21 gennaio 2025
Farmaci - Fraxiparina
Fraxiparina 9500 UI antiXa/5 ml soluzione iniettabile 10 flaconi multidose 5 ml
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INDICE SCHEDA
- INFORMAZIONI GENERALI
- INDICAZIONI TERAPEUTICHE
- CONTROINDICAZIONI
- AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
- INTERAZIONI
- SOVRADOSAGGIO
- EFFETTI INDESIDERATI
- GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
- ECCIPIENTI
- SCADENZA E CONSERVAZIONE
- NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
- PATOLOGIE CORRELATE
INFORMAZIONI GENERALI
TITOLARE:
GlaxoSmithKline S.p.A.MARCHIO
FraxiparinaCONFEZIONE
9500 UI antiXa/5 ml soluzione iniettabile 10 flaconi multidose 5 mlFORMA FARMACEUTICA
soluzione
PRINCIPIO ATTIVO
nadroparina calcica
GRUPPO TERAPEUTICO
Eparine
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
A cosa serve Fraxiparina? Perchè si usa?
- Profilassi delle trombosi venose profonde (TVP) in chirurgia generale e in chirurgia ortopedica.
- Trattamento delle trombosi venose profonde.
- Prevenzione della coagulazione in corso di emodialisi.
- Trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico non-Q.
CONTROINDICAZIONI
Quando non dev'essere usato Fraxiparina?
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Anamnesi positiva per trombocitopenia con nadroparina (vedere anche 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
- Sanguinamento attivo o aumentato rischio emorragico legati a disturbi dell'emostasi, ad eccezione della coagulazione intravascolare disseminata non indotta da eparina.
- Lesioni organiche a rischio di sanguinamento (ulcera peptica in fase attiva, retinopatie, sindrome emorragica).
- Accidenti cerebrovascolari emorragici.
- Endocardite infettiva acuta.
- Insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) in pazienti che ricevono trattamento per trombosi venosa profonda, angina instabile e infarto del miocardio non-Q.
- Il flacone multidose contiene alcool benzilico e quindi non deve essere usato nei bambini di età inferiore ai tre anni.
Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (vedere 4.6 Gravidanza e Allattamento).
L'anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva è controindicata in quei pazienti che ricevono eparina a basso peso molecolare per uso terapeutico.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI D'USO
Cosa serve sapere prima di prendere Fraxiparina?
Nadroparina deve essere somministrata con cautela nelle situazioni seguenti, che possono essere associate ad un aumento del rischio di emorragia:
- insufficienza epatica
- ipertensione arteriosa grave
- storia clinica di ulcera peptica o di altre lesioni organiche a rischio di sanguinamento
- malattie vascolari della corioretina
- periodo post-operatorio a seguito di chirurgia cerebrale, del midollo spinaleo dell'occhio, e nei traumi cranici.
Trombocitopenia indotta da eparina
Nel 10-20% dei pazienti può comparire precocemente una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100.000/mm3), che può restare stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina è continuata.
In alcuni casi si può invece determinare una forma più grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immunomediata caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina-fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia, derivanti dall'irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall'eparina, la cosiddetta ''sindrome del trombo bianco''. Tale processo può portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, embolia arteriosa delle estremità, infarto miocardico, embolia polmonare, stroke e a volte morte. Perciò, la somministrazione di eparina a basso peso molecolare dovrebbe essere interrotta oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuova trombosi o un peggioramento di una trombosi precedente.
La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento della stessa, andrebbe intrapresa, dopo sospensione dell'eparina, con un anticoagulante alternativo.
È rischiosa in questi casi l'immediata introduzione della terapia anticoagulante orale (sono stati descritti casi di peggioramento della trombosi).
Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100.000/mm3, o se si verifica trombosi ricorrente, l'eparina a basso peso molecolare deve essere sospesa.
A causa della possibilità di trombocitopenia indotta da eparina, la conta piastrinica deve essere monitorata prima e durante tutto il corso del trattamento con nadroparina.
Sono stati riportati rari casi di trombocitopenia, occasionalmente grave, che può essere associata a trombosi arteriosa o venosa. Si deve prendere in considerazione tale diagnosi nelle seguenti situazioni:
- trombocitopenia
- qualsiasi riduzione significativa del livello delle piastrine (30- 50% in confronto al valore basale)
- peggioramento della trombosi iniziale, in corso di terapia
- trombosi che si presenta durante il trattamento
- coagulazione intravascolare disseminata.
Tali effetti sono probabilmente di natura immuno-allergica e, nel caso di un primo trattamento, sono stati riportati principalmente tra il 5° ed il 21° giorno di terapia, ma possono comparire anche molto più precocemente in caso di anamnesi positiva per trombocitopenia indotta da eparina.
In caso di anamnesi positiva per trombocitopenia comparsa con il trattamento con eparina (sia standard che a basso peso molecolare), si può prendere in considerazione, se necessario, il trattamento con nadroparina. In tali casi, un attento monitoraggio clinico e la verifica della conta piastrinica devono essere effettuati almeno una volta al giorno. Se compare trombocitopenia, il trattamento deve essere sospeso immediatamente.
Quando la trombocitopenia compare con l'uso di eparina (standard o a basso peso molecolare), deve essere presa in considerazione la sostituzione con un anti-trombotico di una classe differente.
Se ciò non fosse possibile, ma comunque fosse necessaria la somministrazione di eparina, si può prendere in considerazione la sostituzione con un'altra eparina a basso peso molecolare. In tali casi, il monitoraggio della conta piastrinica deve essere effettuato almeno giornalmente ed il trattamento deve essere sospeso non appena possibile, in quanto sono stati descritti casi di trombocitopenia iniziale che continuava dopo la sostituzione (vedere 4.3 Controindicazioni).
Test di aggregazione piastrinica in vitro sono solo di limitato valore nella diagnosi di trombocitopenia indotta da eparina.
Insufficienza renale
È noto che la nadroparina è principalmente escreta attraverso i reni, il che dà luogo ad una maggiore esposizione alla nadroparina per i pazienti affetti da insufficienza renale (vedere 5.2 Proprietà farmacocinetiche – Insufficienza renale). I pazienti con funzionalità renale compromessa presentano un maggior rischio di sanguinamento e devono essere trattati con cautela.
L'eventuale riduzione del dosaggio nei pazienti con una ridotta clearance della creatinina, deve essere basata sulla valutazione clinica, da parte del medico, del rischio individuale di sanguinamento rispetto al rischio di tromboembolismo (vedere 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
Anziani
Si raccomanda di verificare la funzionalità renale prima di iniziare il trattamento (vedere 4.3 Controindicazioni).
Iperkaliemia
L'eparina può sopprimere la secrezione surrenalica di aldosterone con conseguente iperkaliemia, particolarmente in quei pazienti con potassio plasmatico elevato, o a rischio di aumento dei livelli di potassio plasmatico, come i pazienti affetti da diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica pre-esistente o che assumono farmaci che possono causare iperkaliemia (per esempio
inibitori dell'enzima che converte l'angiotensina (ACE- inibitori), Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)).
Sembra che il rischio di iperkaliemia aumenti in relazione alla durata della terapia, ma in genere esso è reversibile.
Nei pazienti a rischio si deve monitorare il potassio plasmatico.
Anestesia spinale/epidurale, puntura spinale lombare e farmaci concomitanti
Il rischio di ematomi spinali/epidurali è aumentato da cateteri epidurali a permanenza o dall'uso concomitante di altri farmaci che possono influenzare l'emostasi, come gli antiinfiammatori non-steroidei (FANS), gli inibitori dell'aggregazione piastrinica o altri anticoagulanti. Il rischio risulta inoltre aumentato da traumi o da punture epidurali o spinali ripetute.
Pertanto, il ricorso concomitante ad un blocco neuroassiale e ad una terapia anti-coagulante deve essere deciso dopo aver stabilito con attenzione il bilancio rischio/beneficio individuale nelle situazioni seguenti:
- nei pazienti già trattati con anti-coagulanti, i benefici di un blocco neuroassiale devono essere attentamente valutati in confronto ai rischi;
- nei pazienti in cui si prevede di ricorrere a chirurgia elettiva con blocco neuroassiale, i benefici della terapia anticoagulante devono essere attentamente valutati in confronto ai rischi.
Per i pazienti con insufficienza renale si devono prendere in considerazione intervalli di tempo maggiori.
I pazienti devono essere frequentemente controllati per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche, come dolore alla schiena, deficit sensoriali e motori (intorpidimento e debolezza agli arti inferiori), disfunzione intestinale o vescicale Se si nota una compromissione neurologica, è necessario un trattamento d'urgenza. Il personale infermieristico deve essere addestrato per individuare tali segni o sintomi. I pazienti devono essere istruiti ad informare immediatamente il medico qualora si verifichino tali sintomi.
Nel caso si sospettino segni o sintomi di ematoma spinale, si deve fare con urgenza una diagnosi ed intervenire con il trattamento che includa la decompressione della colonna vertebrale.
In caso durante il posizionamento del catetere si sia verificato un sanguinamento significativo o evidente, prima di iniziare/riprendere la terapia con eparina è necessario effettuare una accurata valutazione del rapporto di beneficio/rischio.
Nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o peridurale, ad analgesia epidurale, o a puntura lombare, la profilassi con basse dosi di eparina a basse peso molecolare (se compresa nel paragrafo 4.1 indicazioni terapeutiche) può essere raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. Di regola l'inserimento del catetere spinale deve essere effettuato dopo almeno 12 ore dall'ultima somministrazione di eparina a basso peso molecolare a dosi profilattiche. Dosi successive non dovrebbero essere somministrate prima che siano trascorse almeno 4 ore dall'inserimento o dalla rimozione del catetere, ovvero ulteriormente ritardate o non somministrate nel caso di aspirato emorragico durante il posizionamento iniziale dell'ago spinale o epidurale. La rimozione di un catetere epidurale “a permanenza“ dovrebbe essere fatta alla massima distanza possibile dall'ultima dose eparinica profilattica (12 ore circa) eseguita in corso di anestesia.
Qualora si decida di somministrare eparina a basso peso molecolare prima o dopo di un'anestesia peridurale o spinale, si deve prestare estrema attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche come: dolore lombare, deficit sensoriale e motorio (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), alterazioni della funzione vescicale o intestinale. Il personale infermieristico dovrebbe essere istruito ad individuare questi segni e sintomi. I pazienti dovrebbero essere istruiti ad informare immediatamente il personale medico o infermieristico se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi.
Se si sospettano segni o sintomi di ematoma epidurale o spinale, deve essere formulata una diagnosi immediata ed iniziato un trattamento che comprenda la decompressione del midollo spinale.
Necrosi cutanea
La necrosi cutanea è stata riportata molto raramente. Essa è preceduta da porpora o placche eritematose infiltrate o dolenti, con o senza sintomi generali. In tali casi, il trattamento deve essere immediatamente sospeso.
Allergia al lattice
Il cappuccio di protezione dell'ago della siringa preriempita può contenere gomma al lattice naturale che può provocare reazioni allergiche nei soggetti sensibili al lattice.
INTERAZIONI
Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Fraxiparina?
Nadroparina deve essere somministrata con cautela nei pazienti che ricevono agenti anti-coagulanti orali, (gluco-) corticosteroidi sistemici e destrani. Quando si inizia la terapia anti-coagulante orale nei pazienti che ricevono nadroparina, il trattamento con nadroparina deve essere continuato fino a che l'International Normalised Ratio (INR) si sia stabilizzato sul valore richiesto.
Salicilati, antiinfiammatori non-steroidei e farmaci anti-aggreganti piastrinici
Nella profilassi o nel trattamento di disturbi tromboembolici venosi e nella prevenzione della coagulazione durante l'emodialisi, l'uso concomitante di aspirina, di altri salicilati, di FANS e di agenti antiaggreganti piastrinici non è raccomandato, in quanto tali farmaci possono aumentare il rischio di emorragia. Quando tali combinazioni non possono essere evitate, si raccomanda di monitorare attentamente i parametri clinici e biologici.
Negli studi clinici per il trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico non-Q, nadroparina è stata somministrata in associazione ad aspirina fino ad una dose massima di 325 mg al giorno di acido acetilsalicilico (vedere 4.2 Posologia e modo di somministrazione e 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
Associazioni sconsigliate
- Acido acetilsalicilico ed altri salicilati (per via generale)
Utilizzare altre sostanze per un effetto antalgico o antipiretico.
In caso di trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico non-Q, nadroparina deve essere somministrata in associazione ad acido acetilsalicilico ad una dose massima di 325 mg/die (vedere 4.2 Posologia e modo di somministrazione e 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
- FANS (per via generale)
Se non è possibile evitare l'associazione, istituire un'attenta sorveglianza clinica e biologica.
- Ticlopidina: aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica da ticlopidina).
- Altri antiaggreganti piastrinici (clopidogrel, dipiridamolo, sulfinpirazone, ecc..): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica).
- Anticoagulanti orali
Al momento della sostituzione dell'eparina con gli anticoagulanti orali:
a. rinforzare la sorveglianza clinica e biologica (tempo di Quick espresso in INR).
b. per controllare l'effetto degli anticoagulanti orali effettuare il prelievo prima della somministrazione di eparina, nel caso questa sia discontinua o, di preferenza, utilizzare un reattivo non sensibile all'eparina. A causa del tempo di latenza necessario affinchè l'anticoagulante orale sia pienamente efficace, si deve continuare il trattamento con eparina fino a quando l'INR si sia stabilizzato nel range terapeutico (compreso tra 2 e 3).
- Glucocorticoidi (via generale)
L'associazione deve essere giustificata; potenziare la sorveglianza clinica.
- Destrano (via parenterale)
Adattare la posologia dell'eparina in modo da non superare una ipocoagulabilità superiore a 1,5 volte il valore di riferimento, durante l'associazione e dopo la sospensione di destrano.
- In caso di somministrazione contemporanea di acido ascorbico, antiistaminici, digitale, penicilline e.v., tetracicline o fenotiazine si può avere una inibizione dell'attività del farmaco.
SOVRADOSAGGIO
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Fraxiparina?
Sintomi e segni
La manifestazione clinica più evidente del sovradosaggio, sia per via sottocutanea che endovenosa è l'emorragia. In tal caso deve essere effettuata una conta piastrinica e devono essere misurati gli altri parametri di coagulazione.
I sanguinamenti minori raramente richiedono una terapia specifica e generalmente è sufficiente ridurre o ritardare le dosi successive di nadroparina.
Trattamento
Soltanto nei casi gravi si deve prendere in considerazione l'uso della protamina solfato, che neutralizza in gran parte l'effetto anticoagulante di nadroparina, anche se rimane parte dell'attività antiXa.
0,6 ml di protamina solfato neutralizzano circa 950 U.I. antiXa di nadroparina. Per la quantità di protamina da iniettare si deve tenere conto del tempo trascorso dall'iniezione di eparina ed eventualmente effettuare una riduzione della dose di protamina.
EFFETTI INDESIDERATI
Quali sono gli effetti collaterali di Fraxiparina?
Le reazioni avverse sono elencate di seguito per sistema, organo, classe e frequenza.
La seguente convenzione è stata usata per la classificazione degli eventi avversi in termini di frequenza: molto comune ≥1/10, comune da ≥1/100 a <1/10, non comune da ≥1/1000 a <1/100, raro da ≥1/10000 a <1/1000, molto raro <1/10000.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune: manifestazioni emorragiche in vari siti (inclusi casi di ematoma spinale), più frequenti in pazienti con altri fattori di rischio (vedere 4.3 Controindicazioni e 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
Raro: trombocitopenia (inclusa quella indotta da eparina) (vedere 4.4 “vvertenze speciali e precauzioni d'impiego), trombocitosi
Molto raro: eosinofilia, reversibile in seguito ad interruzione del trattamento.
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro: reazioni di ipersensibilità (compreso angioedema e reazioni cutanee), reazione anafilattoide.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto raro: iperkaliemia reversibile correlata alla soppressione, indotta da eparina, della secrezione di aldosterone, in particolare nei pazienti a rischio (vedere 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego).
Patologie epatobiliari
Comune: aumento delle transaminasi, in genere transitorio
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto raro: priapismo
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: rash, orticaria, eritema, prurito.
Molto raro: necrosi cutanea, normalmente al sito di iniezione (vedere paragrafo 4.4.)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune: ematoma nel sito dell'iniezione.
In alcuni casi si può notare la comparsa di noduli fissi che non sono indice di un incistamento di eparina. Generalmente questi noduli scompaiono dopo alcuni giorni.
Comune: reazione nel punto di iniezione
Raro: calcinosi nel punto di iniezione
La calcinosi è più frequente nei pazienti con produzione anormale di fosfato di calcio, così come in alcuni casi di insufficienza renale cronica.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
E' possibile prendere Fraxiparina durante la gravidanza e l'allattamento?
Fertilità
Non esistono studi clinici sull'effetto di nadroparina sulla fertilità.
Gravidanza
Gli studi nell'animale non hanno evidenziato nessuna attività teratogena o fetotossica. Tuttavia, esistono solo dati clinicilimitati riguardanti il passaggio di nadroparina attraverso la placenta nelle donne in gravidanza. Pertanto l'uso di nadroparina in gravidanza non è consigliato a meno che i benefici terapeutici superino i possibili rischi.
Allattamento
Le informazioni sull'escrezione di nadroparina nel latte materno sono limitate. Pertanto l'uso di nadroparina durante l'allattamento al seno non è consigliato.
GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI
Effetti di Fraxiparina sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non esistono dati sugli effetti di nadroparina sulla capacità di guidare o di operare su macchinari.
ECCIPIENTI
Calcio idrossido soluzione o acido cloridrico diluito, alcool benzilico, acqua per preparazioni iniettabili.
SCADENZA E CONSERVAZIONE
Scadenza: 36 mesi
Conservare a temperatura non superiore a 30°C.
NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE
FRAXIPARINA 9.500 UI/ml soluzione iniettabile:
- flacone multidose da 19.000 U.I./2 ml in confezione da 10 unità.
- flacone multidose da 47.500 U.I./5 ml in confezione da 10 unità.
- flacone multidose da 142.500 U.I./15 ml in confezione da 10 unità.
PATOLOGIE CORRELATE
Data ultimo aggiornamento: 23/08/2022
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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