Atenololo Ahcl 100 mg 50 compresse

19 dicembre 2024
Farmaci - Atenololo Ahcl

Atenololo Ahcl 100 mg 50 compresse


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Atenololo Ahcl 100 mg 50 compresse è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe A), a base di atenololo, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti selettivi. E' commercializzato in Italia da Accord Healthcare Italia S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Accord Healthcare S.L.U.

CONCESSIONARIO:

Accord Healthcare Italia S.r.l.

MARCHIO

Atenololo Ahcl

CONFEZIONE

100 mg 50 compresse

FORMA FARMACEUTICA
compressa

PRINCIPIO ATTIVO
atenololo

GRUPPO TERAPEUTICO
Betabloccanti selettivi

CLASSE
A

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica

PREZZO
6,02 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Atenololo Ahcl disponibili in commercio:


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Foglietto illustrativo Atenololo Ahcl »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Atenololo Ahcl? Perchè si usa?


  • Ipertensione
  • Angina pectoris cronica stabile
  • Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico acuto: intervento precoce entro 12 ore
  • Aritmie sopraventricolari:
    • Tachicardia sopraventricolare parossistica (nel trattamento terapeutico o nella profilassi).
    • Fibrillazione atriale e flutter atriale: in caso di risposta inadeguata a dosi massime di glicosidi cardioattivi; nel caso in cui i glicosidi cardioattivi fossero controindicati o fossero associati ad un rapporto rischio/beneficio sfavorevole.
  • Aritmie ventricolari:
    • Extrasistole ventricolare (come trattamento profilattico o terapeutico), se la extrasistole è il risultato di un'accresciuta attività simpatica.
    • Tachicardie ventricolari e fibrillazione ventricolare (come trattamento profilattico), soprattutto quando l'anomalia ventricolare è il risultato di una elevata attività simpatica.


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Atenololo Ahcl?


Ipersensibilità al principio attivo atenololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti

  • Shock cardiogeno
  • Insufficienza cardiaca non controllata
  • Sindrome del nodo del seno (incluso il blocco seno-atriale)
  • Blocco cardiaco di secondo e terzo grado
  • Feocromocitoma non trattato
  • Acidosi metabolica
  • Bradicardia (< 50 bpm prima dell'inizio del trattamento)
  • Ipotensione
  • Gravi disturbi della circolazione periferica
  • Floctafenina
  • Asma grave e gravi disturbi cronici ostruttivi polmonari quali ostruzioni delle vie aree
  • La somministrazione endovenosa di calcio-antagonisti (tipo verapamil o diltiazem) è controindicata in pazienti che usano atenololo (eccetto nelle unità di terapia intensiva)


AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO


Cosa serve sapere prima di prendere Atenololo Ahcl?


Cardiopatie ischemiche

Il trattamento non deve essere interrotto improvvisamente, soprattutto nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Il dosaggio deve essere ridotto gradualmente, ossia nell'arco di 1-2 settimane e, se necessario, contemporaneamente all'inizio della terapia sostitutiva per prevenire l'esacerbazione dell'angina pectoris. Possono anche svilupparsi ipertensione e aritmie.

Inoltre vi è il rischio di infarto del miocardio e morte improvvisa.

L'atenololo non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia non trattata. Questa condizione deve essere prima stabilizzata.

Interventi chirurgici

Se è stato deciso di interrompere la somministrazione di beta-bloccanti in preparazione ad un intervento chirurgico, si deve sospendere la terapia per almeno 24 ore. Il proseguimento del trattamento con beta-bloccanti riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione, ma aumenta anche il rischio di ipotensione.

Se si prosegue il trattamento, si deve prestare attenzione nell'uso di alcuni farmaci anestetici. Si deve proteggere il paziente da reazioni vagali mediante somministrazione endovenosa di atropina.

Disturbi della circolazione periferica

In pazienti con disturbi circolatori periferici (malattia o sindrome di Raynaud, claudicazione intermittente), l'atenololo deve essere usato con la massima cautela poiché potrebbero aggravarsi questi disturbi. I disturbi circolatori periferici gravi sono una controindicazione (vedere controindicazioni).

Frequenza cardiaca

L'atenololo può indurre bradicardia. Se la frequenza cardiaca scende al di sotto di 50-55 battiti al minuto a riposo e il paziente manifesta sintomi correlati alla bradicardia, si deve ridurre il dosaggio.

Vie respiratorie

Nei pazienti con gravi disturbi cronici ostruttivi polmonari si può aggravare l'ostruzione delle vie respiratorie. Pertanto l'atenololo deve essere usato in questi pazienti solo con estrema cautela.

Blocco cardiaco

A causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione cardiaca, l'atenololo deve essere somministrato con cautela a pazienti con blocco cardiaco di primo grado.

Danno renale

Nei pazienti con danno renale il dosaggio deve essere adattato alla ridotta velocità di filtrazione glomerulare (vedere paragrafo 4.2 “Posologia“).

Anziani

I pazienti anziani devono essere trattati con particolare cautela (vedere il paragrafo 4.2 “Posologia“).

Angina di Prinzmetal

Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, l'atenololo può aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina a causa della vasocostrizione arteriosa coronarica non contrastata mediata da alfa-recettori. In questi pazienti l'atenololo deve essere usato con la massima cautela.

Psoriasi

Ai pazienti con anamnesi di psoriasi l'atenololo deve essere somministrato solo dopo un'attenta valutazione.

Allergeni

L'atenololo può aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni sia la gravità delle reazioni anafilattiche. L'atenololo può ridurre l'efficacia dell'epinefrina.

Ipersensibilità

L'atenololo può causare reazioni di ipersensibilità, compresi angioedema e orticaria.

Pazienti diabetici

I sintomi di ipoglicemia, in particolare la tachicardia, le palpitazioni e la sudorazione possono essere mascherati dall'atenololo. Nei pazienti trattati con atenololo può risultare ridotta la sensibilità all'insulina.

Tireotossicosi

Il trattamento con beta-bloccanti può mascherare i sintomi cardiovascolari da tireotossicosi.

Beta-bloccanti oftalmici:
Gli effetti sistemici dei beta-bloccanti orali possono essere potenziati quando usati in concomitanza con beta-bloccanti oftalmici
Feocromocitoma trattato

Nei pazienti con feocromocitoma (tumore della ghiandola surrenale) Atenololo deve essere somministrato solo dopo il blocco del recettore alfa. La pressione arteriosa deve essere monitorata attentamente.


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Atenololo Ahcl?


Associazioni controindicate
  • Floctafenina: I beta-bloccanti adrenergici possono impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate all'ipotensione o allo shock che possono essere indotti dalla floctafenina.
  • Calcio-antagonisti: verapamil e, in misura minore, diltiazem: influenza negativa sulla contrattilità e sulla conduzione atrio-ventricolare.
Associazioni non raccomandate:
  • Glicosidi digitalici: l'associazione con atenololo può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare.
  • Inibitori delle monoamminossidasi (eccetto gli inibitori della MAO-B)
  • Clonidina: i beta-bloccanti aumentano il rischio di ipertensione rebound.
  • Sultopride: l'atenololo non deve essere somministrato in associazione con sultopride, in quanto vi è un aumentato rischio che si verifichino aritmie ventricolari, per es. torsioni di punta.
Precauzioni per l'uso:
  • Antiaritmici di classe I (per es. disopiramide, chinidina) e amiodarone: possono essere potenziati gli effetti sul tempo di conduzione atriale e può essere indotto un effetto inotropo negativo.
  • Insulina e antidiabetici orali: possono essere potenziati gli effetti ipoglicemizzanti (soprattutto per i beta-bloccanti non selettivi); i beta-bloccanti adrenergici possono mascherare i sintomi di ipoglicemia (tachicardia).
  • Anestetici: attenuazione della tachicardia di riflesso e aumento del rischio di ipotensione. Il proseguimento dell'uso di beta-bloccanti riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. L'anestesista deve essere informato del fatto che il paziente è in terapia con beta-bloccanti. È meglio evitare l'uso di anestetici che causano depressione del miocardio, quali ciclopropano e tricloroetilene, lidocaina, procainamide e gli stimolanti beta-adrenergici quali la noradrenalina (norepinefrina).
  • Baclofene: causa un aumento dell'attività antipertensiva.
  • Mezzi di contrasto iodati: l'atenololo può impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate all'ipotensione o allo shock indotto dai mezzi di contrasto iodati.
  • Amiodarone: la combinazione con atenololo può potenziare l'effetto deprimente sulla conduzione e l'effetto inotropo negativo, soprattutto nei pazienti con sottostante disfunzione del nodo del seno o del nodo atrio-ventricolare.
Associazioni da tenere in considerazione:
  • Calcio-antagonisti: derivati diidropiridinici come la nifedipina: possono aumentare il rischio di ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca latente, il trattamento con atenololo può provocare collasso cardiaco.
  • Inibitori della prostaglandina sintetasi: (come i FANS) possono ridurre gli effetti ipotensivi dell'atenololo.
  • Agenti simpaticomimetici: (per es. adrenalina) possono contrastare l'effetto dell'atenololo.
  • Somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazine ed altri agenti antipertensivi: può essere potenziato l'effetto ipotensivo.
Ampicillina:

può ridurre la biodisponibilità dell'atenololo. Per questo motivo il medico deve controllare la risposta del paziente alla terapia con atenololo per evidenziarne l'eventuale alterazione, soprattutto quando siano somministrate in concomitanza dosi elevate di ampicillina.

Antipertensivi, diuretici, vasodilatatori, antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazina possono aumentare l'effetto antipertensivo dell'atenololo.

Rilassanti muscolari periferici (per es. suxametonio alogenuro, tubocurarina): l'uso concomitante di atenololo può aumentare ed estendere l'effetto dei rilassanti muscolari.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Atenololo Ahcl?


I sintomi da sovradosaggio sono:

bradicardia, ipotensione, broncospasmo e insufficienza cardiaca acuta.

In caso di ingestione di una dose eccessiva o in caso di ipersensibilità, il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazione medica e ricoverato in un reparto di terapia intensiva. Per prevenire l'assorbimento dell'atenololo ancora presente nel tratto gastrointestinale ricorrere a lavanda gastrica e a somministrazione di carbone attivato ed un lassativo. Potrebbe essere necessaria la respirazione artificiale. La bradicardia o le diffuse reazioni vagali devono essere trattate con la somministrazione di atropina o metilatropina. L'ipotensione e lo shock devono essere trattati con infusioni di plasma o sostituti del plasma e, se necessario, con catecolamine. L'effetto beta-bloccante può essere contrastato con somministrazione endovenosa lenta di isoprenalina cloridrato, iniziando con una dose di circa 5 microgrammi/minuto, oppure con dobutamina, iniziando con una dose di 2,5 microgrammi/minuto, fino ad ottenere l'effetto desiderato. Nei casi refrattari, l'isoprenalina può essere associata alla dopamina. Se neppure questa combinazione produce l'effetto desiderato, si può prendere in considerazione la somministrazione endovenosa di 8-10 mg di glucagone. In caso di bisogno, si deve ripetere l'iniezione entro un'ora, e se necessario, deve essere seguita da un'infusione e.v. di glucagone alla dose di 1-3 mg/ora. Si può inoltre considerare la somministrazione di ioni calcio o l'uso di un pace-maker cardiaco. Dato il carattere idrofilo dell'atenololo, il suo basso legame alle proteine plasmatiche e il suo ridotto volume di distribuzione si può considerare la possibilità di ricorrere anche all'emodialisi o all'emoperfusione.


EFFETTI INDESIDERATI


Quali sono gli effetti collaterali di Atenololo Ahcl?


Per classificare la frequenza degli effetti indesiderati è stata usata la seguente terminologia.

Molto comune: ≥1/10

Comune: ≥1/100 e <1/10

Non comune: ≥1/1000 e <1/100

Raro: ≥1/10.000 e <1/1000

Molto raro: <1/10.000, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Patologie del sistema emolinfopoietico
Raro: trombocitopenia, leucopenia.
Patologie endocrine
I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi della tireotossicosi e dell'ipoglicemia.
Disturbi psichiatrici
Non comune: disturbi del sonno
Raro: allucinazioni, psicosi, confusione, depressione, incubi, ansia.
Patologie del sistema nervoso
Raro: cefalea, capogiri, parestesia delle estremità.
Patologie dell'occhio
Raro: visione ridotta, disturbi visivi, secchezza agli occhi.
Patologie cardiache
Comune: bradicardia.
Raro: rallentata conduzione atrio-ventricolare o aumento di un blocco atrio-ventricolare già esistente, peggioramento dell'insufficienza cardiaca.
Patologie vascolari
Comune: estremità fredde e cianotiche.
Raro: ipotensione (talvolta associata a sincope), fenomeno di Raynaud, aumento di una claudicazione intermittente già esistente.

Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
Non nota: sindrome simil-lupoide

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Raro: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o con anamnesi di affezioni asmatiche.
Patologie gastrointestinali
Comune: problemi gastrointestinali, nausea, vomito, diarrea e stipsi.
Raro: secchezza delle fauci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: rash cutaneo, alopecia, reazioni cutanee di tipo psoriasico, aggravamento della psoriasi, porpora.
Frequenza non nota: reazioni di ipersensibilità, compresi angioedema e orticaria.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: affaticamento, sudorazione.
Esami diagnostici
Molto raro: è stato osservato un aumento degli anticorpi antinucleari, tuttavia non è chiara la rilevanza clinica.
Patologie epatobiliari:
Non comune: aumento dei livelli delle transaminasi.
Raro: tossicità epatica, compresa colestasi intraepatica.
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Raro: impotenza.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta direttamente tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Atenololo Ahcl durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza e allattamento

Gravidanza

I beta-bloccanti, riducendo la perfusione placentare, possono causare la morte intrauterina del feto e provocare parti immaturi e prematuri. Inoltre, possono verificarsi effetti negativi sul feto e sul neonato (soprattutto ipoglicemia e bradicardia). Nel periodo postnatale vi è un maggior rischio di complicazioni cardiache e polmonari. Pertanto il neonato deve essere attentamente monitorato.

L'atenololo attraversa la placenta. Se durante la gravidanza si assume atenololo regolarmente, si deve consultare il medico.

L'atenololo è stato usato, sotto stretto controllo medico, con buoni risultati per il trattamento dell'ipertensione gravidica. Non si sono verificate anomalie fetali; occorre tuttavia precisare che l'atenololo è stato usato solo dopo la 20a settimana di gravidanza. Inoltre, non vi sono indicazioni di effetti avversi durante il parto o durante il periodo dell'allattamento. Tuttavia, non si può escludere un effetto pericoloso per il feto.

Allattamento

La concentrazione nel latte materno è tre volte superiore a quella nel sangue. Durante l'allattamento si sono rilevate solo basse concentrazioni di atenololo nel bambino. Comunque, nella terapia a lungo termine non si può escludere il manifestarsi di effetti beta-bloccanti nel bambino. Se possibile, si consiglia di rispettare un intervallo di sei ore tra l'assunzione di atenololo e l'allattamento al seno. Durante questo periodo di tempo il bambino può essere allattato artificialmente.

Durante la gravidanza e l'allattamento, si devono soppesare attentamente i vantaggi e gli svantaggi dell'uso del farmaco.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Atenololo Ahcl sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Questo medicinale altera moderatamente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

La risposta reattiva individuale durante la guida o l'utilizzo di macchinari può essere influenzata da capogiri e da affaticamento occasionali.


PRINCIPIO ATTIVO


Atenololo AHCL 25 mg compresse

Ogni compressa contiene 25 mg di atenololo

Atenololo AHCL 50 mg compresse

Ogni compressa contiene 50 mg di atenololo

Atenololo AHCL 100 mg compresse

Ogni compressa contiene 100 mg di atenololo

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Carbonato di magnesio pesante

Amido di mais

Sodio laurilsolfato

Gelatina

Magnesio stearato (E572)

Cellulosa microcristallina

Talco


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 36 mesi

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Atenololo AHCL 25 mg compresse è confezionato in blister in PVC/PVDC/alluminio.

Confezioni: 14, 20, 28, 30 e 90 compresse.

Atenololo AHCL 50 mg compresse è confezionato in blister in PVC/PVDC/alluminio.

Confezioni: 14, 20, 28, 30, 50, 90 e 100 compresse.

Atenololo AHCL 100 mg compresse è confezionato in blister in PVC/PVDC/alluminio.

Confezioni: 14, 20, 28, 30, 50 e 90 compresse.

Atenololo Accord AHCL 25 mg compresse è disponibile in contenitori in HDPE con tappo a vite in PP.

Confezioni: 100, 500, 1000 e 5000 compresse.

Atenololo Accord AHCL 50 mg e 100 mg compresse sono disponibili in contenitori in HDPE con tappo a vite in PP.

Confezioni: 500 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 12/03/2024

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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