09 gennaio 2004
Aggiornamenti e focus
Cardiologia via cavo
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L'applicazione della telemedicina alla cardiologia rappresenta probabilmente uno dei primi tentativi di diagnosi a distanza. Anche in Italia, infatti, sono molte le sperimentazioni, in corso o già concluse, avviate da ambulatori e ospedali pubblici.
Dal punto di vista tecnico, il tracciato elettrocardiografico (ECG) ben si presta ad essere inviato tramite linea telefonica, per essere poi letto e interpretato da uno specialista. Servono però due convertitori di segnale che fanno da ponte, da un lato tra l'elettrocardiografo e il telefono, dall'altro tra la linea telefonica e un sistema di visualizzazione grafica. Con questi ausili e un elettrocardiografo portatile si possono superare notevoli distanze, e i conseguenti disagi, tipici di molte zone isolate della nostra penisola.
E i vantaggi della telecardiologia non si fermano qui: è possibile, infatti, monitorare un paziente in convalescenza senza obbligarlo a continui spostamenti da casa per le visite di controllo.
In quest'ultimo caso, il telemonitoraggio è anche un ottimo supporto psicologico per il paziente appena dimesso dall'ospedale. Il paziente infartuato, o affetto comunque da una sindrome coronarica acuta, ha bisogno di rassicurazioni e la telecardiologia gli permette di mantenere un legame con l'equipe medico-infermieristica che lo ha curato ed assistito.
Tra le esperienze più significative, nel 2002 il servizio di telecardiologia è stato attivato in Sardegna, nell'area di Santa Teresa di Gallura, e nel territorio dell'isola di Linosa (Agrigento). Alla trasmissione dell'ECG faceva seguito l'invio, in risposta, di un referto compilato da uno specialista, così che il medico sul territorio fosse in grado di allertare i servizi di elisoccorso solo quando veramente necessario.
Sempre nel 2002, la telemedicina è stata applicata a 200 pazienti dimessi dal Policlinico San Matteo di Pavia. Si trattava di soggetti colpiti da infarto acuto o angina instabile che sono stati monitorati a distanza per i 6 mesi successivi alla dimissione.
Un protocollo molto simile è attivo presso l'Unità Operativa di Cardiologia I dell'ospedale S. Camillo di Roma da novembre 2003. Il servizio di telecardiologia gratuito viene offerto ai pazienti che hanno subito un infarto miocardico o altri eventi coronarici acuti. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e permette di tenere sotto controllo i pazienti appena dimessi dall'ospedale.
Ancora più recente l'iniziativa nata dalla collaborazione tra il Policlinico di Monza e la ASL di Sondrio. Il 29 dicembre scorso, infatti, a un anno dall'alluvione che colpì duramente Bema (Sondrio), il piccolo centro delle Orobie condannato a tre mesi di isolamento, tutti i 149 abitanti del paese sono stati sottoposti ad elettrocardiogramma. I tracciati degli esami sono stati trasmessi alla centrale operativa di Milano con una sola telefonata, effettuata dalla sede del Municipio. Pochi minuti più tardi sono ritornati a Bema i referti di tutti i cittadini esaminati.
Elisa Lucchesini
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Dal punto di vista tecnico, il tracciato elettrocardiografico (ECG) ben si presta ad essere inviato tramite linea telefonica, per essere poi letto e interpretato da uno specialista. Servono però due convertitori di segnale che fanno da ponte, da un lato tra l'elettrocardiografo e il telefono, dall'altro tra la linea telefonica e un sistema di visualizzazione grafica. Con questi ausili e un elettrocardiografo portatile si possono superare notevoli distanze, e i conseguenti disagi, tipici di molte zone isolate della nostra penisola.
E i vantaggi della telecardiologia non si fermano qui: è possibile, infatti, monitorare un paziente in convalescenza senza obbligarlo a continui spostamenti da casa per le visite di controllo.
In quest'ultimo caso, il telemonitoraggio è anche un ottimo supporto psicologico per il paziente appena dimesso dall'ospedale. Il paziente infartuato, o affetto comunque da una sindrome coronarica acuta, ha bisogno di rassicurazioni e la telecardiologia gli permette di mantenere un legame con l'equipe medico-infermieristica che lo ha curato ed assistito.
A distanza per una diagnosi precoce
Tra le esperienze più significative, nel 2002 il servizio di telecardiologia è stato attivato in Sardegna, nell'area di Santa Teresa di Gallura, e nel territorio dell'isola di Linosa (Agrigento). Alla trasmissione dell'ECG faceva seguito l'invio, in risposta, di un referto compilato da uno specialista, così che il medico sul territorio fosse in grado di allertare i servizi di elisoccorso solo quando veramente necessario.
A casa per un monitoraggio sereno
Sempre nel 2002, la telemedicina è stata applicata a 200 pazienti dimessi dal Policlinico San Matteo di Pavia. Si trattava di soggetti colpiti da infarto acuto o angina instabile che sono stati monitorati a distanza per i 6 mesi successivi alla dimissione.
Un protocollo molto simile è attivo presso l'Unità Operativa di Cardiologia I dell'ospedale S. Camillo di Roma da novembre 2003. Il servizio di telecardiologia gratuito viene offerto ai pazienti che hanno subito un infarto miocardico o altri eventi coronarici acuti. Il servizio è attivo 24 ore su 24 e permette di tenere sotto controllo i pazienti appena dimessi dall'ospedale.
Ancora più recente l'iniziativa nata dalla collaborazione tra il Policlinico di Monza e la ASL di Sondrio. Il 29 dicembre scorso, infatti, a un anno dall'alluvione che colpì duramente Bema (Sondrio), il piccolo centro delle Orobie condannato a tre mesi di isolamento, tutti i 149 abitanti del paese sono stati sottoposti ad elettrocardiogramma. I tracciati degli esami sono stati trasmessi alla centrale operativa di Milano con una sola telefonata, effettuata dalla sede del Municipio. Pochi minuti più tardi sono ritornati a Bema i referti di tutti i cittadini esaminati.
Elisa Lucchesini
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