02 novembre 2024
Farmaci - Actilyse
Actilyse u. osped. ev 1 flac. liof. 20 mg + 1 flac. 20 ml solv.
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Actilyse u. osped. ev 1 flac. liof. 20 mg + 1 flac. 20 ml solv. è un medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico (classe H), a base di alteplasi, appartenente al gruppo terapeutico Agenti antitrombotici. E' commercializzato in Italia da Boehringer Ingelheim Italia S.p.A.
INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
- FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- SOVRADOSAGGIO
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- PRINCIPIO ATTIVO
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
Boehringer Ingelheim Italia S.p.A.MARCHIO
ActilyseCONFEZIONE
u. osped. ev 1 flac. liof. 20 mg + 1 flac. 20 ml solv.FORMA FARMACEUTICA
Polvere
PRINCIPIO ATTIVO
alteplasi
GRUPPO TERAPEUTICO
Agenti antitrombotici
CLASSE
H
RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico
PREZZO
362,65 €
CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO
Confezioni e formulazioni di Actilyse disponibili in commercio:
- actilyse u. osped. ev 1 flac. liof. 20 mg + 1 flac. 20 ml solv. (scheda corrente)
- actilyse u. osped. ev 1 flac. liof. 50 mg + 1 flac. 50 ml solv.
FOGLIETTO ILLUSTRATIVO (PDF)
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Foglietto illustrativo Actilyse »
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Actilyse? Perchè si usa?
Trattamento trombolitico nell'infarto miocardico acuto
- regime di somministrazione in 90 minuti (accelerato) (vedere paragrafo 4.2): nei pazienti in cui il trattamento può essere iniziato entro 6 ore dall'insorgenza della sintomatologia.
- regime di somministrazione in 3 ore (vedere paragrafo 4.2): nei pazienti in cui il trattamento può essere iniziato tra 6 e 12 ore dall'insorgenza della sintomatologia purché la diagnosi sia stata confermata.
Trattamento trombolitico nell'embolia polmonare massiva acuta con compromissione emodinamica
Ove possibile, la diagnosi deve essere confermata con metodi oggettivi quali angiografia polmonare o non invasivi come la scintigrafia polmonare. Non è evidenziata riduzione della mortalità e della morbilità tardiva associata ad embolia polmonare.
Trattamento fibrinolitico dell'ictus ischemico acuto
Il trattamento deve essere iniziato il prima possibile entro 4,5 ore dall'insorgenza dei sintomi dell'ictus e dopo aver escluso la presenza di emorragia intracranica mediante appropriate metodiche di imaging (ad es. tomografia computerizzata del cranio o altra metodica di imaging che evidenzi la presenza di un'emorragia). L'effetto del trattamento è tempo-dipendente; pertanto un trattamento precoce aumenta la probabilità di un esito favorevole.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Actilyse?
Ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Controindicazioni nell'infarto miocardico acuto, nell'embolia polmonare acuta massiva e nell'ictus ischemico acuto:
Actilyse è controindicato nei pazienti ad alto rischio di emorragia, ad esempio nei casi di:
- significativo disturbo della coagulazione in atto o negli ultimi 6 mesi
- diatesi emorragica nota
- pazienti che ricevono un trattamento efficace con un anticoagulante orale (ad esempio warfarin sodico con INR > 1,3) (vedere paragrafo 4.4)
- sanguinamento recente o in atto, grave o pericoloso
- storia di emorragia intracranica nota o sospetta
- emorragia subaracnoidea sospetta o condizioni cliniche successive ad emorragia subaracnoidea da aneurisma
- qualsiasi storia di danni al sistema nervoso centrale (come neoplasia, aneurisma, intervento chirurgico cerebrale o spinale)
- recente (meno di 10 giorni) massaggio cardiaco esterno traumatico, parto, puntura recente di un vaso sanguigno non comprimibile (ad esempio vena succlavia o giugulare)
- ipertensione arteriosa grave non controllata
- endocardite batterica, pericardite
- pancreatite acuta
- malattia ulcerosa del tratto gastroenterico documentata negli ultimi 3 mesi, varici esofagee, aneurisma arterioso, malformazioni venose o arteriose
- neoplasia con aumentato rischio di emorragie
- grave epatopatia, compresa insufficienza epatica, cirrosi, ipertensione portale (varici esofagee) ed epatite attiva
- intervento chirurgico maggiore o trauma grave negli ultimi 3 mesi.
- qualsiasi storia nota di ictus emorragico o ictus di origine sconosciuta
- storia nota di ictus ischemico o di attacco ischemico transitorio (TIA) nei 6 mesi precedenti, eccetto ictus ischemico acuto corrente entro 4,5 ore.
- qualsiasi storia nota di ictus emorragico o ictus di origine sconosciuta
- storia nota di ictus ischemico o di attacco ischemico transitorio (TIA) nei 6 mesi precedenti eccetto ictus ischemico acuto corrente entro 4,5 ore.
- insorgenza dei sintomi di attacco ischemico da più di 4,5 ore prima dell'inizio dell'infusione o sintomi il cui tempo di insorgenza non è noto e potenzialmente anteriore alle 4,5 ore precedenti (vedere paragrafo 5.1)
- deficit neurologico minore o sintomi in rapido miglioramento prima dell'inizio dell'infusione
- ictus di grave entità sulla base di valutazioni cliniche (es. NIHSS>25) e/o di adeguate tecniche di imaging
- convulsioni all'insorgenza dell'ictus
- evidenza di emorragia intracranica (ICH) all'esame TAC
- sintomi indicativi di emorragia subaracnoidea, anche se l'immagine alla TAC risulta negativa
- somministrazione di eparina entro le precedenti 48 ore ed un tempo di tromboplastina eccedente il normale limite superiore per il laboratorio
- pazienti con qualsiasi storia di ictus precedente e di diabete concomitante
- ictus negli ultimi 3 mesi
- conta piastrinica inferiore a 100.000/mm3
- pressione sistolica > 185 mm Hg o PA diastolica > 110 mm Hg, o terapia aggressiva (farmacoterapia per via endovenosa) necessaria per riportare la PA entro questi limiti
- glicemia <50 mg/dl o >400 mg/dl (<2,8 mM o >22,2 mM).
Actilyse non è indicato nel trattamento dell'ictus ischemico acuto nei bambini di età inferiore a 16 anni (per gli adolescenti di età ≥16 anni vedere il paragrafo 4.4).
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Actilyse?
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Si deve scegliere con attenzione la confezione adatta del medicinale, secondo l'utilizzo previsto. Il flaconcino di alteplase da 2 mg non è indicato per l'uso nell'infarto miocardico acuto, nella embolia polmonare acuta massiva o nell'ictus ischemico acuto (a causa del rischio di sotto dosaggio massivo). Solo i flaconcini da 20 e 50 mg sono autorizzati per queste indicazioni.
Il trattamento trombolitico/fibrinolitico richiede un adeguato monitoraggio. Actilyse deve essere utilizzato solamente sotto la responsabilità ed il controllo di medici addestrati ed esperti nei trattamenti trombolitici e dotati dei mezzi adatti al monitoraggio. Quando si somministra Actilyse si raccomanda di avere a disposizione in tutte le circostanze attrezzature e farmacoterapie standard di rianimazione.
Ipersensibilità
Le reazioni di ipersensibilità immunomediate associate alla somministrazione di Actilyse possono essere causate dal principio attivo alteplase o da uno qualsiasi degli eccipienti. Dopo il trattamento non è stata osservata la formazione prolungata di anticorpi verso la molecola dell'attivatore ricombinante del plasminogeno umano tissutale. Non vi è un'esperienza sistematica con la risomministrazione di Actilyse.
Vi è anche il rischio di reazioni di ipersensibilità mediate, attraverso un meccanismo non immunologico.
L'angioedema è la reazione di ipersensibilità più comune segnalata con Actilyse. Tale rischio può essere aumentato nell'indicazione per l'ictus ischemico acuto e/o dal trattamento concomitante con ACE inibitori (vedere paragrafo 4.5). I pazienti trattati per qualsiasi indicazione autorizzata devono essere monitorati per la comparsa di angioedema durante l'infusione e fino a 24 ore dopo di essa.
Qualora si manifesti una reazione di ipersensibilità severa (ad es. angioedema), sospendere l'infusione ed adottare immediatamente opportuna terapia, che può includere l'intubazione.
Emorragie
La complicanza più comune riscontrata durante la terapia con Actilyse è il sanguinamento. L'uso concomitante di altre sostanze attive che influenzano la coagulazione o la funzione piastrinica può contribuire al sanguinamento. A seguito della lisi della fibrina durante la terapia con Actilyse, può verificarsi sanguinamento dai recenti siti di iniezione. Pertanto, la terapia trombolitica richiede particolare attenzione a tutti i possibili siti di sanguinamento (inclusi quelli derivanti da inserimento di catetere, taglio da puntura arteriosa e venosa, puntura da ago).
L'uso di cateteri rigidi, le iniezioni intramuscolari e la manipolazione non essenziale del paziente devono essere evitati durante il trattamento con Actilyse.
Nel caso di evento emorragico potenzialmente pericoloso, in particolare emorragia cerebrale, la terapia fibrinolitica deve essere interrotta e la somministrazione concomitante di eparina deve essere sospesa immediatamente. In generale, tuttavia, data la breve emivita di Actilyse e il minimo effetto sui fattori sistemici della coagulazione, non è necessario reintegrare i fattori di coagulazione. La maggior parte dei casi di emorragia possono essere controllati interrompendo la terapia trombolitica e anticoagulante, ripristinando il volume plasmatico, e applicando manualmente una compressione al vaso responsabile dell'emorragia. Se nelle 4 ore precedenti il fenomeno emorragico è stata somministrata eparina, si deve prendere in considerazione la somministrazione di protamina.
Nei rari casi che non rispondono a queste misure conservative, può essere opportuna una trasfusione, da effettuare con estrema cautela. La trasfusione di crioprecipitati, plasma fresco congelato e piastrine, deve essere considerata, effettuando una rivalutazione mediante esami clinici e di laboratorio dopo ogni somministrazione. Il livello di fibrinogeno da ottenere mediante infusione di crioprecipitati è di 1 g/l. Come ultima alternativa sono disponibili gli agenti antifibrinolitici.
Il rischio di emorragie intracraniche è aumentato nei pazienti anziani, quindi in questi pazienti la valutazione del rapporto beneficio/rischio deve essere considerata attentamente.
Come per tutti i trombolitici, si devono valutare molto attentamente i benefici terapeutici attesi verso i potenziali rischi, specialmente nei casi di:
- piccoli traumi recenti, quali biopsie, puntura di grosso vaso sanguigno, iniezioni intramuscolari, massaggio cardiaco per la rianimazione
- condizioni associate ad aumentato rischio emorragico non menzionate al paragrafo 4.3.
L'uso di Actilyse può essere preso in considerazione qualora il dosaggio o il tempo intercorso dall'ultima assunzione di un trattamento anticoagulante renda improbabile la conferma dell'efficacia residua di quest'ultimo con appropriato/i test dell'attività anticoagulante per il/i prodotto/i interessato/i, non mostrando attività clinica rilevante sul sistema della coagulazione (ad es. INR ≤ 1,3 per gli antagonisti della vitamina K o altro/i test rilevante/i per altri anticoagulanti orali entro il rispettivo limite superiore di normalità).
Popolazione pediatrica
Al momento l'esperienza di impiego di Actilyse nei bambini e negli adolescenti è limitata. Quando Actilyse è considerato per il trattamento dell'ictus ischemico acuto in adolescenti accuratamente selezionati di età ≥16 anni, il beneficio deve essere valutato attentamente rispetto ai rischi su base individuale e discusso appropriatamente con il paziente e genitore/tutore. Gli adolescenti di età ≥16 anni devono essere trattati secondo le istruzioni previste per la popolazione adulta dopo esecuzione di imaging mediante tecniche appropriate per escludere altre patologie che possono mimare l'ictus e per confermare l'occlusione arteriosa relativa al deficit neurologico (vedere paragrafo 5.1).
Ulteriori avvertenze speciali e precauzioni nell'infarto miocardico acuto e nell'embolia polmonare acuta massiva:
Non si deve somministrare una dose superiore a 100 mg di alteplase in quanto associata ad una aumentata incidenza di emorragia intracranica. Pertanto si deve prestare attenzione allo scopo di accertarsi che venga somministrata la dose di alteplase raccomandata nel paragrafo 4.2.Si devono valutare molto attentamente i benefici terapeutici attesi verso i potenziali rischi, specialmente nei pazienti con pressione arteriosa sistolica >160 mm Hg (vedere paragrafo 4.3) e in età avanzata, nei quali può aumentare il rischio di emorragia intracerebrale. Dal momento che il beneficio terapeutico è positivo anche nei pazienti anziani, la valutazione rischio/beneficio deve essere condotta attentamente.
Antagonisti della GPIIb/IIIa:
L'uso concomitante di antagonisti della GPIIb/IIIa aumenta il rischio di sanguinamento.
Ulteriori avvertenze speciali e precauzioni nell'infarto miocardico acuto
Aritmie:
La trombolisi coronarica può causare aritmia da riperfusione.
L'aritmia da riperfusione può portare ad arresto cardiaco, può essere rischiosa per la vita e richiedere l'uso di terapie antiaritmiche convenzionali.
Tromboembolismo:
L'uso di trombolitici può aumentare il rischio di eventi tromboembolici in pazienti con trombo del cuore sinistro, es. stenosi mitralica o fibrillazione atriale.
Ulteriori avvertenze speciali e precauzioni nell'ictus ischemico acuto:
Speciali precauzioni d'impiego:
Il trattamento deve essere effettuato esclusivamente sotto la responsabilità ed il controllo di un medico addestrato ed esperto nella cura delle patologie neurovascolari. Per la verifica dell'indicazione al trattamento possono essere prese in considerazione misure diagnostiche in remoto, a seconda dei casi (vedere paragrafo 4.1).
Speciali avvertenze/situazioni con un ridotto rapporto beneficio/rischio:
L'emorragia intracerebrale rappresenta la reazione avversa maggiore nel trattamento dell'ictus ischemico acuto (fino al 15% dei pazienti senza alcun aumento della mortalità complessiva e senza alcun aumento rilevante della combinazione mortalità complessiva e disabilità grave, cioè Scala di Rankin modificata [mRS] punteggio di 5 e 6).
Rispetto alle altre indicazioni i pazienti con ictus ischemico acuto trattati con Actilyse presentano un aumento marcato del rischio di emorragie intracraniche dato che il sanguinamento insorge prevalentemente all'interno dell'area infartuata. Ciò riguarda in particolare i seguenti casi:
- Tutte le condizioni elencate nel paragrafo 4.3 e in generale tutte le situazioni che implicano un alto rischio di emorragia.
- Il beneficio clinico netto diminuisce man mano che aumenta il tempo di trattamento dall'insorgenza dei sintomi dell'ictus. Pertanto la somministrazione di Actilyse non deve essere ritardata.
- Pazienti pre-trattati con acido acetilsalicilico (ASA) possono presentare un maggior rischio di emorragie intracraniche, specialmente se il trattamento con Actilyse viene ritardato.
- Rispetto ai pazienti più giovani, i pazienti di età avanzata (oltre 80 anni) possono presentare un esito piuttosto sfavorevole indipendentemente dal trattamento. Questi pazienti sono anche più propensi ad avere ictus più severi che sono associati ad un rischio assoluto più elevato di emorragia intracerebrale quando sottoposti a trombolisi rispetto a ictus più lievi in caso o meno di trombolisi. Sebbene i dati disponibili indichino che il beneficio netto di Actilyse in pazienti di età superiore a 80 anni sia inferiore rispetto a quello in pazienti più giovani, Actilyse può essere utilizzato in pazienti di età superiore a 80 anni sulla base di un rapporto –beneficio-rischio individuale (vedere paragrafo 5.1). I pazienti di età avanzata devono essere selezionati con molta attenzione tenendo in considerazione sia lo stato di salute generale che lo stato neurologico.
- Il beneficio terapeutico è ridotto nei pazienti che hanno avuto un precedente ictus (vedere anche paragrafo 4.3) o in quelli con diabete noto non controllato, pertanto il rapporto beneficio/rischio in questi pazienti è considerato meno favorevole, ma comunque positivo.
- Nei pazienti con ictus molto lieve, i rischi superano i benefici attesi (vedere paragrafo 4.3).
- I pazienti con ictus molto severo sono a maggior rischio di emorragia intracerebrale e morte e non devono essere trattati (vedere paragrafo 4.3).
- I pazienti con infarti estesi sono a maggior rischio di esito sfavorevole, tra cui emorragia severa e morte. In tali pazienti, il rapporto beneficio/rischio deve essere attentamente considerato.
- Nei pazienti con ictus la probabilità di esiti positivi si riduce con l'aumentare del tempo tra l'inizio dei sintomi e il trattamento l'aumentare dell'età, della severità dell'ictus e dell'aumento dei livelli di glucosio nel sangue al momento del ricovero, mentre aumenta la probabilità di severa disabilità e morte o emorragie intracraniche sintomatiche, indipendentemente dal trattamento.
Il trattamento non deve essere iniziato oltre le 4,5 ore dalla comparsa dei sintomi per il rapporto beneficio/rischio sfavorevole, principalmente sulla base di quanto segue:
- gli effetti positivi del trattamento diminuiscono nel tempo
- il tasso di mortalità aumenta in particolare nei pazienti precedentemente trattati con ASA
- il rischio aumentato di emorragia sintomatica
Durante la somministrazione e fino a 24 ore sembra giustificato un monitoraggio della pressione arteriosa (PA); è inoltre raccomandato un trattamento antipertensivo per via endovenosa se la PA sistolica è > 180 mm Hg o la PA diastolica è >105 mm Hg.
Altre avvertenze speciali:
La riperfusione dell'area ischemica può indurre, nella zona infartuata, edema cerebrale.
A causa dell'aumentato rischio emorragico, il trattamento con antiaggreganti piastrinici non deve essere iniziato nelle prime 24 ore successive al trattamento trombolitico con alteplase.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Actilyse?
Non sono stati effettuati studi formali di interazione con Actilyse e medicinali comunemente somministrati a pazienti con infarto miocardico acuto.
Farmaci che influiscono sulla coagulazione/funzione piastrinica
Il rischio di emorragie aumenta se vengono somministrati derivati cumarinici, anticoagulanti orali, inibitori dell'aggregazione piastrinica, eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare (LMWH) o sostanze attive che interferiscono con la coagulazione (prima, durante o entro le prime 24 ore dopo il trattamento con Actilyse) (vedere paragrafi 4.2 e 4.3).
ACE inibitori
Il trattamento concomitante con ACE inibitori può aumentare il rischio di reazioni di ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4).
L'uso concomitante di antagonisti della GPIIb/IIIa aumenta il rischio di sanguinamento.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Actilyse?
Sintomi
Se si supera la dose massima raccomandata, aumenta il rischio di emorragia intracranica. Nonostante la relativa fibrino-specificità, si può verificare a causa del sovradosaggio una riduzione clinicamente significativa del fibrinogeno e di altri componenti emocoagulativi.
Terapia
Nella maggior parte dei casi è sufficiente attendere la rigenerazione fisiologica di questi fattori una volta terminata la terapia con Actilyse. Tuttavia qualora si verifichi una grave emorragia, si raccomanda l'infusione di plasma congelato fresco e se necessario, possono essere somministrati antifibrinolitici sintetici.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Actilyse durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
I dati relativi all'uso di alteplase in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi non clinici condotti con alteplase con dosi superiori a quelle utilizzate nell'uomo hanno mostrato immaturità fetale e/o embriotossicità, secondarie all'attività farmacologica nota del medicinale. Alteplase non è considerato teratogeno (vedere paragrafo 5.3).
Nei casi di malattia acuta e pericolosa per la vita i benefici attesi devono essere valutati rispetto ai potenziali rischi.
Allattamento
Non è noto se alteplase sia escreto nel latte materno. Esistono informazioni insufficienti sull'escrezione di alteplase nel latte di animali.
Si deve usare cautela quando Actilyse è usato in una donna che allatta e deve essere deciso se l'allattamento al seno debba essere interrotto nelle prime 24 ore successive all'uso di Actilyse.
Fertilità
Non sono disponibili dati clinici sulla fertilità per Actilyse. Gli studi non clinici condotti con alteplase non hanno mostrato effetti negativi sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Actilyse sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non pertinente.
PRINCIPIO ATTIVO
1 flaconcino di polvere contiene rispettivamente:
20 mg di alteplase (corrispondenti a 11.600.000 UI) o
50 mg di alteplase (corrispondenti a 29.000.000 UI)
Alteplase è prodotto con la tecnica del DNA ricombinante utilizzando la linea cellulare dell'ovaio dell'hamster cinese. L'attività specifica della sostanza di riferimento interna di alteplase è di 580.000 UI/mg. Ciò è stato confermato dal confronto con il secondo standard internazionale dell'OMS per t- PA. L'attività specifica di alteplase ha un valore compreso tra 522.000 e 696.000 UI/mg.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Polvere:
Arginina
Acido fosforico (per l'aggiustamento del pH)
Polisorbato 80
Solvente:
Acqua per preparazioni iniettabili
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
Polvere:
Flaconcini di vetro sterile da 20 ml o 50 ml, con tappo in gomma butile grigia siliconata sterile, sigillati con capsula di alluminio/plastica flip-off.
Solvente:
L'acqua per preparazioni iniettabili è contenuta in flaconcini da 20 ml o 50 ml, a seconda del volume del flaconcino contenente la polvere. I flaconcini contenenti acqua per preparazioni iniettabili sono chiusi con tappo in gomma e capsula di alluminio/plastica flip-off.
Cannula di trasferimento (inclusa nelle confezioni da 20 mg e da 50 mg)
Confezioni:
20 mg:
1 flaconcino contenente 933 mg di polvere per soluzione per iniezione ed infusione 1 flaconcino contenente 20 ml di acqua per preparazioni iniettabili
1 cannula di trasferimento
50 mg:
1 flaconcino contenente 2.333 mg di polvere per soluzione per iniezione ed infusione 1 flaconcino contenente 50 ml di acqua per preparazioni iniettabili
1 cannula di trasferimento
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate
PATOLOGIE CORRELATE
- Flebite
Infiammazione della parete venosa, che colpisce soprattutto le vene superficiali (flebite superficiale), in particolare delle gambe. Quando l'infiammazione è associata alla presenza di un coagulo di sangue che ostruisce il vaso, si parla di tromboflebite. - Infarto
Le malattie cardiovascolari costituiscono la causa di morte di primaria rilevanza in Europa. La Giornata Mondiale del cuore è l’occasione per ricordare l’importanza della prevenzione - Trombosi
La trombosi è un evento acuto che si manifesta, spesso, in soggetti predisposti. La presenza di fattori di rischio o di ereditarietà vanno individuate perché predispongono il paziente a successivi episodi
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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