Carcinoma lobulare infiltrante

12 giugno 2008

Carcinoma lobulare infiltrante


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09 giugno 2008

Carcinoma lobulare infiltrante

Il carcinoma è al II stadio. La prego, attendo una sua risposta, poichè sono particolarmente in pensiero. Almeno vorrei sapere quali sono le cure e i trattamenti.

Risposta del 12 giugno 2008

Risposta a cura di:
Dott. DANIELE LA FORGIA


Il carcinoma mammario dal punto di vista clinico è stadiato secondo la classificazione TNM che tiene conto di ampiezza del nodulo (T), interessamento o meno delle catene linfonodali (N) e presenza o meno di metastasi a distanza (M). A loro volta questi gruppi sono divisi in sottogruppi (Tis, T1, T2, T3, T4 ecc N1-N3, M0-1) e ci sono molteplici varianti.
Lo stadio II infatti comprende una serie di possibilità, da un T0-N1b (tumore 2 cm con interessamento linfonodale ascellare) a un T2-N0 (tumore tra 2 e 5 cm con linfonodi ascellari non palpabili) sino ad un T2b-N1b (combinazione dei due precedenti), la nota positiva è che in questo stadio, ferma restando la riserva sui linfonodi ascellari, non dovrebbero esserci metastasi su organi a distanza e ciò significa che la malattia è attualmente curabile.
Consideri che questa è una classificazione di tipo clinico, cioè quello che il medico sa' in base agli esami strumentali in possesso e alla visita effettuata.
La certezza anche sulle caratteristiche del tumore ai fini di una terapia la da' solo l'esame istologico del nodulo e degli eventuali linfonodi ascellari (se dovessero essere tolti).
In generale oggi se il nodulo è unico, limitato ad un quadrante del seno e con linfonodi ascellari indenni si esegue una escissione chirurgica limitata del settore interessato conservando il seno, la cosidetta quadrantectomia secondo Veronesi.
Si fa' poi uno studio iniettando in vena un radionuclide che segue la via linfonodale ascellare per verificarne un'eventuale captazione anomala, il cosidetto linfonodo sentinella, che, se positivo, impone anche la dissezione della gran parte dei linfonodi ascellari (in genere se ne lascia sempre qualcuno per consentire il drenaggio dell'arto superiore) e solo in questo caso si inizia un ciclo di Chemioterapia.
Se non vi è coinvolgimento linfonodale e a distanza la chemioterapia non si esegue.
Consideri che oggi sia i farmaci che le tecniche di intervento sono molto migliorate e ormai si guarisce sempre di più da questa malattia, l'importante è affidarsi a professionisti esperti come sono sicuro abbiate fatto Voi senza chiedere 1000 pareri inutilmente.
La stessa chemioterapia, qualora dovesse essere praticata, è certamentè più tollerabile rispetto a 20 anni fa' e spesso è accompagnata da farmaci che ne riducono di molto gli effetti indesiderati.

Dott. Daniele La Forgia
Medico Ospedaliero
Specialista convenzionato
Specialista in Radiodiagnostica
GENOVA (GE)

Risposta del 12 giugno 2008

Risposta a cura di:
Dott. DANIELE LA FORGIA


Aggiungo anche che la chirurgia della mammella è una della più semplici in assoluto per cui non vi è la necessità per forza che ad operare sia un luminare della medicina!
Molto più importante a mio avviso è che sia seguita da un buon radiologo per il follow-up (colui che effettua gli esami strumentali e che scopre materialmente il tumore) e da un buon oncologo per la terapia e che entrambi siano esperti in patologia mammaria.
Cordiali saluti.

Dott. Daniele La Forgia
Medico Ospedaliero
Specialista convenzionato
Specialista in Radiodiagnostica
GENOVA (GE)



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