30 agosto 2010
Aggiornamenti e focus
Il punto sulla diffusione del virus Hiv
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Cala il numero di malati ma l'accesso alle cure continua a essere una chimera per troppi pazienti. Sono questi i due dati più significativi emersi dalla diciottesima conferenza mondiale sull'Aids svoltasi a Vienna dal 18 al 23 luglio 2010. La riduzione dei contagi del 17% rispetto al 2001 è certamente l'aspetto più positivo, ed è un trend che fortunatamente si registra ormai da qualche anno. Il problema vero rimane però la distribuzione dei sieropositivi: dei 33 milioni di malati, il 70% si concentra nell'Africa subsahariana, nonostante anche in questo continente si stiano registrando segnali di speranza, tra cui una maggiore consapevolezza da parte dei giovani sull'importanza dell'uso del profilattico per prevenire l'infezione. Quello che invece preoccupa maggiormente è l'esclusione dalle cure di buona parte dei soggetti malati di Aids: a fronte di un paziente che riceve il cocktail antiretrovirale in grado di rallentare il decorso dell'infezione, almeno tre rimangono esclusi dal trattamento per l'inadeguatezza di troppi sistemi sanitari nazionali e per il costo elevato dei farmaci. L'obiettivo fissato dall'Onu, che prevede entro l'anno 2015 l'accessibilità alle terapie per tutti, sembra quindi difficilmente raggiungibile. C'è poi un ulteriore problema, ed è quello relativo alla tipologia del soggetto che viene infettato dal virus dell'Hiv. Se in passato le categorie più esposte erano i tossicodipendenti e gli omosessuali, oggi l'Aids colpisce indiscriminatamente gli eterosessuali promiscui, e questo rende più difficile impostare campagne preventive mirate.
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