Bisoprololo Teva
Cos'è Bisoprololo Teva (bisoprololo fumarato)
Bisoprololo Teva è un farmaco a base di bisoprololo fumarato, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia da Teva Italia S.r.l. - Sede legale
Confezioni e formulazioni di Bisoprololo Teva disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Bisoprololo Teva disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- bisoprololo teva 1.25 mg 28 compresse
- bisoprololo teva 10 mg 28 compresse
- bisoprololo teva 2,5 mg 28 compresse
- bisoprololo teva 3,75 mg 28 compresse
- bisoprololo teva 5 mg 28 compresse
A cosa serve Bisoprololo Teva e perchè si usa
- Trattamento dell'ipertensione essenziale.
- Trattamento dell'angina pectoris stabile cronica
- Trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile, con compromissione della funzionalità ventricolare sinistra in terapia combinata con ACE inibitori, diuretici e, se richiesto, glicosidi cardiaci (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1)
Indicazioni: come usare Bisoprololo Teva, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
È necessario un aggiustamento individuale della dose.
Adulti
Ipertensione essenziale
La dose deve essere aggiustata individualmente. Si raccomanda di iniziare con la più bassa dose possibile. In alcuni pazienti la dose iniziale di 5 mg al giorno può essere adeguata. In funzione della risposta clinica, la dose può essere incrementata a 10 mg una volta al giorno o ad un massimo di 20 mg una volta al giorno. Se non si ottiene una risposta clinica soddisfacente con la monoterapia, può essere aggiunto alla terapia un altro antiipertensivo, ad esempio un diuretico.
Angina pectoris stabile, cronica
La dose raccomandata è di 5 mg una volta al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata a 10 mg una volta al giorno. In casi eccezionali, la dose può essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg una volta al giorno.
Insufficienza cardiaca cronica, stabile
Il trattamento standard dell'insufficienza cardiaca cronica stabile consiste in un ACE-inibitore (o un altro bloccante dei recettori dell'angiotensina, in caso di intolleranza agli ACE-inibitori), un beta-bloccante, diuretici e, se necessario, appropriati glicosidi cardiaci. I pazienti devono essere stabili (privi di insufficienza acuta) quando si inizia la terapia con bisoprololo.
È consigliato che il medico responsabile abbia esperienza nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica.
Può verificarsi, nel corso del periodo di titolazione e successivamente a questo, un peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, dell'ipotensione o della bradicardia.
Fase di titolazione
Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile con bisoprololo richiede una fase di titolazione.
Il trattamento con bisoprololo deve iniziare con un incremento graduale della dose come di seguito indicato:
- 1,25 mg una volta al giorno per una settimana; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
- 2,5 mg una volta al giorno per la settimana successiva; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
- 3,75 mg una volta al giorno per la settimana successiva; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
- 5 mg una volta al giorno per quattro settimane consecutive; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
- 7,5 mg una volta al giorno per quattro settimane consecutive; se la dose è ben tollerata, la nuova dose sarà
- 10 mg una volta al giorno come terapia di mantenimento.
La massima dose raccomandata è di 10 mg una volta al giorno.
Durante la fase di titolazione si raccomanda il monitoraggio attento dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione del sangue) e dei sintomi rivelatori di un peggioramento dell'insufficienza cardiaca. I sintomi possono manifestarsi già nel corso del primo giorno dopo l'inizio della terapia.
Modifiche del trattamento
Se la massima dose consigliata non è ben tollerata, si deve considerare una graduale riduzione della dose.
In caso di peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, dell'ipotensione o della bradicardia, si raccomanda di riconsiderare il dosaggio dei farmaci concomitanti. Può anche essere necessario ridurre temporaneamente la dose di bisoprololo o considerarne l'interruzione.
La reintroduzione e/o l'aumento della dose di bisoprololo deve sempre essere considerata quando il paziente si ristabilizza.
Se si prende in considerazione l'interruzione, si raccomanda di ridurre la dose gradualmente in quanto un'interruzione brusca può condurre al deterioramento acuto delle condizioni del paziente.
Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile con bisoprololo è solitamente un trattamento a lungo termine.
Popolazione pediatrica
Non c'è esperienza nell'uso di bisoprololo nei bambini, pertanto il suo utilizzo non è raccomandato nei pazienti sotto i 18 anni di età.
Anziani
Non sono richiesti aggiustamenti della dose. L'età non ha influenza sul dosaggio, a meno che il paziente non presenti insufficienza renale o epatica, vedere sotto.
Ridotta funzionalità renale o epatica
In pazienti con disturbi epatici o renali di entità lieve o moderata, non è normalmente richiesto un aggiustamento della dose. In pazienti con insufficienza renale grave (con clearance della creatinina < 20 ml/min) e in pazienti con grave insufficienza epatica, non si deve superare la dose giornaliera di 10 mg di bisoprololo fumarato. L'esperienza sull'uso di bisoprololo nei pazienti dializzati è limitata, tuttavia non c'è evidenza che sia necessario modificare il dosaggio.
Non sono disponibili dati sulla farmacocinetica del bisoprololo in pazienti con insufficienza cardiaca cronica e insufficienza renale e insufficienza epatica. Nel trattamento di questi pazienti la titolazione del dosaggio in aumento deve essere seguita con particolare cautela.
Modo di somministrazione
Le compresse devono essere assunte al mattino con o senza cibo.
Le compresse devono essere inghiottite intere con un po' di liquido e non devono essere masticate.
BISOPROLOLO TEVA solo compresse da 2,5 mg, 5 mg e 10 mg:
Le compresse possono essere divise in dosi uguali come segue: Le compresse devono essere appoggiate su una superficie piana e dura (ad esempio un tavolo) e divise premendo con gli indici di entrambe le mani a destra e a sinistra della linea di demarcazione sulle estremità della compressa verso la superficie.
Interruzione del trattamento
Il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto improvvisamente, in particolare con pazienti affetti da ischemia cardiaca, invece il dosaggio deve essere ridotto gradatamente per esempio nel corso di 1-2 settimane. In caso contrario può verificarsi un peggioramento dei sintomi della malattia cardiaca.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Bisoprololo Teva
- ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti,
- insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropa via endovena,
- shock cardiogenico,
- sindrome del nodo del seno,
- blocco seno-atriale,
- blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado,
- bradicardia sintomatica,
- iIpotensione sintomatica,
- feocromocitoma non trattato, vedere paragrafo 4.4,
- asma bronchiale grave,
- gravi forme di patologia ostruttiva del sistema arterioso periferico e sindrome di Raynaud's,
- acidosi metabolica.
Bisoprololo Teva può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Quali sono gli effetti indesiderati di Bisoprololo Teva
- Molto comune (≥1/10)
- Comune (≥1/100, <1/10)
- Non comune (≥1/1.000, <1/100)
- Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
- Molto raro (≥1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie correlate:
- Infarto
Le malattie cardiovascolari costituiscono la causa di morte di primaria rilevanza in Europa. La Giornata Mondiale del cuore è l’occasione per ricordare l’importanza della prevenzione - Insufficienza o scompenso cardiaco
Incapacità del cuore di pompare un adeguato flusso di sangue per mantenere efficiente il metabolismo degli organi e dei tessuti dell'organismo. - Ipertensione
L'ipertensione è uno dei più comuni fattori di rischio cardiovascolare, eppure il 17% degli intervistati in una recente indagine lo ignora. Meglio non sottovalutarla e tenere sotto controllo la propria pressione arteriosa
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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