Gastrite cronica atrofica immunitarie

Risposta a cura di:
Dott.ssa DANIELA PELOTTI

Sensibilità o intolleranze alimentari nascoste possono contribuire a squilibri della salute dell'intestino e condizioni autoimmuni, inclusa la gastrite atrofica autoimmune.
Più della metà dei pazienti con gastrite atrofica cronica riferisce che ciò che mangiano (e come mangiano) scatena i loro sintomi. In generale, le sensibilità alimentari nascoste sono state collegate all'autoimmunità, all'infiammazione e alla salute intestinale interrotta. Affrontare queste sensibilità può aiutarti a migliorare i sintomi della gastrite, inclusi mal di stomaco, gonfiore, indigestione e affaticamento.

Allora, qual è la dieta migliore per la gastrite autoimmune? Lavori scientifici correlano una celiachia non diagnosticata o una sensibilità ai cibi con glutine con malattie autoimmuni e gastrite La dieta più efficace per la gastrite atrofica autoimmune prevede l'identificazione dei tipi di alimenti che funzionano meglio per te, la riduzione dell'infiammazione e la guarigione dell'intestino.
La gastrite atrofica è una condizione in cui l'infiammazione cronica porta al deperimento dei componenti del rivestimento della mucosa dello stomaco. Nel caso della gastrite atrofica autoimmune, la condizione è causata dal sistema immunitario che attacca erroneamente le cellule dello stomaco ("autoimmune" si riferisce al sistema immunitario che attacca le cellule oi tessuti del corpo).

Il danno al rivestimento dello stomaco che si verifica nella gastrite atrofica può portare a una bassa secrezione di acido nello stomaco, che può quindi portare a malassorbimento e carenze nutrizionali, nonché ad un aumento del rischio di infezione. Molti dei sintomi associati alla gastrite atrofica cronica si verificano a causa di questa bassa produzione di acido nello stomaco.
Trovare e affrontare le intolleranze alimentari nascoste è uno dei modi migliori per ridurre l'infiammazione, creare un ambiente più sano per i batteri intestinali e migliorare i sintomi gastrointestinali. Può essere difficile identificare quali alimenti sono problematici per te, motivo per cui è meglio un approccio metodico e graduale.
La dieta Paleo a basso contenuto di FODMAP, è un ottimo punto di partenza: riduce l'infiammazione e limita le intolleranze comuni, ma non è nemmeno eccessivamente restrittiva. Molte persone si sentono molto meglio in sole 2-3 settimane con una dieta che elimina lo zucchero, gli additivi e gli alimenti trasformati, nonché i comuni fattori scatenanti infiammatori come i latticini e il glutine.

Dott. Ssa Daniela Pelotti
Specialista attività privata
Specialista in Ginecologia e ostetricia
Molinella (BO)