21 novembre 2024
Italprid
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Cos'è Italprid (tiapride cloridrato)
Italprid è un farmaco a base di tiapride cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antipsicotici benzamidici. E' commercializzato in Italia da Teofarma
Confezioni e formulazioni di Italprid disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Italprid disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Italprid e perchè si usa
Movimenti involontari, coreici in particolari. Quadri ipercinetici di tipo funzionale. Sindromi cefalalgiche ad eziologia diversa. Disturbi del comportamento con agitazione ed ansietà nelle sindromi alcoliche acute e croniche e nell'anziano.
Alterazione della mobilità gastro-intestinale. Discinesie gastro-intestinali.
Indicazioni: come usare Italprid, posologia, dosi e modo d'uso
La posologia e la via di somministrazione vanno adattate dal medico al tipo ed alla gravità del quadro clinico.
Nell'adulto, nelle manifestazioni dell'etilismo cronico 1 - 2 compresse al giorno.
Nei disturbi del comportamento dell'anziano; negli stati di agitazione cronica 1-2 compresse al giorno. Nei movimenti anormali 3-6 compresse a seconda della gravità della sintomatologia.
Cefalalgie: 1-3 compresse al giorno, aumentabili sino a 4 nei casi più gravi.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Italprid
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
- Concomitanti tumori prolattino-dipendenti (es. prolattinomi della ghiandola pituitaria) e cancro del seno.
- Feocromocitoma: in pazienti con feocromocitoma sono stati segnalati gravi episodi di ipertensione durante il trattamento con antidopaminergici, includendo alcune benzamidi. Pertanto, la prescrizione del farmaco è controindicata in pazienti con feocromocitoma, accertato o presunto.
- Associazione con levodopa o altri farmaci dopaminergici (vedere paragrafo 4.5).
Italprid può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
L'uso di tiapride non è raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non usino un metodo contraccettivo efficace. Durante la gravidanza il farmaco deve essere utilizzato soltanto in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.
I dati relativi all'uso di tiapride in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Tiapride attraversa la placenta. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Nei nati da madri trattate per lunghi periodi con alte dosi di neurolettici, sono stati descritti rari casi di sindromi extrapiramidali (ipertonia, tremore). Tiapride usato nell'ultimo periodo di gravidanza, in particolare ad alte dosi, potrebbe indurre:
- manifestazioni atropiniche aumentate dall'uso concomitante di farmaci antiparkinson: tachicardia, ipereccitabilità, distensione addominale, meconio ritardato;
- sedazione.
Il monitoraggio del neonato dovrà tenere conto degli effetti sopra menzionati. È consigliabile monitorare la funzionalità neurologica e gastrointestinale in caso di trattamento associato con farmaci antiparkinson. Tale monitoraggio dovrà essere esteso anche al neonato. Se possibile, al termine della gravidanza è preferibile ridurre il dosaggio giornaliero sia dei neurolettici che dei farmaci antiparkinson a causa degli effetti atropino-simili di questi ultimi. Pertanto, si deve usare cautela in caso di prescrizione durante la gravidanza. I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici incluso Italprid durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita (vedere paragrafo 4.8). Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell'assunzione di cibo. Pertanto, i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati.
Fertilità
Negli animali è stata osservata una diminuzione della fertilità, collegata agli effetti farmacologici del farmaco (effetto mediato dalla prolattina) (vedere paragrafo 5.3). Tiapride può in modo simile rendere insufficiente la fertilità umana (vedere paragrafo 4.8). A causa dell'interazione con i recettori della dopamina, tiapride può causare iperprolattinemia che può essere associata ad amenorrea, anovulazione e fertilità compromessa (vedere 4.8. Patologie endocrine).
Allattamento
Studi condotti sull'animale hanno dimostrato il passaggio di tiapride nel latte materno. Non è noto se la tiapride venga escreta nel latte materno umano. Non è da escludere un rischio per il lattante. L'allattamento al seno è sconsigliato in corso di trattamento.
Quali sono gli effetti indesiderati di Italprid
All'interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente.
Gli effetti indesiderati di seguito riportati sono stati classificati secondo la seguente convenzione: molto comune (>1/10), comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1.000, <1/100), raro (>1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico
Raro: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4).
Patologie endocrine
Comune: iperprolattinemia reversibile dopo la sospensione del farmaco. L'iperprolattinemia può provocare in alcuni casi galattorrea, amenorrea, ginecomastia, ingrossamento del seno e dolore al seno, disturbi mestruali o disfunzione erettile, disturbi dell'orgasmo.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Raro: iponatriemia, sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH).
Disturbi psichiatrici
Comune: sonnolenza, sedazione, insonnia, agitazione e indifferenza.
Non comune: confusione, allucinazioni.
Non nota: depressione.
Patologie del sistema nervoso
Comune: capogiri/vertigini, mal di testa.
Parkinsonismo e sintomi correlati: tremore, ipertonia, ipocinesia e ipersalivazione. Questi sintomi
sono generalmente reversibili dopo somministrazione di farmaci antiparkinson.
Non comune: acatisia, distonia (spasmo, torcicollo, crisi oculogire, trisma). Questi sintomi sono
generalmente reversibili dopo somministrazione di farmaci antiparkinson.
Crisi epilettiche, sincope.
Raro: discinesia acuta. Questo sintomo è generalmente reversibile con la somministrazione di farmaci antiparkinson.
Come per tutti i neurolettici, è stata segnalata discinesia tardiva (caratterizzata da movimenti ritmici, involontari principalmente della lingua e/o del viso), dopo somministrazione del neurolettico per più di tre mesi. I farmaci antiparkinson sono inefficaci o possono indurre un aggravamento dei sintomi.
Come con tutti i neurolettici, può presentarsi la Sindrome Neurolettica Maligna (vedere paragrafo 4.4), che è una complicazione potenzialmente fatale. La S.N.M. può presentarsi con caratteristiche atipiche (vedere paragrafo 4.4).
Perdita di coscienza.
Patologie cardiache
Raro: prolungamento del QT, aritmie ventricolari, quali torsione di punta, tachicardia ventricolare, che possono portare a fibrillazione ventricolare o arresto cardiaco e morte improvvisa (vedere paragrafo 4.4).
Patologie vascolari
Non comune: tromboembolia venosa e trombosi venosa profonda (vedere paragrafo 4.4). Ipotensione, generalmente ortostatica.
Raro: embolia polmonare, qualche volta fatale
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Raro: polmonite da aspirazione, depressione respiratoria in associazione con altri depressori del SNC.
Patologie gastrointestinali
Non comune: stipsi.
Raro: ostruzione intestinale, ileo.
Patologie epatobiliari
Raro: aumento degli enzimi epatici.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: eruzione cutanea comprese eruzione cutanea eritematosa, eruzione cutanea maculo-papulare.
Raro: orticaria.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Raro: aumento della creatinfosfochinasi nel sangue, rabdomiolisi.
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
Frequenza non nota: sindrome da astinenza neonatale, sintomi extrapiramidali (vedere paragrafo 4.6).
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Non comune: amenorrea, disturbi dell'orgasmo.
Raro: galattorrea, ginecomastia, aumento del volume mammario, dolore al seno, disfunzione erettile.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: astenia, affaticamento.
Non comune: aumento di peso.
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Frequenza non nota: cadute.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Patologie correlate:
- Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare (DB) è una patologia nella quale i normali stati dell'umore, tristezza e felicità, si presentano ciclicamente amplificati e alternati a periodi di normalità. A soffrine il 12% della popolazione - Schizofrenia
Disturbo mentale grave caratterizzato dalla perdita di contatto con la realtà, allucinazioni, deliri e alterazioni della forma del pensiero.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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