20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus
Le funzioni del colesterolo
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Il colesterolo, si sa, è una sostanza grassa ed è per il cuore un nemico giurato, ma non possiamo eliminarlo del tutto. Infatti, se è vero che il colesterolo in eccesso può minacciare seriamente le arterie e il cuore è altrettanto vero che esso svolge importanti funzioni biologiche e che è un componente delle strutture cellulari e dei tessuti umani.
In particolare, si può affermare con certezza che il colesterolo si trova nel nostro corpo in queste sedi (che rappresentano anche le sue funzioni biologiche):
Non tutto il colesterolo che circola nell'organismo è pericoloso, infatti, oggi sappiamo che oltre al livello del colesterolo totale, si devono tenere sotto controllo anche le frazioni del colesterolo LDL e di quello HDL. Per essere precisi, è la frazione LDL che si va a depositare nelle pareti arteriose, quella HDL, al contrario, ha una funzione di "spazzino" e un'elevazione del valore HDL è considerata protettiva nei confronti del rischio cardiovascolare. Per questo si parla di "colesterolo buono" (intendendo la frazione HDL) e "colesterolo cattivo" per la frazione LDL. E non è ancora tutto! Infatti, un elevato livello nel sangue di colesterolo potrebbe essere dovuto, sia a malattie ereditarie e comuni anche nel nostro Paese che sono caratterizzate da anomalie del suo metabolismo (ricambio) sia ad alcune condizioni anche fisiologiche (non necessariamente a malattie) che accentuano il rischio ad ammalarsi, queste condizioni sono denominate: fattori aggiuntivi di rischio cardiaco. Questi fattori sono: l'età, il sesso maschile (quello femminile dopo la menopausa), il diabete mellito, l'obesità, l'ipertensione arteriosa, il fumo e una dieta troppo ricca in grassi saturi e colesterolo. Quindi, se non ci ha già messo mano (o meglio gene!) la genetica, prima o poi ci penseranno i fattori ambientali e socioculturali, nonché le abitudini alimentari scorretTe e la vita automatizzata e sedentaria.
Famigliarità o fattori di rischio aggiuntivi la lotta al colesterolo si vince con costanza e con l'aiuto di poche norme dietetiche quotidiane e, nei casi più sfortunati e ostinati, anche con l'aiuto della moderna farmacologia. A questo proposito, si può anche rammentare che la lotta contro il colesterolo a favore della salute del cuore è cominciata già dagli anni '50 quando alcuni studi di ricerca evidenziarono un dato allora sorprendente e oggi scontato. In pratica, si dimostrava che alcune popolazioni indigene dell'Africa, che seguivano un'alimentazione essenzialmente vegetariana, potevano incorrere in differenti problemi di denutrizione, ma conservavano le arterie e il cuore praticamente intatti e sani. Di qui l'ipotesi, sempre confermata nel tempo, che fossero proprio il colesterolo e i grassi alimentari, i maggiori colpevoli delle malattie cardiovascolari che affliggono, con elevata incidenza, proprio le popolazioni che seguono uno stile di vita occidentale (stile tipico di tutti i paesi industrializzati).
Meglio cominciare subito dalla dieta
Per chi fosse arrivato ai 40 e dintorni in buona forma, la prevenzione del rischio cuore con l'aiuto di poche norme dietetiche, ormai approvate da tutti i programmi di prevenzione nazionali ed internazionali, è più che sufficiente e, tutto sommato, non si tratta di grandi sacrifici.
Eccole in sintesi:
Patrizia Maria Gatti
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
In particolare, si può affermare con certezza che il colesterolo si trova nel nostro corpo in queste sedi (che rappresentano anche le sue funzioni biologiche):
- è un componente strutturale di tutte le membrane cellulari (sia quella esterna che pone in comunicazione una cellula con un'altra sia quelle che delimitano gli organelli che si trovano all'interno della cellula)
- è un componente delle guaine mieliniche che avvolgono le cellule del tessuto nervoso
- è un componente degli acidi biliari prodotti e immagazzinati nel fegato e nella cistifellea che presiedono alla digestione dei cibi grassi
- è un componente degli ormoni steroidei (cioè gli ormoni sessuali e surrenalici: cortisolo, estrogeni e testosterone)
- è il precursore della sintesi della vitamina D (che controlla il bilancio del calcio corporeo e il rimaneggiamento delle ossa e dei denti).
C'è colesterolo e colesterolo
Non tutto il colesterolo che circola nell'organismo è pericoloso, infatti, oggi sappiamo che oltre al livello del colesterolo totale, si devono tenere sotto controllo anche le frazioni del colesterolo LDL e di quello HDL. Per essere precisi, è la frazione LDL che si va a depositare nelle pareti arteriose, quella HDL, al contrario, ha una funzione di "spazzino" e un'elevazione del valore HDL è considerata protettiva nei confronti del rischio cardiovascolare. Per questo si parla di "colesterolo buono" (intendendo la frazione HDL) e "colesterolo cattivo" per la frazione LDL. E non è ancora tutto! Infatti, un elevato livello nel sangue di colesterolo potrebbe essere dovuto, sia a malattie ereditarie e comuni anche nel nostro Paese che sono caratterizzate da anomalie del suo metabolismo (ricambio) sia ad alcune condizioni anche fisiologiche (non necessariamente a malattie) che accentuano il rischio ad ammalarsi, queste condizioni sono denominate: fattori aggiuntivi di rischio cardiaco. Questi fattori sono: l'età, il sesso maschile (quello femminile dopo la menopausa), il diabete mellito, l'obesità, l'ipertensione arteriosa, il fumo e una dieta troppo ricca in grassi saturi e colesterolo. Quindi, se non ci ha già messo mano (o meglio gene!) la genetica, prima o poi ci penseranno i fattori ambientali e socioculturali, nonché le abitudini alimentari scorretTe e la vita automatizzata e sedentaria.
Una lotta ad armi pari
Famigliarità o fattori di rischio aggiuntivi la lotta al colesterolo si vince con costanza e con l'aiuto di poche norme dietetiche quotidiane e, nei casi più sfortunati e ostinati, anche con l'aiuto della moderna farmacologia. A questo proposito, si può anche rammentare che la lotta contro il colesterolo a favore della salute del cuore è cominciata già dagli anni '50 quando alcuni studi di ricerca evidenziarono un dato allora sorprendente e oggi scontato. In pratica, si dimostrava che alcune popolazioni indigene dell'Africa, che seguivano un'alimentazione essenzialmente vegetariana, potevano incorrere in differenti problemi di denutrizione, ma conservavano le arterie e il cuore praticamente intatti e sani. Di qui l'ipotesi, sempre confermata nel tempo, che fossero proprio il colesterolo e i grassi alimentari, i maggiori colpevoli delle malattie cardiovascolari che affliggono, con elevata incidenza, proprio le popolazioni che seguono uno stile di vita occidentale (stile tipico di tutti i paesi industrializzati).
Meglio cominciare subito dalla dieta
Per chi fosse arrivato ai 40 e dintorni in buona forma, la prevenzione del rischio cuore con l'aiuto di poche norme dietetiche, ormai approvate da tutti i programmi di prevenzione nazionali ed internazionali, è più che sufficiente e, tutto sommato, non si tratta di grandi sacrifici.
Eccole in sintesi:
- contenere il peso corporeo entro valori ragionevoli e secondo età, sesso, attività fisica e lavorativa
- limitare l'apporto alimentare di grassi saturi (del burro, dei salumi e insaccati, delle frattaglie), di carni grasse e di condimenti di origine animale (ricordando che il livello di assunzione raccomandato di colesterolo al giorno per un soggetto adulto sano è solo di 300mg e 1 bistecca di carne di bovino del peso di 100g ne contiene circa 70-75mg)
- abituarsi ad utilizzare i condimenti a crudo privilegiando la scelta per l'olio di oliva extravergine
- limitare il consumo di latte intero e derivati fermentati (formaggi e latticini)
- aumentare il consumo settimanale di carni di pesce
- aumentare il consumo quotidiano di ortaggi e verdure freschi e di alimenti contenenti fibre e scorie
- limitare il consumo delle uova ad 1-2 la settimana
- contenere l'uso del sale da cucina
- evitare fritture e cotture elaborate e prolungate a temperature elevate
- praticare quotidianamente attività fisica (basta anche una sola breve passeggiata al giorno)
- evitare o eliminare l'abitudine al fumo (specie per quello di sigaretta).
Patrizia Maria Gatti
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