Gabapentin Aurobindo

22 novembre 2024

Gabapentin Aurobindo


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Cos'è Gabapentin Aurobindo (gabapentin)


Gabapentin Aurobindo è un farmaco a base di gabapentin, appartenente al gruppo terapeutico Antiepilettici. E' commercializzato in Italia da Aurobindo Pharma (Italia) S.r.l.

Confezioni e formulazioni di Gabapentin Aurobindo disponibili in commercio


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A cosa serve Gabapentin Aurobindo e perchè si usa


Epilessia

Gabapentin è indicato come terapia aggiuntiva nel trattamento di attacchi epilettici parziali in presenza o meno di generalizzazione secondaria negli adulti e nei bambini dai 6 anni in poi (vedere paragrafo 5.1).

Gabapentin è indicato in monoterapia nel trattamento delle convulsioni parziali in presenza o in assenza di generalizzazione secondaria negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni di età in poi.

Trattamento del dolore neuropatico periferico

Gabapentin è indicato negli adulti nel trattamento del dolore neuropatico periferico, quale la neuropatia diabetica dolorosa e la nevralgia post-erpetica.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Gabapentin Aurobindo


Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Gabapentin Aurobindo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Rischi generalmente correlati all'epilessia ed ai farmaci antiepilettici

Alle donne in età fertile, e in particolare alle donne che stanno pianificando una gravidanza e alle donne che sono in gravidanza, deve essere fornita consulenza specialistica riguardo al potenziale rischio per il feto causato sia dalle convulsioni che dal trattamento antiepilettico. La necessità di un trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando una donna sta pianificando una gravidanza. Nelle donne in trattamento per l'epilessia non deve essere intrapresa alcuna interruzione improvvisa della terapia antiepilettica, poiché ciò potrebbe portare a crisi epilettiche che potrebbero avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino. La monoterapia dovrebbe essere preferita quando possibile perché la terapia con più farmaci antiepilettici potrebbe essere associata ad un rischio più elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli antiepilettici utilizzati.

Rischi correlati al gabapentin

Gabapentin attraversa la placenta umana.

I dati provenienti da uno studio osservazionale nordico su oltre 1700 gravidanze esposte a gabapentin nel primo trimestre non hanno mostrato un rischio più elevato di malformazioni congenite maggiori tra i bambini esposti a gabapentin rispetto ai bambini non esposti e rispetto ai bambini esposti a pregabalin, lamotrigina e pregabalin o lamotrigina. Allo stesso modo, non è stato osservato alcun aumento del rischio di disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini esposti a gabapentin durante la gravidanza.

C'erano prove limitate di un maggior rischio di basso peso alla nascita e di parto pretermine ma non di nati morti, sviluppo ridotto per l'età gestazionale, basso punteggio di Apgar a 5 minuti e microcefalia nei neonati di donne esposte a gabapentin.

Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Gabapentin può essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza se clinicamente necessario.

È stata segnalata sindrome da astinenza neonatale in neonati esposti in utero a gabapentin. La co-esposizione a gabapentin e oppioidi durante la gravidanza può aumentare il rischio di sindrome da astinenza neonatale. I neonati devono essere monitorati attentamente.

Allattamento

Gabapentin viene escreto nel latte materno. Poiché non si conoscono gli effetti sul bambino durante l'allattamento, è necessario prestare attenzione quando gabapentin viene somministrato alle donne durante l'allattamento. Gabapentin deve essere usato durante l'allattamento solo se i benefici superano chiaramente i rischi.

Fertilità

Negli studi animali non ci sono stati effetti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).


Quali sono gli effetti indesiderati di Gabapentin Aurobindo


Le reazioni avverse osservate nel corso degli studi clinici condotti nell'epilessia (in terapia aggiuntiva e in monoterapia) e nel dolore neuropatico sono riportati in una lista unica sottostante suddivisi per classificazione sistemica organica e frequenza molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 a < 1/10), non comune (≥ 1/1.000 a < 1/100), raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (<1/10.000). Quando un effetto indesiderato è stato osservato con frequenze diverse negli studi clinici, è stato assegnato alla frequenza più alta segnalata.

Altre reazioni segnalate durante la fase di commercializzazione del medicinale sono incluse con una frequenza non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili) in corsivo nella lista sottostante.

Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente.

Infezioni e infestazioni

Molto comune: Infezioni virali.

Comune: Polmonite, infezioni respiratorie, infezioni delle vie urinarie, infezioni, otite media.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Comune: Leucopenia.

Non nota: Trombocitopenia.

Disturbi del sistema immunitario

Non comune: Reazioni allergiche (p.es. orticaria).

Non nota: Sindrome da ipersensibilità (una reazione sistemica con una manifestazione variabile che può comprendere febbre, rash, epatite, linfoadenopatia, eosinofilia, e talvolta altri segni e sintomi), anafilassi (vedere paragrafo 4.4).

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune: Anoressia, aumento dell'appetito.

Non comune: Iperglicemia (osservata più spesso nei pazienti diabetici).

Raro: Ipoglicemia (osservata più spesso nei pazienti diabetici).

Non nota: Iponatremia.

Disturbi psichiatrici

Comune: Ostilità, confusione e instabilità emotiva, depressione, ansia, nervosismo, anomalie del pensiero.

Non comune: Agitazione.

Non nota: Ideazione suicidaria, allucinazioni, dipendenza da sostanza d'abuso.

Patologie del sistema nervoso

Molto comune: Sonnolenza, capogiri, atassia.

Comune: Convulsioni, ipercinesia, disartria, amnesia, tremori, insonnia, cefalea, sensazioni come parestesia, ipoestesia, coordinazione anomala, nistagmo, aumento, riduzione o assenza di riflessi.

Non comune: Ipocinesia, disturbi mentali.

Rara: Perdita di coscienza.

Non nota: Altri disturbi del movimento (p.es. coreoatetosi, discinesia, distonia).

Patologie dell'occhio

Comune: Disturbi della vista come ambliopia, diplopia.

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Comune: Vertigini.

Non nota: Tinnito.

Patologie cardiache

Non comune: Palpitazioni.

Patologie vascolari

Comune: Ipertensione, vasodilatazione.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Comune: Dispnea, bronchite, faringite, tosse, rinite.

Rara: Depressione respiratoria

Patologie gastrointestinali

Comune: Vomito, nausea, anomalie dentali, gengivite, diarrea, dolore addominale, dispepsia, stipsi, secchezza della bocca o della gola, flatulenza.

Non comune: Disfagia.

Non nota: Pancreatite.

Patologie epatobiliari

Non nota: Epatite, ittero.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: Edema facciale, porpora più spesso descritta come lividi a seguito di traumi fisici, rash, prurito, acne.

Non nota: Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, angioedema, eritema multiforme, alopecia, rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (vedere paragrafo 4.4).


Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune: Artralgia, mialgia, dolore alla schiena, contrazioni muscolari.

Non nota: Rabdomiolisi, mioclono.

Patologie renali e urinarie

Non nota: Insufficienza renale acuta, incontinenza.

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Comune: Impotenza.

Non nota: Ipertrofia mammaria, ginecomastia, disfunzione sessuale (incluse alterazioni della libido, disturbi dell'eiaculazione e anorgasmia).

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune: Affaticamento, febbre.

Comune: Edema periferico, disturbi della deambulazione, astenia, dolore, malessere, sindrome influenzale.

Non comune: Edema generalizzato.

Non nota: Reazioni da astinenza*, dolore al torace. Sono stati segnalati casi di morte improvvisa inspiegati per i quali non è stabilita una relazione di causalità con il trattamento a base di gabapentin.

Esami diagnostici

Comune: Riduzione della conta dei globuli bianchi, aumento di peso.

Non comune: Aumento degli indici di funzionalità epatica SGOT (AST), SGPT (ALT) e bilirubina.

Non nota: Creatinfosfochinasi ematica aumentata.

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Comune: Ferite accidentali, fratture, abrasioni.

Non comune: Cadute.

* A seguito dell'interruzione del trattamento a breve e a lungo termine con gabapentin, sono stati osservati sintomi da astinenza. I sintomi da astinenza possono verificarsi poco dopo l'interruzione, in genere entro 48 ore. I sintomi segnalati più frequentemente includono ansia, insonnia, nausea, dolori, sudorazione, tremore, cefalea, depressione, sensazione di anormalità, capogiro e malessere (vedere paragrafo 4.4). Il verificarsi di sintomi da astinenza dopo l'interruzione di gabapentin può indicare dipendenza da farmaco (vedere paragrafo 4.8). Il paziente deve esserne informato all'inizio del trattamento. Se gabapentin deve essere interrotto, si raccomanda di farlo gradualmente nell'arco di almeno 1 settimana indipendentemente dall'indicazione (vedere paragrafo 4.2).

Nel corso del trattamento con gabapentin sono stati segnalati casi di pancreatite acuta. Non è chiaro il rapporto di causalità con gabapentin (vedere paragrafo 4.4).

In pazienti sottoposti ad emodialisi, sono stati segnalati miopatia e livelli elevati di creatin chinasi dovuti al danno renale in fase terminale.

Infezioni delle vie respiratorie, otite media, convulsioni e bronchite sono state segnalate solo nel corso degli studi clinici condotti nei bambini. Inoltre, negli studi clinici condotti nei bambini sono stati comunemente segnalati comportamento aggressivo ed ipercinesia.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.


Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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