianza sulle malattie infettive. Del resto, dicono gli esperti locali, ci si aspetta una presenza di circa 3,2 milioni di spettatori e tifosi, provenienti praticamente da tutti i paesi del mondo. E a coordinare il tutto sarà proprio l'Istituto Robert Koch di Berlino, ente del ministero federale di Sanità e responsabile del sistema di sorveglianza nazionale delle malattie infettive. Una nota pubblicata sul sito web del Centro nazionale di epidemiologia e sorveglianza dell'Istituto superiore di sanità, ha presentato il progetto.

Monitoraggio sulle malattie infettive


Va detto che durante lo svolgimento di precedenti raduni di massa, come le Olimpiadi e le passate edizioni della Coppa del mondo di calcio, non si sono verificati focolai epidemici significativi. In Italia, per esempio, in occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Torino 2006, le autorità sanitarie piemontesi, il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità hanno progettato un sistema di sorveglianza integrato ad hoc. Un sistema che ha permesso di monitorare tutte le strutture coinvolte nei giochi, con l'obiettivo di individuare ogni segnale che potesse rappresentare un possibile pericolo per la salute pubblica e organizzare, nel caso, interventi di risposta tempestivi e appropriati. Ma non ci sono stati motivi di allarme. E' vero però che le minacce sulla sicurezza e quella recente rappresentata dall'influenza aviaria hanno alzato il profilo e la necessità di un'efficace strategia di controllo in occasione di simili eventi. Ma come è organizzato il sistema di sorveglianza tedesco? Si tratta, spiega la nota dell'Iss, di un potenziamento della rete di sorveglianza già esistente. Il controllo abituale in Germania è svolto in accordo con l'Infectious Disease Control Act del 2001 che obbliga i medici generici e i laboratori a notificare alle autorità sanitarie locali casi di particolari malattie infettive. Nel caso specifico gli eventuali casi segnalati saranno esaminati dai dipartimenti sanitari locali che entro il mattino successivo dovranno spedire la documentazione alle autorità statali. Le informazioni sui possibili casi confermati saranno riesaminate dall'Istituto Koch in poche ore e inserite nel sistema nazionale SurvNet@Rki , un database elettronico che verrà aggiornato quotidianamente: In più ognuno dei 12 dipartimenti locali direttamente responsabile degli stadi presenterà ogni mattina un rapporto all'Istituto, contenente sia i casi confermati di malattie da dichiarare sia gli incidenti sospetti, non confermati o inusuali, che sono venuti all'attenzione dei dipartimenti sanitari tramite mezzi non sistematici. I 12 rapporti saranno riassunti in una relazione più generale a cura dell'Istituto Koch, lo stesso giorno in cui verranno ricevuti. In più sarà inoltre aggiunto un aggiornamento sulla situazione mondiale delle malattie infettive con particolare attenzione ai Paesi partecipanti alla Coppa del mondo. Il tutto per creare una rete mondiale, intensificando i rapporti di comunicazione con l'European Centre for Disease Prevention and Control e con l'Oms, con l'esplicito obiettivo di assicurare che i medici mantengano un elevato sistema di allerta sui potenziali focolai di malattie infettive. Una realizzazione molto articolata e dai costi elevati che dovrebbe garantire effetti positivi e duraturi sulla sanità pubblica e sui sistemi di cooperazione. La Germania è destinata a vincere, così, i mondiali dell'organizzazione sanitaria. Basta che vinca solo quelli!

Marco Malagutti



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