11 febbraio 2005
Ernia ingunale
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05 febbraio 2005
Ernia ingunale
Vorrei sapere se a seguito di intervento di ernioplastica inguinale, ci sono possibilità di incappare in problemi di orchite. E, nel caso ci fossero, se il chirurgo dovrebbe avvisare il paziente prima durante o dopo l'intervento.Ci sono metodi di intervento per ovviare al rischio di perdere il testicolo?? Sono di uso vomune??
Risposta del 08 febbraio 2005
Risposta a cura di:
Dott. ALFREDO CASCIANO
L'orchite secondaria ad ernioplastica inguinale è evenienza pressocchè impossibile.
Il testicolo si può perdere per errore tecnico, se viene legata l'arteria testicolare, durante le manovre sul funicolo spermatico atte alla liberazione del sacco erniario.
Per evitare ciò ci vuole solo attenzione chirurgica.
Dott. Alfredo Casciano
Specialista in Chirurgia apparato digerente
Specialista in Chirurgia d’urgenza
Medico Ospedaliero
Risposta del 09 febbraio 2005
Risposta a cura di:
Dott. ANTONIO DE LUCA
rischi di perdere il testicolo in corso di intervento di ernioplastica inguinale direi che sono assolutamente rari. Certamente la vitalità del testicolo dipende da alcune strutture arteriose e venose che decorrono nel funicolo spermatico che viene manipolato e maneggiato in corso di ernioplastica. Nei consensi informati relativi a tale intervento deve essere riportata una tale evenienza, ma posso assicurare che ci vuole molta volontà per fare danni così grossi in corso di ernioplastica inguinale.
Altra cosa è invece la possibilità di lesionare il dotto deferente specie nelle ernie molto vecchie e complicate (vedi ernie incarcerate o strozzate), ma anche questa è evenienza rara.
Per quanto riguarda i metodi di intervento quelli sono ormai abbastanza standardizzati
Dott. Antonio De Luca
Specialista in Chirurgia generale
Medico Ospedaliero
TRADATE (VA)
Risposta del 11 febbraio 2005
Risposta a cura di:
Dott. ANGELO FORTI
1) Tutti i pazienti affetti da ernia inguinale primaria (in particolare le inguino-scrotali inveterate) e da ernia inguinale recidiva devono essere informati del rischio remoto di orchite ischemica e atrofia testicolare conseguente a chirurgia riparativa. In uno studio ventennale statunitense l'incidenza di queste complicanze, nel caso di ernia inguinale primaria, è passata dallo 0. 65% allo 0. 03% (1/3364 casi) mentre nell' ernia inguinale recidiva dal 2. 25% allo 0. 97% (8 casi su 827 interventi).
2)Tutti i pazienti sottoposti a due o più interventi per ernia inguinale recidiva devono sottoscrivere un consenso informato (e quindi devono essere chiaramenti edotti) sulla possibilità di dover ricorrere ad un orchiectomia (asportazione del testicolo) sebbene questa procedura si renda rarissimamente necessaria.
3)Limitare il trauma da dissezione del funicolo spermatico, lasciare in situ la porzione distale del sacco erniario indiretto, accesso preperitoneale. Tutti di uso comune.
Saluti
Dott. Angelo Forti
Specialista in Chirurgia generale
Medico Ospedaliero
CIVITAVECCHIA (RM)
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