Osteoporosi, fattori di rischio, diagnosi e trattamento

25 marzo 2021

Osteoporosi, fattori di rischio, diagnosi e trattamento



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L'osteoporosi è una patologia sistemica dello scheletro caratterizzata da una riduzione di massa ossea e da deterioramento microstrutturale dello scheletro che determinano un maggior rischio di frattura. Le ricadute dell'osteoporosi, che colpisce 1 donna su 4 e 1 uomo su 10, sono rilevanti dal punto di vista sociale ed economico per la perdita di autosufficienza.

Fattori di rischio


I principali fattori di rischio non modificabili per l'osteoporosi sono il sesso femminile, la menopausa precoce e l'invecchiamento. Superati gli ottant'anni aumenta, quasi per tutti, il rischio di frattura di polso, vertebre o femore prossimale con un incremento del tasso di mortalità attribuibile a questo evento. Il picco di massa ossea si raggiunge tra i 20 e i 30 anni e alla patogenesi della malattia contribuiscono per il 70% anche polimorfismi genetici la cui influenza sulla prognosi non è stata però sufficientemente stabilita. Tra i fattori di rischio modificabili ci sono l'inadeguato apporto di calcio e vitamina D nella dieta e scarsa attività fisica. Il pericolo di frattura, oltre che da una bassa densità di massa minerale ossea, dipende anche da altri elementi tra cui:
  • terapia cortisonica cronica (aumento significativo dopo 3 mesi di assunzione e riduzione dopo sospensione);
  • basso peso corporeo;
  • scarsa acuità visiva;
  • immobilizzazione protratta;
  • abuso di alcolici e fumo;
  • familiarità.
Alcune malattie endocrine, ematologiche, reumatiche e renali sono invece associate a osteoporosi secondarie.

Diagnosi


L'osteoporosi spesso non dà sintomi premonitori se non, a volte, un dolore lombare che si attenua se ci si corica. Più spesso la perdita ossea si manifesta improvvisamente con una frattura a seguito di traumi anche lievi o facendo movimenti scorretti. L'indagine indicata per diagnosticare la presenza di osteoporosi è la densitometria ossea (MOC, Mineralometria ossea computerizzata) con tecnica DXA che misura la densità minerale (Bone mineral density), responsabile della resistenza meccanica dell'osso, il miglior predittore del rischio di fratture. L'esame è raccomandato a tutte le donne oltre i 65 anni da non ripetere prima di un anno. Il valore ottenuto si paragona a quello medio di soggetti dello stesso sesso ed età. L'Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito che un picco medio di massa ossea, definito T-score, inferiore a -2,5 SD (Deviazione standard) rappresenta la soglia diagnostica corretta. Valori di T-score compresi tra +2,5 e -1,0 sono considerati normali, se compresi tra -1 e -2,5 segnalano una condizione di osteopenia. I siti più misurati sono la colonna lombare, il femore prossimale, il radio e il calcagno. La valutazione densitometrica total body non ha sufficienti prove di predittività del rischio di fratture.

Prevenzione

Assumere un'adeguata quantità giornaliera di calcio e vitamina D con la dieta e svolgere alcune ore settimanali di attività fisica sono i cardini della prevenzione dell'osteoporosi perché ottimizzano il picco di massa ossea anche in età giovanile. Per produrre corrette quote di vitamina occorrono almeno 20 minuti quotidiani di esposizione al sole, soprattutto nei soggetti che soggiornano spesso in casa. Alcuni alimenti, come salmone e sgombri, sono ricchi di vitamina D e andrebbero assunti almeno tre volte la settimana. Altrettanto importante è l'educazione sui rischi domestici di caduta nei soggetti anziani (per esempio il consiglio di eliminare i tappeti in casa e non muoversi al buio).

Trattamento

La supplementazione con calcio e vitamina D è utile per ridurre significativamente il rischio di frattura. Oltre che dal valore di T-score, la decisione di instaurare una terapia farmacologica dipende da una valutazione complessiva del rischio. Soprattutto nelle donne in menopausa la prescrizione di farmaci specifici è indirizzata a riportare il metabolismo osseo verso un equilibrio tra perdita e formazione ed è condizionata dal rapporto rischi/benefici.

Domande essenziali

  • Da quando è andata in menopausa soffre spesso di dolore alla colonna vertebrale?
  • Svolge regolarmente attività fisica all'aperto?
  • Segue una dieta con sufficiente apporto di calcio?

Fonte: Farmacista33



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