Kelsee 2 mg/0,02 mg 1x28 compresse a rilascio prolungato

22 gennaio 2025
Farmaci - Kelsee

Kelsee 2 mg/0,02 mg 1x28 compresse a rilascio prolungato


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Kelsee 2 mg/0,02 mg 1x28 compresse a rilascio prolungato è un medicinale soggetto a prescrizione medica (classe CN), a base di etinilestradiolo + dienogest, appartenente al gruppo terapeutico Contraccettivi ormonali sistemici. E' commercializzato in Italia da Exeltis Italia S.r.l.


INDICE SCHEDA



INFORMAZIONI GENERALI


TITOLARE:

Exeltis Italia S.r.l.

MARCHIO

Kelsee

CONFEZIONE

2 mg/0,02 mg 1x28 compresse a rilascio prolungato

FORMA FARMACEUTICA
compressa a rilascio prolungato

PRINCIPIO ATTIVO
etinilestradiolo + dienogest

GRUPPO TERAPEUTICO
Contraccettivi ormonali sistemici

CLASSE
CN

RICETTA
medicinale soggetto a prescrizione medica

PREZZO
18,06 €


CONFEZIONI DISPONIBILI IN COMMERCIO


Confezioni e formulazioni di Kelsee disponibili in commercio:


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Foglietto illustrativo Kelsee »

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INDICAZIONI TERAPEUTICHE


A cosa serve Kelsee? Perchè si usa?


Contraccezione ormonale orale.

La decisione di prescrivere KELSEE deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a KELSEE e quello associato ad altri contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).


CONTROINDICAZIONI


Quando non dev'essere usato Kelsee?


I contraccettivi ormonali combinati (COC) non devono essere assunti nelle seguenti condizioni. Se una di queste condizioni si presente per la prima volta durante l'assunzione di COC, l'assunzione deve essere interrotta immediatamente.
  • ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • presenza o rischio di tromboembolia venosa (TEV)
  • tromboembolia venosa - TEV in corso (con assunzione di anticoagulanti) o pregressa (per es. trombosi venosa profonda [TVP] o embolia polmonare [EP])
  • predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia venosa, come resistenza alla proteina C attivata (incluso fattore V di Leiden), carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S
  • intervento chirurgico maggiore con immobilizzazione prolungata (vedere paragrafo 4.4)
  • rischio elevato di tromboembolia venosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4)
  • presenza o rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)
  • tromboembolia arteriosa – TEA in corso o pregressa (ad es. infarto miocardico) o condizioni prodromiche (ad es. angina pectoris)
  • malattia cerebrovascolare – ictus in corso o pregresso o condizioni prodromiche (ad es. ischemico transitorio, TIA)
  • predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia arteriosa, come iperomocisteinemia e anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante)
  • precedenti di emicrania con sintomi neurologici focali
  • rischio elevato di tromboembolia arteriosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) o alla presenza di un fattore di rischio grave come:
    • diabete mellito con sintomi vascolari
    • ipertensione grave
    • dislipoproteinemia grave
  • patologia del fegato in atto o pregressa, se i valori della funzione epatica non sono tornati alla normalità
  • tumore epatico in atto o pregresso (benigno o maligno)
  • condizioni maligne note o sospette influenzate da steroidi sessuali (per es. degli organi genitali o della mammella)
  • sanguinamento vaginale di natura non accertata.
È controindicato l'uso concomitante di KELSEE con medicinali contenenti o ombitasvir/paritaprevir/ritonavir, dasabuvir, glecaprevir/pibrentasvir e sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (vedere paragrafo 4.5).


INTERAZIONI


Quali farmaci, principi attivi o alimenti possono interagire con l'effetto di Kelsee?


Per identificare potenziali interazioni, devono essere consultate le informazioni relative ad altri medicinali assunti contemporaneamente.

Effetti di altri medicinali su KELSEE

Possono verificarsi interazioni con medicinali che inducono gli enzimi microsomiali che possono determinare un aumento nella clearance degli ormoni sessuali e che possono portare a sanguinamento da interruzione e/o mancata contraccezione.

Gestione

L'induzione enzimatica può già essere osservata dopo pochi giorni di trattamento. L'induzione enzimatica massima si vede generalmente entro poche settimane. Dopo la cessazione della terapia farmacologica, l'induzione enzimatica può essere mantenuta per circa 4 settimane.

Trattamento a breve termine

Le donne in trattamento con medicinali a induzione enzimatica epatica devono utilizzare temporaneamente un metodo barriera o un altro metodo di contraccezione in aggiunta ai contraccettivi orali combinati. Il metodo barriera deve essere usato per tutto il tempo della terapia concomitante e per 28 giorni dopo la sua interruzione. Se la terapia prosegue dopo la fine delle compresse attive nella confezione di contraccettivi orali combinati, le compresse placebo devono essere scartare e si deve iniziare subito la confezione successiva di contraccettivi orali combinati.

Trattamentoalungotermine

Per le donne in trattamento a lungo termine con principi attivi ad induzione enzimatica epatica, si raccomanda l'uso di un altro metodo contraccettivo affidabile non-ormonale.

Sostanze che aumentano la clearance dei contraccettivi orali combinati (diminuita efficacia dei contraccettivi orali combinati mediante induzione enzimatica), per esempio:

Barbiturici, carbamazepine, fenitoina, primidone, rifampicina e possibilmente anche oxcarbazepina, topiramato, felbamato, griseofulvina e prodotti contenenti il rimedio erboristico Erba di San Giovanni (hypericum perforatum).

Sostanze con effetti variabili sulla clearance dei contraccettivi orali combinati

Quando vengono somministrati contemporaneamente a contraccettivi orali combinati, molti inibitori della proteasi di HIV/HCV e inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa come anche la combinazione di entrambi, possono aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di estrogeni o progestinici. Questi cambiamenti possono essere clinicamente rilevanti in alcuni casi.

Pertanto, devono essere consultate le informazioni sulla prescrizione di medicinali concomitanti contro HIV/HCV per identificare potenziali interazioni e le relative raccomandazioni. In caso di dubbio, le donne in terapia con inibitori della proteasi o inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa devono utilizzare un metodo contraccettivo di barriera supplementare.

Sostanze che diminuiscono la clearance dei contraccettivi orali combinati (inibitori enzimatici) Dienogest è un substrato del citocroma P450 (CYP) 3A4. La rilevanza clinica di una potenziale interazione con gli inibitori enzimatici rimane sconosciuta. La somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche degli estrogeni o dei progestinici o di entrambi.

Dosi di etoricoxib da 60 a 120 mg/die hanno dimostrato di aumentare le concentrazioni plasmatiche di etinilestradiolo rispettivamente da 1,4 a 1,6 volte, quando somministrate in concomitanza con un contraccettivo ormonale combinato contenente 0,035 mg di etinilestradiolo.

Effetti di KELSEE su altri medicinali

I contraccettivi orali combinati possono interferire sul metabolismo di alcuni altri principi attivi. Di conseguenza, le concentrazioni plasmatiche e tissutali possono aumentare (ad es. ciclosporina) o diminuire (ad es. lamotrigina).

Dati clinici suggeriscono che l'etinilestradiolo inibisce la clearance dei substrati del CYP1A2 portando ad un debole (per es. teofillina) o moderato (per. es. tizanidina) aumento delle loro concentrazioni plasmatiche.

Interazioni farmacodinamiche

Durante studi clinici con pazienti trattati per infezioni da virus dell'epatite C (HCV) con medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir con o senza ribavirina, si sono verificati aumenti delle transaminasi (ALT) superiori a 5 volte il limite superiore della norma (ULN) in misura significativamente più frequente in donne che usano farmaci contenenti etinilestradiolo come i contraccettivi ormonali combinati (COC). Inoltre, anche in pazienti trattate con glecaprevir/pibrentasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir, sono stati osservati aumenti delle ALT in donne che utilizzavano farmaci contenenti etinilestradiolo come i COC (vedere paragrafo 4.3).

Perciò, le utilizzatrici di KELSEE devono passare ad un metodo alternativo di contraccezione (per esempio, contraccezione a base di solo progestinico o metodi non ormonali) prima di iniziare una terapia con questo regime combinato di medicinali. KELSEE può essere ricominciato 2 settimane dopo la fine del trattamento con questo regime combinato di medicinali.

Altre forme di interazione

Test di laboratorio

L'uso di steroidi contraccettivi può influenzare i risultati di alcuni esami di laboratorio, compresi parametri biochimici di fegato, tiroide, corteccia surrenale e della funzione renale, livelli plasmatici delle proteine (di trasporto), per es. globuline legate a corticosteroidi e frazioni lipido/lipoproteiche, parametri del metabolismo dei carboidrati e parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Le variazioni rimangono generalmente entro i normali limiti di laboratorio.


POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE


Come si usa Kelsee? Dosi e modo d'uso


Modo di somministrazione

Uso orale.

Posologia

Le compresse devono essere assunte approssimativamente alla stessa ora ogni giorno, se necessario con un po' di liquido, nell'ordine indicato sul blister. L'assunzione delle compresse è continua. Si deve assumere una compressa bianca ogni giorno per 24 giorni consecutivi, seguita da una compressa verde per 4 giorni. Ogni confezione successiva viene iniziata il giorno dopo l'ultima compressa del blister precedente. L'emorragia da interruzione inizia di solito al 2°-3° giorno dopo l'inizio delle compresse verdi placebo (ultima fila) e può non essere terminata prima che si inizi il blister successivo.

Come iniziare KELSEE
  • Nessun uso di contraccettivi ormonali nel mese precedente:
L'assunzione della compressa deve iniziare al primo giorno del ciclo naturale (ovvero il primo giorno di mestruazione). Se l'assunzione inizia fra il giorno 2 e il giorno 5, deve essere utilizzato in aggiunta un metodo contraccettivo non ormonale (metodo di barriera) durante i primi 7 giorni di assunzione della compressa.
  • Passaggio da un contraccettivo ormonale combinato (contraccettivo orale combinato, anello vaginale, cerotto transdermico)
La donna deve iniziare l'assunzione di KELSEE preferibilmente il giorno dopo l'ultima compressa attiva (l'ultima compressa contenente i principi attivi) del precedente contraccettivo orale combinato, ma al più tardi il giorno dopo il consueto intervallo senza compresse o il giorno dopo l'assunzione dell'ultima compressa placebo del contraccettivo orale combinato precedente. Se è stato precedentemente usato un anello vaginale o un cerotto transdermico, la donna deve iniziare l'assunzione di KELSEE preferibilmente il giorno della rimozione, ma al più tardi il giorno in cui ci sarebbe stata l'applicazione successiva.
  • Passaggio da un metodo a base di solo progestinico (pillola a base di solo progestinico, impianti, forme iniettabili) o da un dispositivo intrauterino a rilascio di progestinico (IUS):
La donna può effettuare il passaggio dalla pillola a base di solo progestinico in qualsiasi giorno (da un impianto o da un dispositivo intrauterino deve avvenire il giorno della loro rimozione, da un contraccettivo iniettabile dal giorno in cui si sarebbe dovuta eseguire la successiva iniezione), ma, in tutti questi casi, si deve consigliare di utilizzare un metodo aggiuntivo di barriera per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse.
  • Dopo un aborto avvenuto al primo trimestre:
La donna può iniziare immediatamente l'assunzione di KELSEE. In questo caso, non è richiesta alcuna misura contraccettiva aggiuntiva.
  • Dopo un parto o dopo un aborto avvenuto nel secondo trimestre:
Le donne devono essere informate di iniziare 21-28 giorni dopo il parto o dopo un aborto nel secondo trimestre. Se si inizia più tardi, la donna deve essere informata di usare un metodo di barriera durante i primi 7 giorni. Tuttavia, se c'è già stato un rapporto sessuale, si deve escludere la gravidanza prima che abbia inizio l'assunzione del contraccettivo ormonale combinato o la donna deve attendere fino al suo primo ciclo mestruale.

Per l'uso durante l'allattamento vedere il paragrafo 4.6.

Gestione delle compresse dimenticate

L'efficacia contraccettiva può essere diminuita se le compresse bianche vengono dimenticate e, in modo particolare, se le compresse vengono dimenticate durante i primi giorni della confezione.

Se il ritardo nell'assunzione della compressa attiva bianca è inferiore a 24 ore, la protezione della gravidanza non è ridotta. La donna deve assumere la compressa appena si ricorda e assumere le compresse successive alla solita ora.

Se il ritardo nell'assunzione di una qualsiasi compressa attiva bianca è superiore a 24 ore, la protezione della gravidanza può essere ridotta. La pillola dimenticata può quindi essere gestita secondo le seguenti due regole fondamentali:

  1. L'intervallo raccomandato per le compresse senza ormoni è di 4 giorni, l'assunzione delle compresse attive non deve mai essere interrotta per più di 4 giorni.
  2. Per ottenere un'adeguata inibizione dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio per ottenere l'inibizione della ovulazione sono necessari sette giorni di assunzione ininterrotta delle compresse attive.
Di conseguenza, si possono dare le seguenti istruzioni per la pratica clinica:


  • Giorno 1-7
La donna deve assumere l'ultima compressa dimenticata appena possibile, anche se ciò significa assumere due compresse contemporaneamente. La donna continua poi assumendo le compresse all'ora consueta. In aggiunta, deve essere utilizzato un metodo barriera, come il profilattico, finché non ha completato 7 giorni di assunzione ininterrotta di compresse bianche attive. Se c'è stato un rapporto sessuale nei 7 giorni precedenti, si deve prendere in considerazione la possibilità di una gravidanza.

Più compresse vengono dimenticate e più la dimenticanza è vicina alla fase della compressa placebo, maggiore è il rischio di una gravidanza.
  • Giorno 8-14
La donna deve assumere l'ultima compressa dimenticata appena possibile, anche se ciò significa assumere due compresse contemporaneamente. La donna continua poi assumendo le compresse all'ora consueta. Se la donna ha assunto le compresse correttamente nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata, non è necessario utilizzare precauzioni contraccettive aggiuntive. Tuttavia, se ha dimenticato più di 1 compressa, la donna deve essere avvisata di prendere precauzioni aggiuntive finché non ha completato 7 giorni di assunzione ininterrotta di compresse bianche attive.
  • Giorno 15-24
Il rischio che l'affidabilità sia ridotta è imminente in quanto si avvicina la fase delle compresse placebo. Tuttavia, modificando lo schema di assunzione delle compresse, è ancora possibile prevenire la riduzione della protezione contraccettiva. Aderendo ad una delle due seguenti opzioni, non è pertanto necessario usare precauzioni contraccettive aggiuntive, a condizione che nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata la donna abbia assunto correttamente tutte le compresse. In caso contrario, la donna deve seguire la prima di queste due opzioni e usare anche precauzioni aggiuntive finché non ha completato 7 giorni di assunzione ininterrotta di compresse bianche attive.

  1. La donna deve assumere l'ultima compressa dimenticata appena possibile, anche se ciò significa assumere due compresse contemporaneamente. La donna continua poi assumendo le compresse all'ora consueta finché non ha finito le compresse bianche attive. Le 4 compresse placebo verdi dell'ultima fila devono essere eliminate. Si deve iniziare subito il blister successivo. È improbabile che la donna abbia un'emorragia da sospensione fino al termine delle compresse bianche attive del secondo blister, ma potrebbero verificarsi macchie di sangue (spotting) o sanguinamento da interruzione nei giorni di assunzione delle compresse bianche attive.
  2. La donna deve essere anche informata di sospendere l'assunzione delle compresse bianche attive dal blister in uso. Deve poi assumere le compresse verdi placebo dall'ultima fila per 4 giorni, inclusi i giorni in cui ha dimenticato le compresse, e in seguito continuare con il successivo blister.
Se la donna ha dimenticato le compresse e successivamente non si presenta un'emorragia da sospensione nella fase delle compresse placebo, deve essere considerata l'eventualità di una gravidanza.

Errori nell'assunzione di una o più compresse verdi non hanno alcuna conseguenza, a condizione che l'intervallo tra l'ultima compressa bianca del blister attuale e la prima compressa bianca del blister successivo non superi i quattro giorni. Le compresse di placebo dimenticate devono essere eliminate, per evitare un intervallo senza ormoni più lungo di 4 giorni.

Consigli in caso di disturbi gastrointestinali

In caso di gravi disturbi gastrointestinali (ad esempio vomito o diarrea), l'assorbimento può non essere completo e si devono utilizzare misure contraccettive aggiuntive. Se si verifica vomito entro 3-4 ore dopo l'assunzione della compressa bianca attiva, deve essere assunta una nuova compressa (in sostituzione) appena possibile. La nuova compressa bianca attiva deve essere assunta entro 24 ore dall'ora abituale di assunzione delle compresse, se possibile. Se sono trascorse più di 24 ore, si applicano i consigli sulle compresse dimenticate, forniti al paragrafo 4.2 “Gestione delle compresse dimenticate”. Se la donna non vuole modificare l'abituale schema di assunzione delle compresse, deve prendere la(e) compressa(e) bianca(che) attiva(e) aggiuntiva(e) da un altro blister.

Ritardare l'emorragia da interruzione

Per ritardare l'emorragia da interruzione, la donna deve continuare a prendere direttamente le compresse dal blister successivo di KELSEE senza assumere le compresse verdi placebo dal blister attuale. L'assunzione può essere proseguita fino a quando lo desidera la donna, ma non oltre la fine del secondo blister. Durante l'assunzione delle compresse del secondo blister possono verificarsi metrorragia da interruzione non programmata o spotting. La regolare assunzione di KELSEE viene poi ripresa dopo il consueto intervallo di 4 giorni di assunzione di compresse placebo.

Per spostare le mestruazioni in un giorno della settimana diverso da quello a cui la donna è abituata con il suo schema attuale, le si può consigliare di accorciare la successiva fase con la compressa verde placebo dei giorni che desidera. Più breve è l'intervallo, maggiore è il rischio che non si presenti un'emorragia da interruzione e che si presentino invece emorragia non programmata o spotting durante la confezione successiva (come quando si ritardano le mestruazioni).

Informazioni aggiuntive per gruppi speciali di pazienti

Popolazione pediatrica

KELSEE è indicato solo dopo il menarca (vedere paragrafo 5.1).

Pazienti anziani

Non applicabile. KELSEE non è indicato dopo la menopausa.

Pazienti con compromissione epatica

KELSEE è controindicato in donne con gravi patologie epatiche (vedere paragrafo 4.3).

Pazienti con compromissione renale

KELSEE non è stato studiato specificamente in pazienti con funzione renale compromessa. I dati disponibili non suggeriscono un cambiamento nel trattamento in questa popolazione di pazienti.


SOVRADOSAGGIO


Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Kelsee?


La tossicità orale acuta di etinilestradiolo e dienogest è molto bassa. Ad esempio, se un bambino assumesse contemporaneamente parecchie compresse di KELSEE, è improbabile che ne risultino sintomi tossici. I sintomi che possono verificarsi in un caso simile sono nausea, vomito e sanguinamento inatteso. Possono anche verificarsi sanguinamenti vaginali in ragazze prima del menarca, se accidentalmente assumono il medicinale. Normalmente non è richiesto un trattamento specifico. Se necessario, deve essere somministrata una terapia di supporto.


GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO


E' possibile prendere Kelsee durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

KELSEE non è indicato durante la gravidanza.

Se durante l'assunzione di KELSEE si verifica una gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. Approfonditi studi epidemiologici non hanno rilevato né un aumento del rischio di difetti alla nascita nei bambini nati da donne che hanno usato contraccettivi orali combinati prima della gravidanza, né un effetto teratogeno quando contraccettivi orali combinati sono stati presi inavvertitamente durante le prime fasi della gravidanza.

Studi sugli animali hanno mostrato effetti indesiderati durante la gravidanza e l'allattamento (vedere paragrafo 5.3). Sulla base di questi risultati di studi sugli animali, non possono essere esclusi effetti indesiderati attribuibili agli effetti ormonali dei principi attivi. Tuttavia, l'esperienza generale con i contraccettivi orali combinati durante la gravidanza non ha fornito evidenza di effetti indesiderati nell'uomo.

Il maggior rischio di TEV nel periodo dopo il parto deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l'assunzione di KELSEE (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Allattamento

L'allattamento può essere influenzato dai contraccettivi orali combinati in quanto possono ridurre la quantità e modificare la composizione del latte materno. Piccole quantità di steroidi contraccettivi e/o di loro metaboliti possono essere escrete nel latte materno durante l'uso di contraccettivi orali combinati. Queste quantità possono influire sul bambino. Pertanto, KELSEE non deve essere utilizzato finché la madre che allatta non ha completamente svezzato il bambino.

Fertilità

KELSEE è indicato per la contraccezione orale. Per informazioni sul ritorno alla fertilità, vedere paragrafo 5.1.


GUIDA DI VEICOLI E USO DI MACCHINARI


Effetti di Kelsee sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari


Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari. Nelle utilizzatrici di contraccettivi orali combinati non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.


PRINCIPIO ATTIVO


Compresse bianche a rilascio prolungato: ogni compressa contiene 2 mg di dienogest e 0,02 mg di etinilestradiolo.

Compresse verdi placebo: la compressa non contiene principi attivi.

Eccipienti con effetti noti

Ogni compressa bianca attiva a rilascio prolungato contiene 19 mg di lattosio (come lattosio monoidrato).

Ogni compressa verde placebo rivestita con film contiene 56 mg di lattosio (come lattosio monoidrato).

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


ECCIPIENTI


Compressa bianca (attive):

Lattosio monoidrato

Ipromellosa (E 464)

Povidone

Magnesio stearato (E 470b)

Rivestimento

Alcool polivinilico parzialmente idrolizzato

Biossido di titanio (E 171)

Macrogol (E 1521)

Talco (E 553b)

Compressa verde (placebo):

Lattosio monoidrato

Amido di mais

Povidone

Silice colloidale

Magnesio stearato (E 470b)

Rivestimento

Ipromellosa (E 464)

Triacetina (E 1518)

Polisorbato 80

Biossido di titanio (E 171)

Indigotina lacca d'alluminio

Ossido di ferro giallo


SCADENZA E CONSERVAZIONE


Scadenza: 24 mesi

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Tenere il blister nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.


NATURA E CONTENUTO DEL CONTENITORE


Blister (PVC-PE-PVDC / Alluminio) contenente 24 compresse bianche e 4 compresse verdi. Le confezioni sono 1 x 28, 3 x 28, 6 x 28 e 13 x 28.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


PATOLOGIE CORRELATE


Data ultimo aggiornamento: 21/01/2025

Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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