Cataratta in soggetto mono-oculare

16 aprile 2007

Cataratta in soggetto mono-oculare


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11 aprile 2007

Cataratta in soggetto mono-oculare

A mio padre (67 anni) è stata diagnosticata una cataratta, a cui si aggiunge una lieve degenerazione maculare senile, e ci vede sempre meno. Ciò è particolarmente grave perché ha un occhio di vetro fin dalla nascita. Il famoso oculista che lo ha visitato non se la sente di intervenire. Non so se mi esprimo in modo tecnicamente corretto, ma a quanto ho capito, il problema è questo: la mancanza di un occhio ha influenzato negativamente anche l'altro occhio, che ha assunto, per compensazione, dei comportamenti scorretti. Non ho capito bene, ma il medico ha parlato di "disallineamento". Questo comporta che l'intervento di cataratta, che normalmente sarebbe banale, nel suo caso risulta, molto rischioso perché è sufficiente che durante l'operazione il bulbo oculare faccia un movimento anche minimo perché si rischi di danneggiare il nervo ottico. Insomma, il rischio è molto più alto del normale. D'altro canto, se non si fa nulla, la situazione è destinata a peggiorare e temo che diventi completamente cieco. Inoltre, essendo uno professore, mio padre vive di libri ed è abituato a leggere moltissimo. Questa situazione ha quindi gravi ripercussioni anche psicologiche. Il medico non gli ha prescritto niente, limitandosi a fissare un controllo fra sei mesi. Io ho comprato da un sito americano delle comresse con alte dosi di luteina, astaxantina, betacarotene ed estratto di mirtillo, ma so che sono semplici integratori che possono fare ben poco. Io mi chiedo: possibile che non ci sia nulla da fare, non dico per eliminare la cataratta, ma almeno arrestarne la progressione? Non ci sono farmaci, gocce o altro che possano almeno arginare il problema? oppure qualche nuovo tipo di intervento? Grazie per qualsiasi suggeriemnto vogliate darmi. DF

Risposta del 16 aprile 2007

Risposta a cura di:
Dott. PIERPAOLO MAIMONE


Gentili signori,
la situazione da voi sottoposta è alquanto complessa. In ogni caso se il chirurgo teme il rischio di complicanze durante l'intervento può, essendo questo un caso particolare, programmare l'intervento in anestesia generale se le condizioni cliniche della persona in oggetto lo permettono.
Per quanto attiene agli integratori per la macula è stato dimostrato da molti studi in letteratura la loro efficacia nel rallentare il decorso della maculopatia mentre lo stesso non si può dire per la progressione della Cataratta che andrebbe comunque prima o poi estratta chirurgicamente.

Dott. Pierpaolo Maimone
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Oftalmologia
PADOVA (PD)



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