22 dicembre 2024
Verapamil EG
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Cos'è Verapamil EG (verapamil cloridrato)
Verapamil EG è un farmaco a base di verapamil cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Calcioantagonisti. E' commercializzato in Italia da EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG
Confezioni e formulazioni di Verapamil EG disponibili in commercio
Selezionare una delle seguenti confezioni di Verapamil EG disponibili in commercio per accedere alla scheda completa, visualizzare il prezzo e scaricare il foglietto illustrativo (bugiardino):
- verapamil eg 120 mg 30 compresse a rilascio modificato
- verapamil eg 240 mg 30 compresse a rilascio modificato
A cosa serve Verapamil EG e perchè si usa
Verapamil EG 120 mg compresse a rilascio modificato
Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa. Prevenzione del reinfarto in pazienti che non tollerano i beta-bloccanti e che non hanno segni di scompenso cardiaco.
Verapamil EG 240 mg compresse a rilascio modificato
Trattamento dell'ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.
Indicazioni: come usare Verapamil EG, posologia, dosi e modo d'uso
VERAPAMIL EG 120 mg compresse a rilascio modificato semplifica la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 240 mg/giorno. Nell'insufficienza coronarica di media gravità e per la profilassi dei disturbi tachicardici, è generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (240 mg/giorno). Se necessario questa dose può essere aumentata a 2 compresse 2 volte al giorno (480 mg/giorno).
La dose di VERAPAMIL EG 240 mg compresse a rilascio modificato deve essere adattata al singolo paziente mediante titolazione ed il farmaco deve essere somministrato con il cibo. La dose giornaliera abituale di VERAPAMIL EG 240 mg compresse a rilascio modificato, nelle sperimentazioni cliniche, è stata di 240 mg somministrati per via orale una volta al giorno al mattino. Tuttavia possono essere somministrate dosi iniziali di 120 mg al giorno in pazienti che potrebbero avere una maggiore risposta al verapamil (per esempio: persone anziane, di piccola corporatura, etc.). La determinazione della dose deve basarsi sull'efficacia terapeutica e sugli effetti indesiderati che devono essere valutati circa 24 ore dopo la somministrazione del farmaco. Gli effetti anti-ipertensivi di VERAPAMIL EG 240 mg compresse a rilascio modificato sono evidenti entro la prima settimana di terapia.
Se con 1 compressa non si ottiene una risposta adeguata, la dose può essere aumentata nel seguente modo:
a) 240 mg (1 compressa) ogni mattina più 120 mg ogni sera;
b) 240 mg (1 compressa) ogni 12 ore.
Popolazione pediatrica
Non sono disponibili dati relativi alla sicurezza e l'efficacia di verapamil compresse a rilascio modificato nei bambini e negli adolescenti.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Verapamil EG
Questo medicinale è controindicato nei seguenti casi:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
Shock cardiogeno.
Infarto miocardico acuto complicato da bradicardia marcata.
Insufficienza contrattile del ventricolo sinistro.
Gravi disturbi di conduzione come blocco AV totale, blocco AV parziale; blocco di branca incompleto, malattia del nodo del seno (eccetto quelli con pacemaker artificiale), blocco AV di II e III grado (eccetto in pazienti con pacemaker artificiale funzionante).
Insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta inferiore al 35% e/o pressione polmonare superiore a 20 mm Hg (tranne se derivata da tachicardia sopraventricolare sensibile alla terapia con verapamil).
Tachicardia ventricolare a complessi larghi.
Fibrillazione atriale/flutter in portatori di bypass (cioè sindromi di Wolff-Parkinson-White, Lown-Ganong-Levine e da PR corto). Questi pazienti sono a rischio di sviluppare tachiaritmia ventricolare inclusa la fibrillazione ventricolare se viene somministrato verapamil cloridrato.
Spiccata bradicardia (< 50 battiti/min).
Ipotensione (pressione sistolica < 90 mmHg) (vedere anche paragrafo 4.4).
Associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti e dopo trattamenti chinidinici.
Assunzione concomitante con ivabradina (vedere il paragrafo 4.5).
Verapamil EG può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Non sono disponibili dati adeguati e ben controllati in donne gravide. Verapamil attraversa la barriera placentare ed è stato ritrovato nel cordone ombelicale. Poiché gli studi sulla riproduzione nell'animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell'uomo, verapamil deve essere usato durante la gravidanza solo se strettamente necessario (vedere il paragrafo 5.3).
Allattamento
Il verapamil cloridrato e i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Dati limitati relativamente alla somministrazione orale hanno dimostrato che la dose di verapamil che attraverso il latte viene ingerita dal lattante è bassa (0,1-1% della dose orale assunta dalla madre). Tuttavia non può essere escluso un rischio per i neonati/lattanti. A causa della gravità dei potenziali effetti indesiderati nel lattante, verapamil deve essere somministrato alla donna durante l'allattamento solo nel caso in cui lo si ritenga indispensabile al benessere della madre.
Patologie correlate:
- Angina
L'angina pectoris consiste in un dolore temporaneo al torace o in una sensazione di oppressione toracica provocati dall'insufficiente apporto di ossigeno al tessuto miocardico del cuore. - Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è caratterizzata da un ritmo cardiaco irregolare, con battiti spesso troppo veloci o troppo lenti. Più frequente in persone anziane senza evidenti anomalie cardiache. Può presentarsi, però, anche in soggetti giovani o adulti in assenza di apparenti cause organiche - Ipertensione
L'ipertensione è uno dei più comuni fattori di rischio cardiovascolare, eppure il 17% degli intervistati in una recente indagine lo ignora. Meglio non sottovalutarla e tenere sotto controllo la propria pressione arteriosa
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico