02 dicembre 2021
Aggiornamenti e focus
Covid-19, perché all'aperto serve la mascherina?
Tags:
«Oggi solo il 48% dei residenti indossa una mascherina quando esce di casa». È l'allarme lanciato dall'Oms Europa per il rischio che a marzo 2022 possano esserci oltre 2 milioni di decessi per Covid-19. Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, l'uso della mascherina bloccherebbe al 53% la trasmissione del Covid. Se a oggi «si raggiungesse una copertura dell'uso delle mascherine del 95% della popolazione, si stima che entro il primo marzo 2022 si potrebbero prevenire oltre 160mila decessi», ha detto a Sky news il direttore esecutivo dell'Oms, Rob Butler. Tra i fattori che hanno causato questa nuova ondata del virus c'è il freddo ma soprattutto la mancanza di vaccino. «Il 45-47% della popolazione europea non è vaccinata. La maggior parte delle persone in terapia intensiva non sono vaccinate», ha detto. Hans Kluge, direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità per la regione europea avverte: «Oggi la situazione di Covid-19 in Europa e in Asia centrale è molto grave. Ci attende un inverno impegnativo. Ma non dovremmo essere senza speranza - aggiunge - perché tutti noi, governi, autorità sanitarie e individui, possiamo intraprendere azioni decisive per stabilizzare la pandemia».
Per salvare il Natale «bisogna ripristinare l'obbligo di mascherine all'aperto nelle zone dello shopping natalizio. Se il Governo non ci dà retta, lo faremo nel Lazio in autonomia. Parlerò personalmente con tutti i sindaci e tutti i Comuni per favorire l'utilizzo delle mascherine in strada. Poi bisogna anche superare il vincolo dell'età per la terza dose» di vaccino anti-Covid, lo ha affermato in un'intervista a 'La Repubblica' Alessio D'Amato, assessore regionale alla Sanità del Lazio. Di parere diverso è il virologo Andrea Crisanti che piuttosto che puntare sulla mascherina all'aperto, «avrebbe più senso» mettere «l'obbligo della mascherina Ffp2 nei trasporti». Interviene nel dibattito sul ritorno dell'obbligo della mascherina all'aperto, già approvato ad esempio dal comune di Milano per il centro città e auspicato anche da alcune Regioni, anche Roberto Cauda, direttore di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. «Io sono sempre favorevole all'uso della mascherina, è la scelta migliore senza stare a togliersela e mettersela ogni volta - dichiara - Uno studio dell'Università di Cambridge ha stabilito che c'è un rischio di contagio anche all'aperto. Quindi, soprattutto se ci sono assembramenti, la mascherina va portata anche quando si sta in esterno».
In assenza di mascherine, una persona con Covid-19 può infettarne un'altra ad una distanza di due metri, anche quando è all'aperto. A ribadire che la trasmissione di questo virus è aerea ed altamente casuale è uno studio dell'Università di Cambridge pubblicato su Physics of Fluids. Una ricerca che avvalla l'obbligo di indossare questo dispositivo nelle zone 'rosse' come sta avvenendo in Alto Adige. Il team, guidato da Epaminondas Mastorakos del Dipartimento di Ingegneria ha analizzato, tramite la meccanica dei fluidi, il modo in cui le goccioline si diffondono quando le persone tossiscono. Dati alla mano, le persone infette possono diffondere il virus attraverso la tosse, parlando o semplicemente respirando. Difficile prevedere quanto 'lontano' l'aerosol emesso arriva. Quando una persona tossisce e non indossa una maschera, la maggior parte delle goccioline più grandi cadrà sulle superfici vicine. Quelle più piccole, invece, rimangono sospese nell'aria e possono diffondersi rapidamente ben oltre i due metri. La distanza e la velocità di diffusione dipenderà dalla qualità della ventilazione nella stanza e dalle caratteristiche del colpo di tosse stesso. Di qui il suggerimento di mantenere una distanza di almeno a 3 metri o più. «La regola dei due metri - concludono gli esperti - è un messaggio efficace e facile da ricordare per il pubblico, ma non è di per sé una misura di sicurezza efficace. Mascherina, vaccinazione e una buona areazione, sebbene non efficaci al 100%, sono invece fondamentali per contenere il virus». «Raccomandiamo vivamente alle persone - conclude Mastorakos - di continuare a indossare maschere in spazi interni come uffici, aule e negozi».
Fonte: Doctor33
In evidenza:
Speciale Coronavirus:
...e inoltre su Dica33:
Covid-19 obbligo di mascherine all’aperto
Per salvare il Natale «bisogna ripristinare l'obbligo di mascherine all'aperto nelle zone dello shopping natalizio. Se il Governo non ci dà retta, lo faremo nel Lazio in autonomia. Parlerò personalmente con tutti i sindaci e tutti i Comuni per favorire l'utilizzo delle mascherine in strada. Poi bisogna anche superare il vincolo dell'età per la terza dose» di vaccino anti-Covid, lo ha affermato in un'intervista a 'La Repubblica' Alessio D'Amato, assessore regionale alla Sanità del Lazio. Di parere diverso è il virologo Andrea Crisanti che piuttosto che puntare sulla mascherina all'aperto, «avrebbe più senso» mettere «l'obbligo della mascherina Ffp2 nei trasporti». Interviene nel dibattito sul ritorno dell'obbligo della mascherina all'aperto, già approvato ad esempio dal comune di Milano per il centro città e auspicato anche da alcune Regioni, anche Roberto Cauda, direttore di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. «Io sono sempre favorevole all'uso della mascherina, è la scelta migliore senza stare a togliersela e mettersela ogni volta - dichiara - Uno studio dell'Università di Cambridge ha stabilito che c'è un rischio di contagio anche all'aperto. Quindi, soprattutto se ci sono assembramenti, la mascherina va portata anche quando si sta in esterno».
Covid-19 il virus si diffonde nell’aria
In assenza di mascherine, una persona con Covid-19 può infettarne un'altra ad una distanza di due metri, anche quando è all'aperto. A ribadire che la trasmissione di questo virus è aerea ed altamente casuale è uno studio dell'Università di Cambridge pubblicato su Physics of Fluids. Una ricerca che avvalla l'obbligo di indossare questo dispositivo nelle zone 'rosse' come sta avvenendo in Alto Adige. Il team, guidato da Epaminondas Mastorakos del Dipartimento di Ingegneria ha analizzato, tramite la meccanica dei fluidi, il modo in cui le goccioline si diffondono quando le persone tossiscono. Dati alla mano, le persone infette possono diffondere il virus attraverso la tosse, parlando o semplicemente respirando. Difficile prevedere quanto 'lontano' l'aerosol emesso arriva. Quando una persona tossisce e non indossa una maschera, la maggior parte delle goccioline più grandi cadrà sulle superfici vicine. Quelle più piccole, invece, rimangono sospese nell'aria e possono diffondersi rapidamente ben oltre i due metri. La distanza e la velocità di diffusione dipenderà dalla qualità della ventilazione nella stanza e dalle caratteristiche del colpo di tosse stesso. Di qui il suggerimento di mantenere una distanza di almeno a 3 metri o più. «La regola dei due metri - concludono gli esperti - è un messaggio efficace e facile da ricordare per il pubblico, ma non è di per sé una misura di sicurezza efficace. Mascherina, vaccinazione e una buona areazione, sebbene non efficaci al 100%, sono invece fondamentali per contenere il virus». «Raccomandiamo vivamente alle persone - conclude Mastorakos - di continuare a indossare maschere in spazi interni come uffici, aule e negozi».
Fonte: Doctor33
In evidenza:
Speciale Coronavirus:
- News, interviste, focus e approfondimenti
- Informazioni utili regione per regione
- Come prenotare il vaccino
- Come scaricare il Green pass dai diversi canali digitali
- Coronavirus: le risposte dei medici online
- Vaccino: le risposte dei medici online
...e inoltre su Dica33: