04 novembre 2024
Ambroxolo EG
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Cos'è Ambroxolo EG (ambroxolo cloridrato)
Ambroxolo EG è un farmaco a base di ambroxolo cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Mucolitici. E' commercializzato in Italia da EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
Confezioni e formulazioni di Ambroxolo EG disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Ambroxolo EG disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- ambroxolo eg 15 mg/2 ml soluzione da nebulizzare 10 fiale
- ambroxolo eg 15 mg/5 ml sciroppo flacone 200 ml
A cosa serve Ambroxolo EG e perchè si usa
Trattamento delle turbe della secrezione nelle affezioni broncopolmonariacute e croniche.
Indicazioni: come usare Ambroxolo EG, posologia, dosi e modo d'uso
Si consigliano i seguenti dosaggi salvo diversa prescrizione medica:
Adulti: 10 ml (30 mg) 3 volte al giorno.
Bambini oltre i 5 anni: 5 ml (15 mg) 3 volte al giorno.
Bambini da 2 a 5 anni: 2,5 ml (7,5 mg) 3 volte al giorno.
Si consiglia di assumere lo sciroppo dopo i pasti.
Non usare ambroxolo per trattamenti protratti.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ambroxolo EG
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Gravi alterazioni epatiche e/o renali.
Il farmaco è controindicato nei bambini di età inferiore ai 2 anni.
L'uso del prodotto è controindicato in caso di rare patologie ereditarie che possono essere incompatibili con uno degli eccipienti del prodotto (vedere paragrafo 4.4).
Ambroxolo EG può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'ambroxolo cloridrato attraversa la barriera placentare. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Nonostante gli studi preclinici e la vasta esperienza clinica non abbiano evidenziato alcun effetto dannoso dopo la 28a settimana di gestazione, si consiglia di adottare le normali precauzioni sull'assunzione di farmaci in gravidanza. Specialmente durante il primo trimestre non è consigliata l'assunzione di Ambroxolo EG.
È necessario essere prudenti nel prescrivere il medicinale a donne in stato di gravidanza.
In gravidanza i farmaci devono essere prescritti solo se il beneficio atteso per la madre è considerato maggiore del rischio per il feto. Tutti i farmaci dovrebbero essere evitati, se possibile, durante il primo trimestre di gravidanza.
Allattamento
L'ambroxolo cloridrato è escreto nel latte materno.
Sebbene non siano previsti effetti indesiderati sui bambini allattati al seno, l'uso di AMBROXOLO EG non è raccomandato nelle madri che allattano.
Quali sono gli effetti indesiderati di Ambroxolo EG
Gli effetti indesiderati elencati per frequenza sono riportati, usando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario
Non nota: reazioni anafilattiche, inclusi shock anafilattico, angioedema, prurito e altre reazioni da ipersensibilità
Patologie del sistema nervoso
Comune: disgeusia (ad es. Alterazioni del senso del gusto)
Raro: cefalea
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune: ipoestesia del cavo orale e della faringe
Raro: rinorrea
Non nota: ostruzione bronchiale
Patologie gastrointestinali
Comune: nausea
Non comune: vomito, diarrea, dispepsia e dolori addominali, secchezza delle fauci
Raro: pirosi, stipsi
Non nota: gola secca
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: eruzioni cutanee, orticaria, dermatite da contatto
Patologie renali e urinarie
Raro: disuria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Raro: stanchezza
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Patologie correlate:
- Bronchiectasie
Infezioni respiratorie trascurate, allergie non diagnosticate, o rare congenite o genetiche, possono compromettere la capacità dell’albero respiratorio di eliminare il muco presente nei bronchi, dando origine alla bronchiectasie - Broncopneumopatia cronica ostruttiva
La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una infiammazione, di lunga durata, dei bronchi e del polmone che ha una evoluzione lenta e variabile e può peggiorare gradulamente fino a portare all'insufficienza respiratoria - Faringite acuta
Con l’abbassamento delle temperature e il maltempo sono in aumento i casi di mal di gola. Infiammazioni della faringe che provocano difficoltà nel deglutire, talvolta accompagnata da tosse e secrezione - Influenza
L'influenza è una malattia infettiva virale caratterizzata da sintomi di infiammazione acuta delle prime vie aeree (naso, gola, bronchi) e malessere generalizzato - Laringite
La laringite può essere acuta o cronica. Nel primo caso dura solo qualche giorno, nel secondo persiste per un lungo periodo di tempo. - Polmonite
La polmonite. Vediamo quali sono i sintomi e le cure di questa malattia infiammatoria - Raffreddore
Infezione di origine virale delle mucose di rivestimento delle vie aeree superiori (naso, seni paranasali, gola). Esistono più di 200 tipi di virus che possono causare il raffreddore: fra questi i più frequenti sono i rinovirus. - Rinite allergica
La rinite allergica è un disturbo infiammatorio della mucosa nasale, provocato da allergeni volatili, che si manifesta con rinorrea, starnuti, ostruzione e prurito nasale - Tosse
Di per sé non è una malattia ma un semplice sintomo che insorge ogni qualvolta le mucose delle vie respiratorie vengono irritate. Ma è talmente diffuso da rappresentare il disturbo più frequente per cui ci si rivolge al medico
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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