22 novembre 2024
Miambutol
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Cos'è Miambutol (etambutolo cloridrato)
Miambutol è un farmaco a base di etambutolo cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antitubercolari. E' commercializzato in Italia da Teofarma
Confezioni e formulazioni di Miambutol disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Miambutol disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
A cosa serve Miambutol e perchè si usa
Il MIAMBUTOL è indicato nelle affezioni tubercolari in associazione con altri farmaci specifici.
Una particolare indicazione è costituita dal trattamento della tubercolosi polmonare dovuta a micobatteri resistenti ad altri farmaci, già usati per il trattamento iniziale.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Miambutol
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
L'uso dell'etambutolo bicloridrato non è raccomandato in bambini al di sotto dei 13 anni in quanto non sono state stabilite sicure modalità d'impiego.
Manifesta neurite ottica, a meno che il giudizio clinico non ne consigli egualmente l'uso.
L'uso di etambutolo bicloridrato è controindicato nel caso di pazienti incapaci di valutare e riportare effetti collaterali in campo visivo o cambiamenti nella vista (p. es. bambini piccoli, pazienti non coscienti).
Miambutol può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
L'etambutolo bicloridrato è escreto nel latte materno. L'uso di etambutolo bicloridrato deve essere preso in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre è maggiore del potenziale rischio per il neonato.
Non esistono studi adeguati e ben controllati su donne in stato di gravidanza. É stato riportato che l'etambutolo bicloridrato attraversa la placenta. Sono state riportate anomalie oftalmiche in neonati da donne in terapia antitubercolare che includeva etambutolo bicloridrato. L'etambutolo bicloridrato deve essere usato durante la gravidanza solo se il beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.
In considerazione di alcune esperienze sull'animale, seppur condotte con dosi molto elevate di etambutolo bicloridrato ben lontane da quelle impiegate in terapia, viene raccomandata egualmente una certa prudenza nell'uso in gravidanza.
Studi su animali con etambutolo bicloridrato hanno mostrato qualche potenziale teratogeno. L'etambutolo bicloridrato è risultato essere teratogeno in topi e conigli trattati con alte dosi durante la gravidanza. Quando topi o conigli in stato di gravidanza venivano trattati con alte dosi di etambutolo bicloridrato, la mortalità del feto era leggermente aumentata ma non in modo significativo (P>0.05). Femmine di ratto trattate con etambutolo bicloridrato, durante la gravidanza, hanno mostrato una leggera ma non significativa (P>0.05) diminuzione della fertilità e delle dimensioni della prole. In feti di topi trattati con alte dosi di etambutolo bicloridrato è stata osservata una bassa incidenza di palatoschisi, esencefalia, e anomalie nella colonna vertebrale. Anomalie minori delle vertebre cervicali sono state osservate in neonati di ratti trattati con alte dosi di etambutolo bicloridrato durante la gravidanza. Conigli che ricevevano alte dosi di etambutolo bicloridrato durante la gravidanza, hanno dato alla luce 2 feti con monoftalmia, uno con avambraccio destro più corto accompagnato da una contattura bilaterale dell'articolazione del polso ed uno con cheiloschisi e palatoschisi.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico
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